Capitolo 26º

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Maryse , accompagnata da un gruppo di Shadowhunters , raggiunse subito Clary e gli altri. La Cacciatrice, Ester, si era ripresa ma ora si trovava legata al tronco di un albero in attesa di essere portata in prigione.
«Avete fatto un buon lavoro ragazzi. State tutti bene?» domandó Maryse. Clary scosse il capo «Noi sì... Ma gli altri sono ancora nel labirinto. Dobbiamo assolutamente farli uscire di lì e interrompere il rito per evocare Lucifero».
Maryse rimase senza parole. Era sconvolta e non sembrava essere in grado di proferire parola. Guardó i suoi figli e si rese conto che erano stremati, poi spostó il suo sguardo sulle mura del labirinto.
«Mamma, va tutto bene?» sussurró Isabelle, avvicinandosi un po' a lei. Maryse odiava farsi vedere debole o sconvolta dagli altri, soprattutto dai figli , così scosse velocemente il capo e ordinó ad alcune guardie di portare immediatamente Ester in una cella d'isolamento. Guardó un altro gruppetto di cacciatori e gli ordinó di entrare nel labirinto e cercare il luogo d'evocazione del Padrone degli Inferi. Tra quegli Shadowhunters , si fecerono avanti Domitilla ed il marito. Erano preoccupati e volevano solo sapere se i loro figli stavano bene.
«Maryse! Dove sono Domiziano e Lucrezia?» chise Domitilla, cercandoli con lo sguardo.
L'altra abbassó il suo «Domiziano si trova non molto distante da qui , ho già inviato una squadra a recuperarlo. Lucrezia invece... Lei ... Ecco , lei si trova nel labirinto» disse, cercando di nascondere ancora una volta l'ansia e la disperazione che la stavano assalendo.
Marco strinse la mano di Domitilla «Se mia figlia è lì dentro, l'andremo a riprendere» disse deciso. «Vi proibisco di entrare in quel posto: è troppo rischioso, non possiamo permetterci di perdere due Shadowhunters valorosi come voi!» si oppose Maryse, facendo emergere di nuovo il suo lato combattivo.
«No, Maryse! Non venire a dirci che tu non faresti lo stesso per Alec o Isabelle! Sono i tuoi figli, il sangue del tuo sangue... È la cosa più normale del mondo mettere a repentaglio la propria vita per le tue creature. Io sono pronta a morire per salvare Lucrezia e tu non potrai fare nulla per fermarmi!» scoppió Domitilla, attraversando il varco creato da Clary.
Marco la seguì e Clary fece lo stesso.
«Vengo con voi, aspettatemi! Mi sento in dovere di aiutarvi... Lucrezia è una mia amica ed anche Simon, il mio migliore amico , è rinchiuso lì dentro» si giustificó.
Marco annuì e tutti e tre si addentrarono nei meandri di quel labirinto senza un'uscita se non quella creata da Clary.

