Capitolo 12

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Gli occhi nero pece del ragazzo sprizzavano gioia da tutti i pori, -Andrea, sei davvero tu e sei qui.- disse credendo di sognare, -Sei sempre stato tu e non hai mai pensato di dirmelo?- chiese la ragazza, -Tu non riversavi le tue emozioni per me, pensavo di essermi preso una semplice cotta.- si giustificò lui. I due si guardarono negli occhi e mossero un passo contemporaneamente verso l'altro -Fermo! Conosco un posto dove possiamo parlare, seguimi!- esclamò la lupa.

Andrea lo condusse un una radura perimetrata da alti alberi che non era compresa in nessun territorio, era molto difficile da trovare ma bellissima; c'erano migliaia di specie di fiori colorati che la rendevano magica. -Avevi sempre addosso l'odore nauseabondo di mio fratello. Mi piaceva un sacco quando passavamo del tempo assieme. Ti ho sempre voluto un bene dell'anima, Will, ma mi hai deluso in maniera profonda!- disse al ragazzo difendendosi dalle sue accuse, -Io ti avrei deluso?! Sei tu quella che non era mai in casa, che non mi parlava, che non si accorgeva che divideva il tetto col suo compagno di vita, sei tu che non ti ricordi niente neanche il nostro primo bacio!- la aggredì lui avvicinandosi sempre di più fino ad arrivare ad un palmo da lei, -Il nostro primo bacio? Di che stai parlando?- chiese non sapendo quello di cui stava parlando William, -Quando i miei genitori morirono io vagai nel bosco per giorni, tu mi trovasti seguendo il mio odore e condussi i tuoi genitori da me, loro cercarono i miei parenti e chiesero ai branchi fino a scoprire che erano morti e decisero di prendersi cura di me, un giorno mentre giocavamo sotto all'acero nel cortile, era un Martedì di Ottobre, ti cadde una foglia gigante in testa ed incominciammo a ridere fino a darci un lieve bacio a stampo.- raccontando uno dei giorni migliori che abbia vissuto, -Da quando sono morti i tuoi non ti ricordi niente. Ti ho dovuto spiegare cinque volte nell'arco della settimana che se ne sono andati chi io fossi; tu hai incominciato a scappare ed a spezzarmi il cuore. Quando eravamo insieme era come se non ricordassi.- continuò tristemente a spiegare. Passo qualche minuto nei quali Andy elaborò le informazione che le erano state date poi disse:- Ti devo raccontare cos'è successo la notte prima che me ne andai. Tu eri a scuola per la recita scolastica e mio fratello al bar, o meglio quello che pensavo, dopo undici anni ho deciso di entrare in cantina, l'odore di polvere mi entrò nelle narici insieme a quello del sangue secco, levai tutte le cianfrusaglie dal centro del pavimento e le misi contro le pareti e vidi una macchia enorme di sangue e tutti i ricordi mi tornarono alla mente. Io c'ero quando li ha uccisi brutalmente, li aveva legati a delle sedie in cantina. "Dimmi chi è! Dimmi chi è il mio vero padre, puttana! Tu non vali niente come il tuo compagno e la vostra insulsa bambina! Devo ucciderlo? Oppure dove sviscerare lei?" disse prima di prendermi e avvicinare il coltello al mio addome; lo guardai negli occhi e vidi paura per qualche secondo, non voleva uccidermi quella sera; comparirono gli artigli nella sua mano e tagliò la gola a mio babbo prima di infilargli nell'addome di nostra madre. Mise i corpi fuori per dare la colpa a qualche figlio della Luna impazzita ma l'unico matto era lui. Fu un trauma talmente grande che mi dimenticai di quella notte e a quanto pare anche di tutti i giorni precedenti.- raccontò con orrore. Senza dire nessuna parola Will le si avvicinò e la protesse dai brutti ricordi con un caldo abbraccio; Andrea alzò piano la testa fino a baciarlo, una bacio soffice pieno di amore che le ricordò il bacio sotto l'albero. -Torniamo a casa, ci staranno cercando.- disse, con un sorriso che andava da orecchio ad orecchio, il ragazzo. Appena usciti dalla radura i ragazzi sentirono un sibilo, la freccia si era conficcata nella caviglia della giovane con tanta forza che la punta della freccia era uscita dall'altro lato. Con tutta calma la tolse dalla sua caviglia ed assalì il vampiro che l'aveva lanciata, esso era dietro un grande albero e non si aspettava di essere trovato o, addirittura, che la sua testa potesse staccarsi tanto facilmente sotto le mani della ragazza. -Stai bene?- le chiese preoccupato Will andandole incontro, -Sì, qualcuno mi vuole morta, questo stronzo non appartiene a nessun branco.- spiegò prima di mettersi sulla via di casa. Un ringhio potente fece tremare gli alberi, dopo una veloce occhiata, la coppia si mise a correre.

-Tuo nipote ha rapito Andrea!- stava urlando da ormai venti minuti buoni Bernardo, -Chi mi dice che non è stata Andrea a rapire William?- chiese Ramon, l'altro capobranco; -Che sta succedendo qui!- esclamò la licantropa, appena arrivò in un punto visibile, all'Alpha; -Stai bene!- disse felice Bernando andando ad abbracciarla, quando vide il buco che si stava rimarginando nella caviglia la sua faccia da felice divenne preoccupata e puntò il dito verso il ragazzo che era appena arrivato, con il fiatone, dicendo:- Cosa hai fatto al mio Tesoro?-, -Tranquillo non è stato lui, è stato un vampiro.- spiegò Andrea, -Adesso dov'è? Mio nipote l'ha neutralizzato?- disse eccitato l'altro Alpha, -No zio, non si vede che è stata lei? Essere ricoperti di sangue è un buon indizio.- disse palesemente Will; -Salve Iosif.- salutò cortesemente Andrea, -Voi come vi conoscete?- chiese Ramon, -Te l'ho detto zio, lei è la seconda figlia dei signori che mi hanno accolto quando sono morti i miei genitori.- spiegò William; -Visto che stiamo tutti bene possiamo circolare e tornare alle nostre attività- disse con voce decisa Andrea e tutti la ascoltarono, compresi i due Alpha.


Fatemi sapere se i colpi di scena vi sono piaciuti e che ne pensate della storia fino ad adesso.

La prossima settimana cercherò di aggiornare con alcuni capitoli visto che all'inizio di Luglio parto per badare dei bambini in colonia e non avrò internet.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 26, 2016 ⏰

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