Capitolo 9

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Garreth fu svegliato da un vociare assordante.

Ogni minuscolo suono gli appariva insopportabile e la testa minacciava di scoppiargli.

Spalancò la bocca per urlare a tutte quelle voci di smetterla ma, come era accaduto in passato, si rese conto che dalla sua gola prorompevano solo dei vagiti da neonato.

"Oddio no!" pensò terrorizzato "Non di nuovo."

E forse fu proprio la sensazione di aver già vissuto tutto quello ad impedirgli di sussultare quando comparve sul suo campo visivo il volto di un uomo.

Capelli nerissimi, occhi viola e un taglio quasi rimarginato sulla tempia.

Una voce dal profondo del suo cuore sussurrò un nome: Alagos.

Ma quello che aveva davanti non poteva essere lui. Aveva visto quell'uomo stramazzare a terra dopo essere stato colpito alla testa.

Era empiricamente impossibile che fosse ancora vivo eppure era lì davanti a lui e lo guardava preoccupato.

<<Tranquillo,piccolo mio.>>gli sussurrò avvolgendolo più strettamente con una coperta.

Ad un tratto risuonarono in lontananza degli squilli di tromba e Garreth sentì il corpo di Alagos irrigidirsi.

<<Facciamo entrare l'esecutore>>annunciò una voce solenne da sopra un palco<<sua altezza reale, la regina.>>e così dicendo si scostò con un inchino lasciando il posto dietro al leggio ad una donna.

Garreth non riuscì ad impedirsi di trattenere il fiato.

Non era solo bellissima, ma spirava un'autorità e una soggezione che nessuno, durante tutta la sua vita, gli aveva mai trasmesso.

I suoi occhi dorati scrutavano freddi i presenti e vide le persone accanto a sé tremare quando i loro sguardi si incrociavano.

Dalle scapole gli spuntavano delle immense ali bianche, che in quel momento erano ripiegate ai lati del corpo perfetto della donna, avvolto da un vestito di seta, talmente leggero da lasciar trasparire con chiarezza le curve sinuose della figura.

La regina attraversò con grazia il palco e andò a sistemarsi dietro alleggio, dove appoggiò delicatamente le mani.

<<Popolo dei Fein>>tuonò. Sebbene autoritaria, la sua voce era melodica e ammaliante e risultava difficile non ascoltarla.<<Siamo qui riuniti oggi, in questa piazza, per punire una donna che un tempo consideravamo nostra simile, nostra sorella, ma che ha deciso di sputare sul suo sangue Fein per scappare e unirsi a un uomo appartenente alla razza dei nostri peggiori nemici, per unirsi a un Morn.>>la piazza esplose in urla di disprezzo al suono di quel nome. Tutti sembravano animati da un'ira cieca, tutti tranne Alagos. Ad un tratto la regina alzò una mano e sulla piazza tornò il silenzio.

<<Fate entrare la traditrice.>>ordinò e dopo pochi secondi venne trascinata, inerme, una ragazza.

Quando questa venne gettata ai piedi della regina, alzò la testa e Garreth la riconobbe subito: era la ragazza del sogno, quella che aveva scambiato per Axel.

<<Ithil di Tejat, sei accusata dalla comunità Fein e da me, come suo rappresentante, di alto tradimento per aver cospirato con un Morn contro il tuo stesso sangue. Per tanto verrai sottoposta alla peggiori delle pene: la privazione delle tue ali con la successiva condanna a morte.>>.

Il pubblico esplose in un boato di approvazione mentre Alagos digrignava i denti per la rabbia e la frustrazione.

Garreth,da parte sua era inorridito.

L'eredità di Turak_Il falcoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora