Prologo

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La figura si mosse cauta e silenziosa.

Era da anni ormai che viveva in quella villa e ne conosceva ogni angolo, ogni pertugio.

Si avvicinò lentamente alla stanza che le interessava.

Col tempo aveva imparato ad essere furtiva ed agile come un gatto e passava le notti a vegliare su colui che l'avrebbe salvata e aiutata.

Come sempre, dormiva nel suo elegante letto a baldacchino.

I capelli neri arruffati davanti a quegli occhi così insoliti che suscitavano timore ed interesse allo stesso tempo.

Le mani, strette a pugno davanti alla faccia, sulla difensiva e le gambe rannicchiate, in posizione fetale.

La figura sorrise teneramente nel buio.

L'aveva visto crescere, quel ragazzo e gli si era affezionata veramente.

Appena aveva visto quegli occhi, in quel mercato sette anni fa, aveva fatto di tutto perché la scegliessero.

La veggente era stata chiara: "Solo colui che negli occhi porta le tenebre e la luce in egual misura potrà salvarti dal tuo destino.". E lei credeva fermamente nelle profezie.

Il ragazzo si rigirò nel letto e la figura si irrigidì.

Era arrivato il momento di andare.

Ma sarebbe tornata.

Come aveva fatto ogni notte di quei sette anni passati.

E come, si ripromise, avrebbe fatto per tutte le notti avvenire.

"Dormi sereno, piccolo mio." penso guardando con dolcezza il ragazzo per l'ultima volta.

Dopodiché sparì nella notte.



L'eredità di Turak_Il falcoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora