«Devo dirlo a tuo padre. Sarà molto felice» dice contenta la mia futura suocera. Faccio una smorfia sapendo quanto Justin non sopporta il generale. «Si è sempre sentito in colpa per non farti vivere una vita normale»
«Sicuramente» mormora Justin. Posso quasi sentire la negatività che emette dal corpo.
Ogni secondo che passa diventa sempre più infuriato ed arrabbiato con me e non voglio che Patsypats ci lasci soli. Ma quest'ultima si alza, accarezza leggermente la guancia di suo figlio e lascia la stanza. Evito lo sguardo di Justin guardandomi attorno.
La stanza è tanto grande come quella in cui dormo con altre nove persone, le pareti sono di un grigio chiaro, ci sono due mobili di legno e tre letti. C'è una porta bianca che porta al bagno e uno sgabuzzino.
«A cosa diavolo stavi pensando curando l'hai detto, Crystal?» domanda poco dopo. La sua voce è fredda, calma e suona peggio di quando mi sgrida.
«Stavo cercando di aiutarti» rispondo cercando di togliermi una ciocca di capelli dal viso ma tocco l'occhio che mi fa male e gemo. Justin mi osserva ed esce dalla stanza senza dire nulla. Mi lascia sola. Senza sapere cosa fare.
Devo seguirlo? Devo restare qui? Devo andare da sua madre e dirle che avevo mentito? Per mia fortuna Justin ritorna con qualcosa nella mano. Si avvicina al letto e mi guarda. «Metti il ghiaccio sull' occhio, si sta gonfiando»
Faccio come mi dice.
«Ora spiegami come hai cercato di aiutarmi. Tu non conosci mia madre, non ti permetterà mai di lasciarmi in alcun modo. E sai che non ti sopporto, perciò come potrei mai avere una relazione con te»
«Voleva presentarti una ragazzina anoressica ed è ovvio che tu non lo volevi. Certo, come sempre, quello che faccio non va mai bene. Domani possiamo dire a tua madre che non stiamo più insieme» faccio spallucce e mi sistemo meglio sul letto, poggiando la testa sul cuscino.
Justin ride, per mia sorpresa, e si siede anche lui però su un altro letto. Ovviamente sedersi accanto a me gli fa schifo. «Non hai capito...Non ti lascerà stare fino a quando non ti convincerà a ritornare con me. E se dico che sono stato io a lasciarti, mi tormenterà per tutta la vita» mette le braccia sulle ginocchia e si porta la testa tra le mani come se fosse la cosa peggiore del mondo. «L'unica cosa che possiamo fare è lasciarle pensare quello che vuole, questo fino a quando non se ne andrà. Solitamente mi fa visita solo per due giorni e poi se ne va»
«Va bene. Non è così grave, devi solo parlare bene di me in sua presenza e prendermi la mano, ogni tanto, o qualcosa del genere»
«Sarà molto difficile» ride ma dopo si ricorda chi sono e smette, alzando un sopracciglio. «Comunque è ora di tornare dagli altri»
«Suppongo di sì» sospiro e mi alzo, senza volerlo, dal letto più comodo dell'universo. È anche meglio di quello di casa mia. «C'è uno specchio qui? Voglio vedere il mio occhio»
«Uh...Sì, nel bagno» indica con il dito la porta. «Però sbrigati, abbiamo perso già troppo tempo»
Il bagno di Justin è mille volte meglio di quello dei dormitori dove ci fanno dormire. Oh, e il fatto che è pulito e che c'è la carta igienica è un grande passo avanti. Mi giro verso lo specchio e grido vedendo il mio occhio tutto rosso e verde.
«Chiudi la bocca» urla Justin mentre entra nel bagno.
Non ci credo. Il mio occhio...Ho un livido enorme.
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dear sergeant ➳ jb
Fanfic«Il sergente Bieber mi odia. So che vuole vedermi piangere ogni tre secondi» Esta historia es una traducción. Autora: @naoycaro. Todos los creditos y derechos van a su persona.