11. so, so good

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Mi prendo tutto il tempo per spiegare esattamente cosa dobbiamo fare. Lo ripeto così tante volte che ormai credo che anche i ritardati lo abbiamo capito perfettamente, cosicché dopo mezz'ora, iniziamo a cercare la nostra compagna ferita. Ovviamente io sono il primo che la trova perché gli altri non sanno nulla della vita e mi metto vicino a lei aspettando che prima o poi qualcuno la trovi. Mi siedo sotto un albero ed osservo Crystal stesa sul suolo a pancia in giù con la bocca aperta. Essendo tanto viziata e capricciosa, mi sorprende che abbia potuto prendere sonno qui sulla terra e senza qualcosa che potesse coprirla dal sole.

«L'ho trovata» grida una ragazzina grassa con degli occhi grandi e celesti, facendo sì che anche il resto del gruppo inizi a correre. Non dico nulla mentre vedo Crystal svegliarsi e la ragazzina controllare i suoi segni vitali. «Sta respirando e il suo cuore sembra stare bene...Almeno suppongo»

Faccio spallucce quando mi guarda, aspettando che le confermi la sua tesi. Ho passato più tempo del dovuto a spiegare dettagliamene cosa avrebbero dovuto fare, perciò non possono pretendere che io li aiuti. I ragazzi parlano tra di loro e pensano che la ferita di Crystal sia vera, perciò Taret la carica in spalla e la muove ogni tre secondi, facendola grugnire. Se davvero fosse una ferita, non avrei agito come fa questo stupido nel prenderla come se fosse un sacco di patate.

Camminiamo per ritornare nell'accampamento e Taret la stende sopra un tavolo, volendo chiamare un'infermiera per vedere le condizione della sua compagna. Dopo questo momento drammatico tutti mi guardano negli occhipieni di speranza, affinché dica loro se lo hanno fatto bene. E lo dico, perché mi hanno sorpreso e se fosse stata tutta realtà, Crystal avrebbe avuto buone chance di sopravvivere.

Il mio cellulare, nella tasca, inizia a suonare e so già che è Lesley che mi vuole dire di portare i mocciosi nell'albergo. Do a tutti la notizia che oggi saremo andati a distribuire cibo e ad aiutare i più bisognosi, ed ovviamente ci sono anche quei ragazzini senza cuore che si lamentano. Mi segno i nomi di chi sono al fine di essere più duro con loro nel corso della giornata e sono contento che Crystal non sia compresa.

Sono senza parole. Credevo che si sarebbe messa a pingere nel sapere che sarebbe venuta a contatto con gente povera e blablabla, ma no, sta parlando normalmente con i suoi due amici. Gli unici che la sopportano.

Impieghiamo un'ora per andare all'albergo. Non appena arriviamo inizio a spiegare a tutti cosa avrebbero dovuto fare, come consegnare il cibo, i vestiti etc. Spero davvero che tutti siano carini nei gesti e rispettosi. Li separo in gruppi da due fino a quando...

«Possiamo stare in tre?» domanda Crystal alzando la mano come se fossimo all'asilo, sorridendo.

Chiudo gli occhi ed annuisco. Ora devo rifare i gruppi a causa della sua stupida petizione. Solo alcuni minuti dopo mi rendo conto che non avrei dovuto darle retta. Avrei dovuto dirle di no...Vabbè ormai è tardi.

Crystal's POV

Justin ordina a me, Eva e Xavier di dividere i vestiti dalle scarpe, giochi e tutte le altre cose che avevano comparato per i poveri. Sono felice di farlo perché due anni fa sono andata in Africa per aiutare dei bambini che non avevano nulla e da allora mi sento bene con me stessa. Fare beneficenza mi mette di buon umore anche se qui c'è anche gente che non si lava e anche se mi fanno schifo, cerco il mio possibile di nascondere il mio fastidio.

«Porca puttana» gime Xavier mentre tutti ritorniamo a respirare dopo aver trattenuto il respiro per quasi un minuto. Siamo passati accanto all'uomo più sporco dell'universo. «Non sono egoista se dico che tutto questo non fa per me, vero?»

dear sergeant ➳ jbDove le storie prendono vita. Scoprilo ora