Come immaginavo non sono riuscita a chiudere occhio. Ogni volta che ci provavo, mi ritornavano alla mente i suoi baci e le sue mani e, certo, dormire nella stessa stanza non ha aiutato. Su una cosa sono stata categorica: lui doveva dormire sul tappeto.
Questo, o sarei andata a dormire nella camera che mi aveva assegnato Virgilio. Ed Alastair non sembrava per niente felice di sapermi così vicino al suo amico vampiro.
Scendo dal letto producendo il minimo rumore possibile, per non svegliare il lupo che sta ancora profondamente dormendo. Gli passo accanto, vedendolo rilassato, con un'espressione pacifica che è assai difficile vedergli quando è sveglio, perché trascorre il tempo a punzecchiarmi, a sorridere in quel modo che non so come interpretare o stare serio e composto. Anche se, da quando l'ho visto la prima volta, molto in lui è cambiato.
E non è il solo ad esserlo. Pure io mi sento diversa da quando sono venuta alla scoperta della sua vera identità ed ho intrapreso questo viaggio con lui.
Vorrei piegarmi e baciarlo, ma mi trattengo; forse per la vergogna o forse perché dovrei spiegargli un sentimento che nemmeno io conosco e riesco a comprendere.
Mi allontano velocemente e ancora scalza, scendo al piano inferiore recandomi subito nella cucina: un ambiente rustico, spazioso e molto luminoso. Mi aggiro per la stanza, ricordandomi solo ora che siamo a casa di un vampiro e che sicuramente non ci sarà niente di commestibile per esseri umani.
Sono rassegnata a dover aspettare Alastair per poter mangiare qualcosa, quando mi accorgo di un post-it attaccato al frigorifero."Mia cara,
mi sono permesso di
prendervi qualcosa da mangiare.
A stasera.
V."
Apro lo sportello, trovando al suo interno ogni ben di Dio, letteralmente.
Grata del pensiero, lo ringrazio mentalmente ed inizio a preparare una colazione degna del suo nome, non prima però di aver acceso lo stereo ed aver inserito un cd di musica rock.
Per fortuna che Virgilio ha buoni gusti musicali.
Il volume è tenuto basso per non disturbare le due creature che stanno ancora dormendo, ma non riesco ad impedirmi di muovermi a ritmo e canticchiare quelle melodie che conosco. Lascio cuocere la pancetta e nel frattempo mi dedico ai pancake e alle uova strapazzate, cercando di stare attenta a non bruciare niente. Per un momento mi pare di essere tornata alle domeniche con mio zio, quando preparavamo la colazione insieme, ridendo come se tra noi non ci fossero così tanti anni di differenza, parlando di calcio o motori.
Sono invasa da un'insana malinconia se penso che forse non avrò più modo di stare con mio zio.
Mi pare di essere stata più incosciente ed impulsiva a lasciare ogni cosa in questa maniera, senza avere la certezza che possa funzionare, forse sarei dovuta restare con lui e vegliarlo, ma a cosa sarebbe servito?Non lo avrei fatto di certo svegliare dal coma con la mia sola presenza.
No, questa è stata la scelta più giusta. In assoluto.
Per fortuna che la colazione ed il vago odore di bruciato mi riportano alla realtà, obbligandomi a concentrarmi su ciò che devo fare. Impatto la pancetta e poco alla volta anche i pancake, posando tutto sul bancone bianco dove ho già apparecchiato.
Il cd va avanti, adesso c'è una canzone che mi piace tantissimo, così senza badarci più di tanto, alzo il volume. La voce di Bon Jovi risuona piacevole e tremendamente sexy, portandomi a canticchiarla ed a muovere i fianchi.
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Love me before the full moon
Kurt AdamMorgana è una persona riservata, chiusa, e molto diffidente, con un non molto facile passato alle spalle. L'unica persona di cui si fida veramente è suo zio John, che l'ha presa con se dopo che quest'ultima è scappata di casa, per non dover abitare...