Lucrezia , Simon e Raphael sentivano le forze abbandonarli sempre di più. Si facevano forza l'uno con l'altro e cercavano di non spegnere quella piccola fiammella di speranza che era rimasta dentro di loro.
«Pensi che usciremo vivi da qui?» disse Simon, rivolgendosi a Lucrezia.
La Shadowhunter si limitó a guardare davanti a se e ,con un filo di voce , gli rispose «Certo, Simon. Ti prometto che usciremo vivi da qui».
Stava facendo una promessa che forse non poteva mantenere, lo sapeva bene, ma non aveva altra scelta.
La terra sotto i loro piedi cominció a tremare fortemente e i ragazzi caddero a terra.
«Che cavolo succede?» strilló Lucrezia.
Raphael si guardó intorno e vide uno strano fumo rossiccio farsi largo tra gli stretti cunicoli del labirinto. «Sta succedendo... Lucifero sta arrivando» disse allarmato.
«Oddio... Noi... Noi dobbiamo arrestare il processo. Dobbiamo fare qualcosa. Vado a controllare cosa succede» balbettó la cacciatrice, cercando di alzarsi .
Raphael la guardó torvo e l'afferró per le braccia «Sei impazzita? Tu non vai da nessuna parte! Dobbiamo uscire subito da qui...».
Lei scosse il capo «No! Raphael, ti rendi conto che nessuno puó entrare nel labirinto ? Siamo gli unici in grado di poter fermare questa follia. Sono una cacciatrice di demoni, è mio dovere fare il possibile per salvare l'umanità».
Simon , che fino a quel momento era rimasto in silenzio, si alzó e disse «Adesso basta. Mentre rimaniamo qui a discutere , fuori e dentro il labirinto sta infuriando una guerra. Se dobbiamo agire, facciamolo subito... Tutti insieme». Aveva ragione. Se proprio uno di loro doveva morire, sarebbero morti insieme per salvare il mondo.
«Allora andiamo... Andiamo tutti insieme» sussurró Lucrezia, puntando i suoi occhi in quelli del vampiro che le stava davanti.
«Compiamo questa follia insensata» annuì Raphael. I tre cominciarono a camminare verso l'epicentro della scossa e , all'improvviso, accadde qualcosa. Delle crepe si formarono sul muro davanti a loro ed una forte esplosione fece crollare l'intera parete. I tre vennero investiti da un polverone enorme ed iniziarono a tossire. In mezzo alla polvere, Raphael intravide tre figure farsi largo tra le macerie e raggiungerli. Ben presto, riconobbe Clary e due Shadowhunters adulti. «Lucrezia!» urló la donna, correndo incontro alla figlia ed abbracciandola stretta.
«Mamma? Mamma, o mio Dio!» disse Lucrezia con la voce spezzata. «Pensavo che non vi avrei più rivisti! Come avete fatto a trovarci?» disse poi, correndo ad abbracciare il padre.
«Per questo dobbiamo ringraziare la signorina Clarissa Morgenstern» disse Marco. Lucrezia spostó il suo sguardo sulla ragazza dagli occhi verdi e i capelli rosso fuoco «Lo sapevo. Grazie , Clary. Ti voglio bene» disse per poi abbracciarla.
«Non avrei mai potuto lasciare i miei amici qui dentro» rispose le rossa.
Domitilla guardó Raphael e disse «Tu chi sei?».
«Raphael Santiago, piacere di conoscerla. Sono il capo dei vampiri di New York» disse Raphael. Lucrezia guardó la madre e le fece capire che dovevano parlare in privato . La donna, a quel punto , si limitó ad annuire.
«Dobbiamo uscire di qui» disse Simon, notando che un forte odore di zolfo li stava circondando.
Il gruppo cominció a muoversi verso l'uscita del labirinto ma ,quando stava per varcare lo spazio che li conduceva alla libertà, il muro cominció a riformarsi velocemente .
«Correte!» urló Clary, afferrando Simon per la mano e oltreppassando il varco.
«Forza ragazzi!» urló Marco a Lucrezia e Raphael. Domitilla e il marito oltrepassarono il buco e tesero una mano ai due ragazzi.
Raphael si fermó e scosse il capo «Non passeremo mai in due. Devi andare tu».
«No! Io non ti lascio qui, te lo scordi!» urló Lucrezia. Raphael le diede un bacio e la strinse a se. La Shadowhunter non poteva sapere che quello non era un semplice bacio e si sciolse tra le braccia del vampiro.
«Addio, amore» le sussurró poi a fior di labbra . La cacciatrice lo guardó confusa e in un secondo si ritrovó tra le braccia di suo padre.
«No! No! Raphael!» strilló, non appena si rese conto di ció che era successo.
«Non potevo lasciarti morire con me. Sapevo che non mi avresti abbandonato qui da solo. Addio» disse Raphael, poi il muro si ricompattó completamente.
Il vampiro l'aveva spinta dall'altra parte della parete e le aveva salvato la vita.
Ma che vita sarebbe stata senza di lui?

Shadowhunters - Cittá di cristalloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora