Capitolo 2.

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CAPITOLO 2

Mi svegliai di soprassalto, dopo una notte passata a pensare a Jake e a cosa gli stesse passando per la testa. Mi girai verso il comodino e vidi la sveglia:
le 9 e 32.
Non avevo neanche sentito la sveglia delle 7 e 30, ma per fortuna di sabato la scuola era chiusa. Accesi il cellulare e trovai due chiamate perse di Grace e un messaggio di Jake:
" Piccola ho chiarito qualsiasi tipo di fraintendimento con Daniel. Perdonami se sono stato un po' brusco. Notte, ti amo..."
Corrucciai la fronte ancora indecisa su cosa pensare del messaggio. Decisi di lasciare stare per ora e di scendere a fare colazione: oggi era la giornata libera di mia mamma e anche se non me lo fossi ricordata l'avrei subito capito dall'odore invitante che mi condusse fino al piano di sotto, in cucina.

Con il suo camice da cucina decorato tutto in perline stringeva la padella con cui cercava di cucinare dei pancake.
<< Buongiorno tesoro! >> disse con voce solare sorridendomi,
<< Ciao mamma >> risposi io  con voce ancora impastata di sonno. Mi sedetti e mi porse un piatto. Spazzolai tutto mentre lei continuava a parlarmi del suo lavoro e dei nuovi pazienti anziani che erano come dei bambini. Anche se un po' mi annoiavo di ascoltare sempre le solite cose ero orgogliosa di mia madre, una bravissima cardiologa. Ma anche di mio padre, che invece era avvocato. Mente sciacquavo i piatti si avvicinò e inaspettatamente mi afferrò il polso.

<< Roxelle, cos'hai qui? >>  mi chiese con voce preoccupata.

Esitai un attimo << Oh mamma niente qui... Ecco... La piastra!>> continuava a fissarmi stranita

<< la piastra? >> ripeté poco convinta.
<< Si mamma, stavo cercando di... Non importa! Vado a farmi una doccia e poi esco. A dopo. >> indietreggiai velocemente sorridendo a 32 denti ma lei non era molto convinta. Beh era mia madre, per lei ero un libro aperto. Sapeva che stavo nascondendo qualcosa.
Dopo una doccia velocissima chiamai Grace, ricordandomi delle chiamate perse e mi recai a casa sua.


Suonai alla porta e mi trovai davanti suo fratello piccolo: Andrew, un vero rompi-scatole.
<< Ciao Andrew, cercavo... >> 
<< è di sopra. Entra. >> mi disse frettolosamente, come se volesse smallarmi. Entrai e appena misi piede dentro casa capii perché era stato così scorbutico: quella diavolo di Xbox dannava la vita a un po' tutti gli uomini, anche Jake aveva quell'atteggiamento quando giocava a FIFA o a Call of duty.

<< Roooooox >> riconobbi la voce stridula di Grace e salii sopra. Conoscevo a memoria la sua casa, non fu difficile trovarla nel bagno a cercare di piastrare i suoi morbidi ricci.
<< perché sei così fissata con il liscio? Sono così belli i tuoi boccoli d'oro!>> mi guardò attraverso lo specchio e mi fulminò con lo sguardo.
<< Non puoi capire. Io ho gran classe, devo essere perfetta. E tu conosci la legge liscio.uguale.perfetto. >> disse con voce svenevole.

Scoppiai a ridere e mi sedetti sul coperchio del water. Per un attimo pensai di parlarle di ieri sera, di ciò che era successo quando lei, Mad e Alex erano più avanti, ma mi anticipò.
<< Ieri ti sei volatilizzata, successo qualcosa? Cioè Jake continuava a ripetere che era tutto okay e che non avevate litigato. Ma dopo quello che è successo >> si interruppe e vidi il suo sguardo indurirsi.

<< Non mi fido di lui. >>

decisi che era meglio non parlarne, anche perché se Daniel non aveva visto nulla forse non era davvero successo niente.
Che stessi diventando paranoica?
<< Grace, rilassati non è successo nulla>> dissi abbozzando un sorriso.
Il suo viso divenne ad un tratto paonazzo e la guardai confusa, incitandola con lo sguardo a parlare.
<< Alex... Mi piace.>> la mia espressione era ancora più confusa. Voglio dire,
era Grace!
Bastava che un uomo avesse un pene, muscoli e denti bianchi per piacere a lei. Cosa c'era di così speciale?
<< Quindi? Anche ieri avevi detto che era un gran figo! >> lei divenne seria.
<< No Rox! Un conto è dire gran figo, ma lui non è solo questo. È dolce, divertente e così maturo! Voglio parlargli e dirgli che sarei interessata a qualcosa di serio! >>
la mia bocca era arrivata a terra. Grace non era interessata alle storie serie! Non capivo cosa avesse e le scoppiai a ridere in faccia, anche lei la prese a ridere e ci abbracciamo come due sciocche e continuammo a stare insieme tutto il pomeriggio.
Il fine settimana passò senza intralci, Jake era fuori paese con i suoi di solito tutti i week-and, quindi l'avrei rivisto solo a scuola.

IL MALE CHE TI VOGLIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora