7 giugno 2030 ore 03:18, restammo per ore dentro l'elicottero, ci demmo i turni alla guida dell'aeromobile per fare in modo che riposassimo, poiché dovevo dare il posto di Emi alla guida mi spostai, Emiliano a quel punto prese il volante.
Non dormii molto a causa degli stessi incubi.
Dopo qualche minuto l'alba spuntò tra le nuvole facendo diventare l'orizzonte un panorama stupendo -...se solo Jesse potesse vedere..- dissi osservando al di fuori del finestrino.
-Mi dispiace per tua moglie- disse Emiliano controllando i livelli.
-Matteo aveva ragione, non ci dovevamo arruolare- risposi chinando la testa, Emi per consolarmi mise la sua mano sulla mia spalla.
Girai la testa lentamente vedendo gli altri che dormivano.
-Non ritorneremo a casa- dissi con aria triste. Subito sentii vibrare il cellulare nella tasca e lo presi.
Stefania mi aveva mandato un video. Era ufficiale, il colonnello non collabora ma lavora per l'isis. Nel video notaii l'ologramma e la sagoma.. Era Madul Serbum, vecchio mercenario ed ex generale islamico ora capo e burattinaio dell'isis.
Alzai la testa appoggiandola nel cuscinetto del sedile, Emi mi notò stranito. -Che ti prende?- -16 maggio 2029, Madul Serbum ti dice qualcosa?- domandai suscitando in lui alcuni ricordi -l'ex generale? lo avevamo beccato tanto tempo fa che vendeva armi nel mercato nero persiano, sì, perché?- mi chiese con aria confusa. Gli passai i cellulare e vide la sagoma di Madul con il volto coperto tranne che gli occhi -lui ed il colonnello collaborano.- Il mio tono serio fece comprendere ad Emi che li volevo morti tutti entrambi.Passarono ore e iniziando ad avere fame presi il borsone con le provviste prendendo un panino con dentro cotoletta e maionese. Dal mio stivale feci uscire il coltello e tagliai a metà il panino. Si fecero le 08:00 e gli altri si svegliarono con dei grandi sbadigli. -Buongiorno signorine!- disse Emi con simpatia. -Buongiorno un cazzo- disse Elena facendomi fare un sorriso. -Quanto ci vuole ancora?- domandò Sergio sbadigliando. -Molto Sergio- dissi ingurgitando l'ultimo pezzo di panino e guardando il contatore dei kilometri. Finito di mangiare, andai dietro a controllare le armi e i borsoni, Matt in vece prese il computer e fece l'ologramma della mappa -una zona di ricerca?- domandò Elena pulendo la canna del suo fucile -e dove hanno i materiali per costruire le armi nucleari- dissi interrompendo Elena -il nostro obbiettivo e far esplodere quel posto- Emi mi tolse le parole di bocca mentre guidava. La radio dell'elicottero iniziò ad avere delle interferenze con una voce a scatti -Alex?qui è Simone- alla fine la radio le interferenze e si sentiva la voce di Simone, subito presi il microfono della radio -Simone, ti sento- dissi tenendo la frequenza e con l'altra mano la cuffia -come siete messi?- domandò con la voce che si sentiva quasi a scatti -bene, siamo a pochi chilometri dal luogo d'arrivo- d'improvviso la radio si spense e iniziai ad dare piccoli colpi -è morta- dissi smettendo di sbattere, mi appoggiai sul sedile. Rimanemmo ore in volo a non fare niente a ripassarci il piano, contare le munizioni, Mauro restò tutto il tempo impegnato a lavorare il detonatore per la bomba. Mi riposai dietro e dopo tante ore arrivammo -Alex svegliati- disse Sergio dandomi delle pacche sulla spalla, mi svegliai e mi alzai andando da Emi che guidava -siamo arrivati- disse fissando il Qatar -atterra fuori dal confine- dissi indicandogli il punto dove atterrare, mi girai vedendo i ragazzi che vedevano il deserto -so che è difficile buttare il passato alle spalle- dissi portando l'attenzione