14. fuck it

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Justin's POV 

Finiamo di mangiare prima di quanto avessi pensato perché tutti e due stavamo morendo di fame, ma rimaniamo lì fermi perché siamo troppo pieni per muoverci cosicché devo sopportare per un po' Crystal e sentirla parlare della sua vita privilegiata. Non voglio stare qui a parlare con lei per il semplice fatto che non voglio lei pensi che siamo amici, ma non posso non prestarle attenzione e notare che abbiamo alcune cose in comune (per quanto possa sembrare strano). Forse è perché abbiamo due padri che si comportano allo stesso modo.

Prima che me ne renda conto, mi accorgo che sono passate tre ore dall'incidente del ragno e sono quasi le undici di sera. Rimettiamo a posto un po' e ci incamminiamo verso l'accampamento, facendo molta attenzione che nessuno ci veda. Non che me ne importi molto, ormai tutti sanno della "nostra relazione" qui grazie alla boccaccia di mia madre. Solo Lesley er Hunter sanno che è falsa.

«...Aspetta, amore. Aspetta. Siamo quasi arrivati, non puoi tenerlo ancora nei pantal...» mia madre inizia a ridere come un'adolescente quando esce con il suo primo ragazzo.

Ci fermiamo davanti ai miei genitori e vedo inevitabilmente qualcosa che avrei preferito non vedere mai nella mia vita. Mio padre toglie la mano dalle mutande azzurre di mia madre da sotto la sua gonna quando ci vede, anche se è ovvio quello che stavano facendo. Dolorosamente ovvio. «Ciao piccioncini»

«Ciao!» saluta Crystal mentre li guarda shoccata, come me. Mia madre e lei iniziano a parlare di non so cosa con grande entusiasmo mentre mio padre ed io non facciamo altro se non guardarci negli occhi, imbarazzati. Faccio una faccia di disgusto, per poi ritornare dalla mia ragazza a far sì che chiuda la sua maledetta bocca e mettere fine a questa situazione incomoda. «...E poi abbiamo parlato dei nostri sentimenti per due ore»

«Justin che parla di sentimenti? È qualcosa a cui vorrei assistere...Oh...Um...Bene, Ciao» saluta mia madre quando mio padre la prende in braccio per portarsela via.

Finalmente posso ritornare a respirare con facilità. Crystal resta immobile continuando a guardarli, senza accorgersi che io già mi ero avviato verso la mia camera. Ritorno indietro e come mio padre, la prendo in braccio, per poi fermarmi per cinque minuti a pensare a quante cose in comune abbiano i nostri padri.

«Che succede?» domanda Crystal, stringendo la presa al mio collo e quella delle sue gambe intorno alla mia vita, per non cadere. Neanche me ne rendo conto di aver messo una mano sul suo sedere per tenerla meglio, perché sono troppo occupato ad analizzare i nostri casi. Io e mio padre siamo uguali (forse è anche per questo che lo odio tanto) ma anche mia madre e Crystal sono simili. Molto. Sono più di quanto io e il Generale possiamo sopportare. Tutte e due sono ribelli, non si stanno zitte, sono fastidiose, fanno e dicono quello che vogliono senza pensare alle conseguenze. Per non parlare di quanto si assomigliano fisicamente, con la sola differenza che mia madre è super magra e Crystal ha le sue forme. «Justin, che succede?»

«Nulla» rispondo infastidito perché non mi lascia pensare. Cerco di toglierla dal mio corpo ma lei non vuole, stringe ancora di più la presa attorno al mio collo e alle mie gambe, rendendo il tutto impossibile. «Non puoi camminare con le tue gambe?»

«Sì ma preferisco che tu mi prenda in braccio» mormora sorridendo. «Me lo devi dopo quello che è successo oggi. Mi merito una passeggiata come minimo»

«Va bene» alzo gli occhi al cielo e le tocco meglio il sedere, approfittandone anche per conoscerlo meglio. Mi sono scordato inoltre che sia Crystal che mia madre hanno una grande stima di loro stesse e sono vanitose. Pensano di essere sempre al centro dell'universo quando ovviamente non lo sono.

dear sergeant ➳ jbDove le storie prendono vita. Scoprilo ora