La compagnia riprese il viaggio il mattino seguente.
Nessuno dei due fece parola di quello che era accaduto la sera precedente e nessuno dei due era intenzionato a tornare sull'argomento.
Garreth dal canto suo aveva ben altro a cui pensare.
Da quando avevano lasciato il villaggio, il ragazzo aveva l'impressione d'essere braccato.
Era solo una sensazione ma come cacciatore aveva imparato a non sottovalutare mai il suo istinto.
Non ne aveva fatto parola con il resto del gruppo per non allarmarlo ma se ne pentì proprio quel mattino, quando Danise quasi si gettò tra le braccia di un gruppo di soldati reali.
Garreth non poteva dimostrarlo con certezza ma era convinto che quelle guardie stessero cercando proprio lui.
La scomparsa del primogenito del primo falconiere del re infatti sembrava una motivazione più che valida per spiegare la presenza degli uomini del sovrano in quelle zone.
<<Sono al servizio del re.>>aveva risposto Garreth all'espressione interrogativa di Danise, non appena le aveva fatto segno di nascondersi.<<Non posso esserne sicuro ma penso stiano cercando me.>>aveva continuato con un sorriso di scuse.
Al che la ragazza gli aveva lanciato uno sguardo truce ma aveva ugualmente iniziato ad indietreggiare. E sarebbero pure riusciti a svignarsela se Garreth non fosse inciampato, finendo maldestramente a terra e attirando sul gruppo di fuggiaschi l'attenzione del drappello di uomini armati.
Così ora si trovavano a dover scappare nel mezzo della Foresta, seguiti da una decina di soldati.
Ad un tratto, quando erano passati quindici minuti buoni senza che i due riuscissero a seminare i loro inseguitori, Garreth frenò di colpo.
<<Tu va avanti.>>disse a Danise, invertendo la corsa<<Salva Axel e te stessa, ci rivediamo alla Città Bianca>>le urlò dopodiché iniziò a correre incontro ai suoi aguzzini.
La ragazza, dal canto suo, lo guardò un attimo imbambolata poi invertì anche lei il senso di marcia e si affretto a raggiungerlo.
Quando gli arrivò accanto, il ragazzo era già sceso da cavallo, sfoderando la spada e preparandosi ad attaccare.
<<Ma sei impazzito?>>gli urlò contro Danise scendendo a sua volta dalla cavalcatura<<Che pensi di fare? Sono dieci contro uno, come pensi di sopravvivere?>>
Garreth non appena la vide arrivare sbiancò in volto e le corse incontro.
<<Vattene!>>esclamò spingendola verso il cavallo<<Va via!>>continuò ma Danise si divincolò dalla sua stretta.
<<No che non me ne vado, se non vieni con me. Non ti lascerò compiere l'impresa omicida che hai in mente.>>disse risoluta, mettendo le mani sopra i fianchi a mo' di
rimprovero.
A Garreth ricordò Elina quando si arrabbiava ed addolcì lo sguardo.
<<Non mi uccideranno, Is, te l'assicuro.>>la rassicurò<<Mio padre crede che tu mi abbia rapito o qualcosa del genere quindi sarai tu che potresti finire male.>>questa volta la vista gli si annebbiò<<Ho promesso di proteggerti e non ho intenzione di rimangiarmi la parola, per cui, ti prego, va' via.>>la implorò.
Danise lo guardò combattuta.
Non voleva abbandonarlo, non così presto. Si era affezionata al suo compagno di viaggio e se mai gli fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato.
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L'eredità di Turak_Il falco
FantasiPrima parte: Il falco . . Garreth è un comune ragazzo di diciassette anni. La sua vita alla villa dove vive è scandita dalle lezioni con Elina, la sua tutrice, e dalle battute di caccia col falcone assieme al padre Alexander. Ma quando alla villa ar...