Anelito

15 3 0
                                    

Nel buio una luce.
Corpo cieco, sordo.
Giacevo al suolo
Inerme, la mia triste vita
rimirando.

Giunse dal nero
Il tuo sussurro fioco.
Il baglior degli occhi tuoi
Curò la mia anima
Impotente al mondo
E mi risvegliò.
Asciugò quell'oceanica
Lacrima
Che piansi
Per amor immondo.

Mi prendesti per mano
E insegnasti
Tenerezza immane
E la tua carezza
Mi diede una scarica,
Guarì illusioni,
False gioie vane
E inutili antiche speranze
Caduche e malsane.

La rosa del nostro amore
Continua or ora
a sbocciare
E mai vedrà più i suoi petali
sgualciti. Affronterò
I suoi verdi aculei:
Mai più saran
di male alcun cagione.
Li stringerò fino a
Piantarli nella rossa carne
E sanguinare,
Godendo di questo
dolce dolore.

Camminerò attraverso l'inferno
Con questo cuore di fuoco
Che per te solo arde.
E con la corona di quelle spine
Saremo regina e re.
E ci rialzeremo insieme
Se ostacol ci farà cadere
Facendo tesoro di quel che
evavamo, saremo
e siamo.

Procediamo fianco a fianco,
Le nostre anime intrecciate.
Il mio spirito non è più stanco.
Le mie membra abbandonate
Procedon ora fiere.
M'arde dentro un calore,
Dentro di me è l'estate...

Il mio cuore batte.
Il mio sangue scorre
Ancora.
Sorrido alla vita.
Apro gli occhi e ti rimiro...
Sfioro le tue labbra
In questa quiete infinita
E penso:
con te solo oggi rivivo.

26 marzo 2017

Debolezze di terremotiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora