Quando riapro gli occhi il giorno è ormai giunto al termine, lasciando spazio ad una luna luminosa ma in fase decrescente, oscurata ogni tanto da dense ed oscure nuvole passeggere, trasportate da un forte vento.
Focalizzo meglio l'ambiente circostante, ritrovandomi in un letto che non è il mio, sotto pesanti e morbide coltri. Mi guardo a giro, ancora sdraiata, ispezionando la stanza grazie all'abat- jour accesa.
La stanza è ben arredata, i mobili sono tutti in legno e a giudicare anche di ottima fattura rendendola calda e accogliente.
Capisco immediatamente di essere nella villa dei Cavendish: riconosco lo stile elegante e raffinato che scaturisce da ogni angolo della casa, lo stesso del salone e quello della camera degli ospiti.Mi ha portata da lui almeno è sicuro che non gli potrò scappare.
No, non mi arrenderò così facilmente.
Scatto con la schiena dritta come fossi caricata a molle, sentendo però la testa girarmi appena.Scosto le coperte e sto per scendere dal letto quando mi accorgo di non avere più i miei vestiti, ma una camicia celeste che mi arriva a metà coscia e le maniche arrotolate fin sopra il gomito.
Mi sento andare a fuoco sia per l'imbarazzo di sapere che mi ha spogliata e, quindi, ha visto più di quello che avrebbe dovuto, quando ero inerme ed incapace di ribellarmi, sia per la rabbia.
Il mio sguardo cade sulle fasciature nuove e pulite alla mano e alla gamba, sentendo un vago odore pungente che mi penetra le narici.
Un lieve moto di tenerezza mi colpisce quando mi rendo conto che mi ha curato, ma questo non cambia ciò che ha fatto e, sopratutto, quello che è.Ma lui, che cos'è?
Rimango ferma, senza sapere cosa fare o dove andare, quando una figura sbuca dall'oscurità ed entra nella camera."Dovresti riposare."
Muove con tranquillità qualche passo dentro la stanza, rimanendo a debita distanza quando mi vede spalancare gli occhi e indietreggiare fino a che non trovo la testata con la schiena.
"Sono venuto a portarti qualcosa di dolce da bere, ne hai bisogno."
Lo vedo avvicinarsi con cautela e adagiare sul comodino il bicchiere contenente un liquido giallastro.
"Perché sono a letto e non indosso i miei vestiti?"
Alzo un sopracciglio, lanciando occhiate a lui e al bicchiere.
"Hai perso i sensi e i tuoi vestiti erano sporchi di fango."
"E non potevi lasciarmi a casa mia?"
"Mi trovo meglio nel mio ambiente. Puoi bere, è solo succo di frutta." mi incoraggia con un accenno di sorriso.
Mi lascio convincere ma non lo perdo di vista, nemmeno quando bevo un lungo sorso, sentendo il liquido dolciastro scendermi lungo la gola e dissetarmi.
Una volta finito mi pulisco gli angoli della bocca con il dorso della mano, rigirandomi il contenitore di vetro tra le mani.Alastair si affaccia all'enorme finestra osservando attentamente la luna, in un'espressione mista tra adorazione e timore.
"Immagino tu abbia molte domande - "
"Che cosa sei?"
Mi sento impaziente e impaurita al tempo stesso di sapere la verità.
"Tu cosa pensi che io sia?" chiede a sua volta, una nota di sfida nella voce e nello sguardo.
"Io so cosa ho visto, ma non capisco. Non riesco a darmi una spiegazione."
"Quelli come noi vengono chiamati in molti modi a seconda della cultura. C'è chi ci chiama licantropi, chi warg o più semplicemente - "
STAI LEGGENDO
Love me before the full moon
WerewolfMorgana è una persona riservata, chiusa, e molto diffidente, con un non molto facile passato alle spalle. L'unica persona di cui si fida veramente è suo zio John, che l'ha presa con se dopo che quest'ultima è scappata di casa, per non dover abitare...