dei ragazzi su di me che si alzarono -ma dobbiamo essere forti se vogliamo cacciare il passato a calci in culo- continuai a dire, rimasero in piedi senza dire niente. Matt fece un passo avanti -siamo amici da ben trent'anni combatterò al tuo fianco per sempre- dissi e mi fece il saluto militare, pure gli altri fecero un passo avanti dicendo le stesse parole -prepariamoci, stiamo per atterrare- con queste parole tutti presero la roba alla svelta,Elena prese il fucile di precisione e se lo mise dietro la schiena, Mauro finì l'esplosivo, e Sergio e Peppe presero i fucili e coltelli, mi inginocchiai verso la mia valigia grande di metallo e la aprii. Mi vesti mettendomi sopra il giubbotto anti proiettile in fondo vidi una foto, una foto vecchia di tanto tempo fa, nella foto si vedevano Jesse e i bimbi al mare, guardando quella foto feci un sorriso e me la misi nella tasca dei pantaloni mimetici neri, dalla valigia presi la maschera della mia squadra e me la misi, presi il fucile impugnandolo per bene e mi alzai andando verso gli altri pronti a scendere. Emiliano fece atterrare l'elicottero con cautela dandomi il segnale di uscire -ora, ora- urlai, uscimmo dall'elicottero accovacciandoci in ginocchio sulla sabbia, Emi spense l'elicottero e scese mettendosi maschera e fucile ma poi accese un sigaro -proprio adesso ti metti a fumare quel dannato sigaro?- domandò un po' arrabbiato Giuseppe -l'ho visto in una scena dei Mercenari- disse Emi facendoci fare una piccola risata, finito di parlare ci alzammo e Matt ci fece vedere la mappa per capire a cosa stavamo andando incontro, pianificammo tutto, ogni minimo dettaglio, e iniziammo a camminare. Eravamo nel bel mezzo del deserto, il vento che trasportava la sabbia, qualche serpente o scorpione che si nascondevano ma soprattutto il sole caldo che batteva sulle nostre tette, camminando vedemmo rovine di palazzi distrutti, suscitandomi quei ricordi di morte chiusi gli occhi e li apri e vidi intorno a me una vastità di corpi mutilati, di civili -Alex?- subito mi girai, era Emiliano, ho avuto un illusione per colpa del sole -tutto bene?- domandò emi mettendo l'm24 dietro la schiena -ho avuto un miraggio tranquilli- dissi, Elena avanzò nella duna con noi che le eravamo dietro, si mise a terra e con la mano ci fece segno di venire. Arrivammo da lei e ci mettemmo a terra mettendomi accanto -cosa vedi?- domandai ad Elena mi indicò il punto dove guardare e presi il binocolo, quello che vidi era la zona di ricerca e notai che c'erano dei missili nucleari -vedo che si sono dati da fare- l'unica via d'entrata era un grande cancello ma la mia attenzione però cadde sui missili, nei missili c'erano scritti i nomi degli stati:Francia,Russia,Giappone e America. si senti un rumore di una macchina davanti a noi salto sopra le nostre teste una macchina d'assalto islamico -via di qua- urlai agli altri correndo per ripararci, corremmo ma poi per colpa di un sasso sotto la sabbia caddi a terra la macchina venne davanti a me e invece di spararmi due persone dai volti coperti mi presero -ALEX- urlò Giuseppe sparando insieme a Emiliano la macchina ma non subiva danni -andatevene, attenetevi al piano- quelle furono le mie ultime parole e mi misero un sacco sulla testa e mi portarono dentro la macchina, la squadra se ne andò.
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Ghost
Actionun ex gruppo delle forze speciali dispersi nella capitale francese si rincontrano dopo gli orrori della remota guerra in oriente, una scoperta li unirà formando la vecchia unità Ghost eliminando minacce incombenti nella loro patria.