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16 giugno
Primo giorno di lavoro.
Rose si sveglia puntuale per cominciare finalmente un lavoro estivo, anche se occuparsi di bambini non è così esilarante, ma per lei è abbastanza pur di tenerla impegnata, e poi lei ama i bambini, la attira il fatto che loro esprimono ogni tipo di fantasia che rispetto agli adulti è colorata e divertente.
Lei possiede questo potere di far felice chiunque sia intorno a lei, anche se per un giorno si sente triste mette da parte i suoi problemi e pensa a chi gli sta vicino, è la tipica persona che si preoccupa più degli altri invece di se stessa e farebbe di tutto pur di veder sorridere le persone anche se questo alcune volte comporta la sua infelicità, ma ovviamente lei è solo una semplice diciassettenne che ha un cervello disordinato.
Nonostante tutto ciò per arrivare all'asilo è costretta a prendere l'autobus, ma questo per lei non è un problema anzi ama viaggiare perché focalizza il suo sguardo oltre un semplice finestrino e ci vuole circa mezz'ora per arrivare a destinazione quindi ha tutto il tempo per osservare fuori e vedere il sole che si specchia sul mare.
Ortona sarà anche una piccola cittadina ,sconosciuta, ma nasconde delle bellezze che tutti vorrebbero vedere eppure sono invisibili, bisogna cercarle più a fondo per trovarle. Il mare è l'unica meraviglia che la tiene legata qui perché cambia ogni giorno, ogni sfumatura dell'acqua cambia rispetto a quella del giorno precedente e nessuno ci fa mai caso, non è mai la stessa, un giorno l'acqua e più chiara e un altro più scura, ed è proprio per questo che lei ama il mare, guardare oltre la semplice apparenza, proprio questo.
Arriva alla sua fermata e tranquillamente scende dall'autobus, si guarda intorno e il sole oggi è particolarmente raggiante, perfetto per una giornata di mare, magari dopo il lavoro.
Incontra Lidia una sua amica e entrambe si recano all'asilo non molto lontano dalla fermata, Lidia è un'amica di scuola di Rose, sono molto legate ma nemmeno lei conosce così affondo Rose, quando prova a chiederle qualcosa su di lei Rose cambia subito discorso.
Entrano nell'asilo e subito una signora sulla cinquantina circa le da il benvenuto e nel frattempo le porta nelle due aule colme di bambini che si rincorrono e giocano insieme, alcuni piangono e altri ridono ma in quell'aula c'è tanta voglia di divertirsi, più tempo si passa con i bambini e più ci si sente piccoli perché si torna nei bei tempi dell'infanzia, è come una magia.
Un bambino dai capelli rossi si avvicina timidamente a Rose prendendole la mano, lei sorride e insieme camminano verso una tavolino pieno di colori e fogli bianchi per disegnare, il bambino le chiede gentilmente di aiutarla a disegnare un grande albero con tanti frutti appesi.
Finito il disegno arrivano altri bambini che le chiedono di disegnare farfalle, principesse, castelli e così via, Rose non sa più come fermarli finché si avvicina una maestra, molto giovane ad un primo sguardo, le appoggia una mano sopra la spalla e le sorride.
Questo è solo l'inizio di una lunga giornata di disegni sfrenati.

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