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*due settimane dopo*

Mi alzai di nuovo a fatica dal letto e feci le solite noiose cose, fino a trascinare il mio corpo davanti a scuola.

Mi appoggiai al muretto e mi accesi una sigaretta, osservando -come tutte le mattine- Calum e la sua nuova ragazza, da come si poteva intuire.

"Potresti aspettarmi la mattina quando esci di casa però" mi raggiunse Luke e mi affiancò, guardando nella mia stessa direzione.

"Ci stai molto male?" mi guardò, ma non risposi nemmeno quella volta.

Mi ero rassegnata al fatto che provavo qualcosa per lui e mi stavo rassegando anche al fatto che ormai non potevo farci più niente.

Avevo fatto di tutto per allontanarlo da me e avevo capito troppo tardi i miei sentimenti nei suoi confronti. Sarebbe stato incoerente tornare da lui a piangergli addosso chiedendogli di tornare in dietro e tutte quelle cazzate.

Avevo imparato a stringere i denti e sopportare, d'altronde me lo meritavo.

Sentii l'odioso suono della campanella e buttai il mozzicone per terra, entrando in classe.

Suonata la campanella della terza ora, decisi di rimanere in classe e starmene da sola, sperando di non addormentarmi sul banco.

Quando stavo quasi per raggiungere il mondo dei sogni, sentii scuotermi la spalla, obbligata così ad alzare la testa per vedere chi fosse.

"Calum?" mi sfregai un'occhio sbadigliando.

Mi tolse la mano da davanti la faccia e mi tirò verso di se, baciandomi.

Rimasi ferma qualche istante e poi ricambiai al bacio, legandogli le braccia dietro al collo.

Sorrise e si staccò, guardandomi.

"Spiegami" mi ravvivai i capelli passandoci una mano in mezzo e lo guardai, trattenendo un sorriso.

"A me piaci tu, non m'interessa niente dell'altra, la stavo solo usando per passare sopra a te e quello che provavo. Ti prego perdonami, mi dispiace" mi prese la mano e intrecciò le dita. Sorrisi.

"Come facevi ad essere così sicuro che provassi anche io le stesse cose?"

"Tuo fratello è una brutta persona. Non è mai stato zitto un momento, mi diceva tutto quello che gli dicevi e quanto ci stessi male. Io invece per cercare di passarci sopra sul serio, facevo finta di niente, anche se come vedi non è servito a granché" mi sorrise gentilmente.

"Me lo sentivo" risi. "Con l'altra come fai ora?"

"Ci penserò quando usciremo da scuola, la lascerò una volta per tutte e mi toglierò questo grande peso. Ci vediamo dopo" mi baciò a stampo e poi corse fuori dalla classe quando sentì suonare la campanella che segnava la fine della ricreazione.

Mi sistemai meglio sulla sedia e non smisi di sorridere un'attimo.

Certo, non era stato il modo migliore di chiederci scusa e di sistemare le cose, ma in quel momento poco m'importava.

Non potevo credere a tutto quello che era successo. Era iniziato come un gioco, come un modo per divertirmi senza nessun altro scopo ed è finito così. Capire di provare dei sentimenti per lui, è stato strano, non ci credevo nemmeno io e per ammetterlo è servito un sacco di tempo, nonostante ne sia valsa la pena.

*
Buongiorno, non mi ricordo se ieri ho aggiornato, quindi nel caso scusatemi.
Questo è il penultimo capitolo e domani finalmente posterò l'ultimo.
Datemi un segno, qualunque cosa per farmi capire che almeno secondo voi è decente, ne sarei contenta:).

Sofia.

Cherries :: C.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora