Tornammo a casa dopo quel lungo e incasinato week-end e non potei che essere più felice, nonostante il giorno dopo dovessi andare a scuola.
Erano le 7:30 di sera e dovevo sistemare tutto quello che mi ero portata dietro, altrimenti mia madre non mi avrebbe dato pace. Guardai i borsoni e poi li raccolsi buttandoli sul letto, iniziando a svuotarli.
Misi un po' di musica per smorzare quel mortorio che era diventata camera mia e nel giro di due ore, ebbi finito tutto.
Presi il pigiama e della biancheria pulita e andai a farmi la doccia, buttandomi successivamente nel letto e addormentandomi di pacca.
La mattina, mi svegliai, stranamente in anticipo e trascinai il mio corpo in bagno, per darmi una rinfrescata e vestirmi con letteralmente le prime cose che mi capitarono sotto mano.
Preparai di fretta lo zaino, mi sistemai al meglio i capelli e andai giù a rubare un muffin e a salutare di fretta i miei, incamminandomi poi verso scuola.
Arrivai circa dieci minuti dopo e non potei fare altro che notare Calum, davanti a scuola che mi palesemente aspettava.
Decisi di fare la persona gentile almeno per un po' e lo andai a salutare. Lo abbracciai mettendogli un braccio dietro al collo e gli baciai la guancia.
"Tutto bene?" mi guardò e accennò ad un sorriso una volta che ci eravamo staccati.
"Tutto bene. Te?" presi fuori una sigaretta e me l'accessi, per cercare di scaricare tutta la tensione che si stava creando dentro di me.
"In verità no, ma lascia perdere, non è nulla di grave" spostò lo sguardo da una parte all'altra, per evitare di incrociare il mio.
"Se è per quello che è successo, Calum, te lo giuro, io non volevo accadesse. Non volevo darti false speranze o illuderti. É stato solo un enorme sbaglio, per favore, scusami" lo guardai quasi con gli occhi lucidi, per il dispiacere che stavo provando a guardarlo stare in quel modo.
Non rispose. Scosse la testa e sospirò.
"Devo andare" si passò una mano in mezzo ai capelli e si girò dall'altra parte, entrando a scuola.
Andai a sedermi sul muretto, finendo la sigaretta e sentii una fitta allo stomaco. Mi dispiaceva così tanto per lui, non volevo fare tutto ciò; non pensavo neanche di poter provare tutto ciò nei suoi confronti.
Spalancai gli occhi per quello che avevo appena pensato e poi scossi la testa cercando di togliermelo dalla testa.
Mi alzai poco dopo ed entrai a scuola, iniziando le noiosissime ore di lezione.
*
Buonaseraa.
Ho deciso di aggiornare anche se non eravamo arrivati a 10 voti e tutte quelle cose lì e di fregarmene. Non voglio obbligarvi a commentare o votare, per cui, dato che ho finito ora di scrivere l'ultimo capitolo della storia, ne pubblicherò uno tutto i giorni, finché non l'avrò finalmente finita. La sto tirando avanti da troppo tempo questa storia, e prima che io possa stancarmene ed eliminarla perché inizio a riempirmi di paranoie di qualsiasi genere, mi sono tirata avanti così da concludere il tutto.{In ogni caso, sono felice perché sono stata rimandata e non bocciata e anche quest'anno riuscirò a passare a quello dopo.}
Sofia.

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Cherries :: C.H.
Fanfiction"Sai di cosa avrei voglia ora?" Chiese Alkida al ragazzo disteso sotto di lei. "Cosa?" "Ciliegie" sussurrò all'orecchio di Calum, sorridendo poi maliziosamente. - Crediti a @Cljfford e @HaroldIsMyAngel per la trama. - Mylove_luke_96 Copyright.