Tempesta

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Grigie nubi, e foglie
Di siepi verdi e prati
E fiori, cedono
Al fluir dell'acqua,
Della sua carezza.

Goccia su goccia,
La pioggia non distoglie
Me, il mio sguardo.
Le mie orecchie odono
Affamate il tintinnio,
Lo scroscio selvaggio
Che accoglie le spoglie
Di vecchi verdi morti.

I fieni dorati
E aridi ne bevono,
Gli alberi storti
Si piegano inermi;
Il dolce liquore insapore
Risveglia l'ebbrezza,
La terra ne scioglie
E le radici soffrono,
Ma perman loro il desio.

O dolce grigia pioggia
Tramutata or in tempesta
Vorrei uscir di casa
Ridere, urlare,
danzare sotto il tuo
tocco, sotto il tuo
Schiaffo di vita,
Farmi picchiare,
Piegare la testa;
Chiudere gli occhi e fingermi
Un piccolo fiore,
Bianca margherita
che beve
E s'annega
e muore
Per poi tornare in vita.

Lunedì 30 maggio 2016

Debolezze di terremotiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora