Capitolo 9

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Accetto. Accetto.

Ancora non ci posso credere di aver seriamente accettato di farlo dormire qui.

Ma come mi è saltato in mente?

Sei troppo curiosa per lasciar perdere e troppo orgogliosa per ammetterlo.

"Però domani te ne vai alle prime luci del sole. Mio zio non deve trovarti qui."

Accendo la piccola lampada al lato del divano, gli sistemo la coperta ed un paio di cuscini.

"Non deve o sei tu che non vuoi?" domanda in tono provocatorio.

"Entrambe le cose. Ora mettiti a dormire che domattina ti devi alzare presto."

"Ma come? Mi fai dormire sul divano?" chiede dispiaciuto, quasi afflitto.

"Mi spiace, ma non ho cucce per cani." ribatto acida quando capisco a cosa allude.

Gli volto le spalle con fare insolente e zoppicando mi avvio verso la mia stanza.

Sto per chiudere la porta quando una mano me lo impedisce e la spalanca. Trattengo a stento un urlo, ricordandomi che non sono sola e che c'è Alastair a proteggermi.

Questo è quello che penso fino a che non vengo gettata sul letto, tenuta ferma da lui e dalle sue mani.

"Alastair, ma che diavolo stai facendo?" riesco a stento a parlare, la voce tremula e il cuore in gola.

"Non hai a che fare con un cucciolo di labrador, ma con un lupo mannaro. Fossi in te starei attenta." ghigna malevolo, facendomi perdere un colpo al cuore al suono sinistro della sua voce e della sua, non tanto velata, minaccia.

"Buonanotte." sussurra mellifluo, dandomi un bacio sulla fronte, alzandosi e andandosene via.

Ancora sotto shock mi metto sotto le coperte, sperando che giunga presto l'alba.

Te la sei cercata.

Stavo solo scherzando. È lui che è troppo permaloso.

Forse è un tasto dolente.
Non gli chiederò scusa, se è questo che intendi dire.
Dovresti, sei sempre stata scontrosa nei suoi confronti. Lui ti ha aiutata.

No, lui mi ha aggredita. Due volte.
La prima è stato un'incidente, la seconda te la sei cercata.
Questo non vuol dire che debba spaventarmi o farmi del male.

Mi rigiro dall'altra parte e con questo il discorso è chiuso.

Credo di essermi addormentata per una decina di minuti, ma quando guardo la sveglia la trovo ferma alla solita ora in cui sono andata a letto.
Magnifico, si sono scaricate le pile.
Compio l'azione di alzarmi, ma non appena sollevo la schiena rimango inchiodata al letto, a fissare una figura nel buio.
Che sia Alastair che gli piace fissare la gente che dorme?
Sposto la mano per accendere la luce e vedere meglio chi c'è di fronte a me.

"Non lo fare." sibila la voce di un uomo, ma sentita prima.

Inizio a sudare freddo, ogni muscolo paralizzato e le parole morte nella gola.
Dovrei gridare, so che dovrei proprio farlo, ma non mi esce niente.

"Non voglio farti del male, bambina." dice avvicinandosi con passo felpato, lento e calcolato.

"Allora che cosa vuoi?"

Non riesco a capire se sono stata io a parlare o è stato solo un pensiero.

"Devi scappare!" il tono della voce è categorico, un ordine che non ammette repliche.

Love me before the full moonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora