6. get your hands off me

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Non riesco più a resistere. Restare ferma per tre ore mi sta rendendo pazza e tra l'altro, siccome il sergente ha il resto della giornata libera, si è portato una comoda sedia.

Mi siede accanto a me e mi sgrida in tutti i modi, anche per come sto in piedi. Non posso neanche rilassarmi per un secondo nella postura che io considero più adatta.

«Raddrizzati» mi urla ed io inconsciamente lo faccio. Ride. «Hai fame, Crystal?»

«Sì» gemo. L'ultima cosa che ho messo sotto i denti solo stati i buonissimi biscotti che la madre di Justin aveva preparato. E prima di questo, del pane duro, un uovo e del succo di arancia andato a male. Mi giro e lo guardo. «Molta fame e sono stanca»

«Mmmm che peccato» mi rivolge un diabolico sorriso, si siede meglio sulla sedia e tira fuori dalla tasca del pantalone un sacchetto con dei deliziosi cupcakes al cioccolato.

È una coincidenza o in qualche modo ha saputo che è uno dei miei dolci preferiti?

«Oh, prima che me ne dimentichi...Bevi dell'acqua perché non voglio andare un'altra volta all'ospedale per colpa tua»

Mi dà una bottiglia di acqua tiepida e me la bevo tutta, quasi soffocandomi. Anche se calda, calma la mia gola secca. Ora ho solo bisogno di mangiare e di sedermi per un secondo. Non sono mai stata così tanto ferma.

«Sergente?» chiamo la sua attenzione mentre sta mangiando il cupcake in una maniera sensuale. Usa la lingua per pulirsi il labbro inferiore e dopo alza un sopracciglio, guardandomi. Mi concentro sulle sue labbra, le quali poco dopo si incurvano per formare un sorriso. «Eh...Devo andare al bagno»

«Non è un mio problema. Trattienila o fattela sotto, devi prendere tu la decisione. Fatto sta che non ti muoverai da qui»

«Sei serio? Sai per caso se sia legale quello che mi stai facendo? Non posso mangiare e né espletare le mie funzioni fisiologiche»

«Non lo so» risponde facendo spallucce, mentre continua a mangiare per farmi più fame. «Non ti sarebbe piaciuto cenare, al suo comodo posto, a quest'ora con i tuoi compagni? Perché se non rompessi ogni singola regola, potresti farlo»

«Se tu non fossi così severo con me, non le infrangerai» mi lamento emettendo un gemito, muovendo le gambe a casa dei crampi. «Oggi ho provato a fare la brava e cosa ricevo in cambio? Un altro castigo»

«Credi che nasconderti al posto di fare quello che ti ho chiesto, sia una bella cosa?»

«Beh, no...»

«Esattamente. Ti ricordo che stai qui per imparare a comportarti come si deve. Se devo castigarti tutti i giorni affinché tu impari a pensare due volte alle stupidaggini che vuoi dire, allora lo farò»

Tiro la testa all'indietro e gemo, lottando per non piangere.

Non credo di riuscire a sopportare questo tipo di trattamento. Prima o poi mi sentirò male visto che il sergente Bieber sta letteralmente abusando del mio stato fisico e psicologico.

I miei genitori sono i veri colpevoli. Mi hanno trattata come una principessa senza preparami ad affrontare il mondo crudele, ad essere castigata, odiata e disprezzata. Non mi hanno mai detto che alcune persone possono essere cattive con me solo perché non sono come loro vogliono che io sia. In casa tutti mi fanno sentire come se fossi al centro del mondo, mentre qui tutto quello che faccio o penso, è sbagliato. Anche il solo fatto che io esista sembra essere una disgrazia per l'umanità. Sopratutto per Justin Bieber.

«Sei qui, finalmente ti abbiamo trovato» dice Hunter sbucando dal nulla con la sergente dal cognome strano. «Ciao Crystal, come stai?»

«Male. Non sono mai stata peggio. Ho fame, caldo, le mie gambe non resistono più e devo andare andare al bagno» sbotto prima che il sergente mi dica di stare zitta. «Per favore, aiutatemi. Dai, sergente Zalalagarregiarlo, aiutami»

dear sergeant ➳ jbDove le storie prendono vita. Scoprilo ora