In cerca di risposte...

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Stiles stava per avviarsi verso le scale per andare a dormire quando vide Derek dirigersi verso la porta per uscire da casa Stilinski. Il ragazzo però non se la sentiva di restare in casa da solo, per la prima volta da quando si era imbattuto nel mondo sovrannaturale non si fidava a restare in quell'abitazione senza la presenza di qualcun'altro.

Così prima che il lupo potesse arrivare alla maniglia della porta parlò :-Derek? Dove stai andando?- -Beh, mi sembra ovvio, vado a casa a dormire.- Il lupo non riusciva a capire cosa fosse preso a Stiles, di punto in bianco il cuore del ragazzo aveva preso a battere velocemente mentre pronunciava quelle parole. Vi aveva scorto paura e panico non capendone il motivo, in fondo per tutto il tempo che era stato con lui questa sua agitazione non l'aveva scorta, a parte per il padre ricoverato in ospedale e l'argomento Scott, il ragazzo non aveva dato segno di emozioni negative.

Nel mentre Stiles prese coraggio per dire a Derek ciò che non si sarebbe mai sognato di chiedergli :-Non potresti rimanere a dormire qui? Io posso dormire in camera di mio padre e tu stare nella mia e poi potresti andare via domani mattina... Puoi anche dire di no, lo capisco, non ti obbliga nessuno a rimanere qua con un ragazzino logorroico minacciato da una chimera che...- -Stiles! Fai silenzio!- lo zittì Derek pur di non sentire quel fiume di parole senza freni che gli stavano provocando un principio di mal di testa. Riordinando il fiume di parole del ragazzo, ora gli era del tutto chiaro il perché del cambiamento d'umore di Stiles, il ragazzo non voleva restare da solo in casa per via degli ultimi avvenimenti... e come dargli torto in fondo non doveva essere una situazione facile per un essere umano.

Alla fine senza dire niente Derek tornando sui suoi passi, seguì Stiles verso le scale dirigendosi al piano di sopra. Entrati in camera del ragazzo, Stiles prese il suo cuscino e lo sostituì con un altro, dato che non riusciva mai a dormire senza il suo adorato cuscino, poi disse al lupo che se aveva bisogno di qualcosa poteva chiedere. Dopo di che il ragazzo con il suo cuscino si diresse nell'altra camera, quella del padre.

Era un po' strano vederla vuota sapendo che il legittimo occupante era in ospedale, ma almeno si consolò di non essere completamente solo in casa.

Con questi pensieri il ragazzo dopo essersi sdraiato nel letto si addormentò, cosa che fece anche il licantropo nella camera vicina non appena sentì il respiro calmo del ragazzo.

  ***

Erano ormai le 3 di notte quando Stiles si svegliò, mezzo sonnolento, per andare al bagno.

Il ragazzo, ancora mezzo addormentato, ritornò in camera... peccato che era la camera sbagliata o meglio era la sua camera ma quella notte era stata ceduta a qualcun altro, a Derek.

Senza accorgersene, Stiles, era ormai diretto al suo letto... Derek era piombato nel sonno più profondo, era stanco, era tornato da poco e quei giorni non erano di certo stati una passeggiata, così quando Stiles era ormai sdraiato nel suo comodo letto il lupo non si accorse di niente e continuò indisturbato a dormire sentendo solo un piacevole calore vicino al suo corpo.

La parte più strana arrivò la mattina seguente.

Al risveglio i due si ritrovarono rannicchiati l'uno appiccicato all'altro, con Stiles che stava usando Derek come un cuscino.

Ci misero circa 5 secondi a capire cosa stesse succedendo e in fine poi il più grande saltò via dal letto esclamando -Che cavolo ci fai qui Stiles!?!- era confuso e scioccato allo stesso tempo, non capiva che cosa stesse succedendo e come avesse fatto a non percepire la presenza di Stiles durante la notte, questa cosa lo faceva innervosire. Anche il ragazzo più piccolo sentendo il suo provvisorio cuscino mancare da sotto la testa e l'esclamazione dell'altro saltò fuori dal letto e senza pensarci troppo rispose alla domanda del mannaro -Non lo so! L'ultima cosa che mi ricordo è che andavo a dormire in camera di mio padre... Mi sarò svegliato durante la notte per andare in bagno e inconsciamente sarò venuto nel mio letto anzi che tornare di là- il lupo lo guardò con il suo solito cipiglio in volto, e Stiles aggiunse -Senti... è una situazione strana anche per me e non mi piace-.

-Mh... Non ne riparleremo mai più e se ti azzardi a dire qualcosa a qualcuno io...-

-Si Derek, lo so, mi apri la gola con i tuoi denti. Conosco le tue minacce. Fidati, anche io non voglio farlo sapere a nessuno- Derek diede ancora un occhiataccia a Stiles che, per uscire dalla tensione del momento, disse -Vado a farmi la doccia, tu intanto se vuoi puoi fare colazione o se vuoi andartene... fai pure- e senza aspettare la risposta del lupo, Stiles uscì dalla stanza e si diresse in bagno, sentendosi molto più sollevato adesso che era uscito da quella situazione imbarazzante.

Derek si guardò per un attimo in torno poi dopo essersi rivestito andò di sotto e nonostante tutto non andò via ma prese una tazza di caffè e si sedette al tavolo aspettando Stiles per la colazione.

Non sapeva nemmeno lui perché si sentisse così in dovere di aiutare quel ragazzino a volte troppo logorroico, che fin dal primo giorno metteva a dura prova i suoi nervi ma non poteva lasciarlo da solo con quelle chimere in giro per la città.

Era strano il loro rapporto, già dalla prima volta che si erano conosciuti... c'erano state volte dove si sarebbero scannati a vicenda e c'erano state volte dove uno aveva salvato la vita all'altro e vice versa senza pensarci due volte.

Stiles, dopo aver fatto la doccia ed essersi vestito, scese al piano di sotto tamponandosi i capelli con l'asciugamano. Una volta discese le scale si stupì di vedere ancora lì Derek, seduto al tavolo della sua cucina, mentre beveva una tazza di caffè come se fosse routine di tutti i giorni.

Decise che era arrivato il momento di avere alcune delucidazioni sul suo ritorno in città -E così sei tornato a Beacon Hills, uh Sourwolf?- disse Stiles una volta entrato in cucina ed essersi preparato anche lui una tazza di caffè.

-Si. Dopo aver sentito cosa stava succedendo non potevo davvero fare finta di niente-

Derek, infondo questa domanda se l'aspettava, una volta che il ragazzo si fosse calmato. Ma la cosa che lo stupì fu scoprire che la risposta che aveva dato non la sentiva come una verità assoluta ma solo parziale... come se ci fosse un'ulteriore motivazione che in quel momento non riusciva a trovare o fosse ancora nascosta dentro di se ma non ne fosse consapevole.

-Eh... si può sapere dov'eri finito?- disse Stiles curioso di conoscere la risposta.

Il tenebroso venne salvato dallo squillo del cellulare di Stiles, era Melissa.

-Stiles, vieni in ospedale così possiamo parlare di tuo padre-

-È peggiorato? Cosa succede?-

-Tranquillo Stiles, vieni qui e basta-

Derek si era subito accorto dell'ansia che provava in questo momento Stiles.

-Cosa succede, Stiles?-

-Era Melissa. Devo tornare da mio Padre-

-Okay. Andiamo-

Senza aspettare troppo i due uscirono di casa e salirono in auto diretti all'ospedale.

***

Arrivati in ospedale, Stiles era diretto al banco dov'era Melissa.

-Melissa, Melissa... come sta?-

-Tranquillo Stiles, forse abbiamo capito cos'è che fa stare male tuo padre. Dobbiamo operarlo, dopo l'operazione dovrebbe rimettersi in pochi giorni-

Un sorprendente ritorno Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora