Capitolo 15

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Inizia lui:

-Sai, quando hai tolto le scarpe e sei corsa qui, ho visto oltre la bolla.

Ho visto noi che siamo stati insieme tutto il giorno e ho visto te che appena hai visto il mare, ti sei allontanata. Ho visto anche quello che ti ho fatto prima di separarci. Tu sei uno spirito libero. Tu e la quotidianità non andate d'accordo. Prima di sposarci, ti davo tante emozioni, te lo leggevo negli occhi. Dopo il matrimonio è andato tutto a puttane. Per me eri mia. Avevi la fede al dito e questo mi bastava per stare un po' più tranquillo. Non tranquillo al 100% ma un po' più di quando eravamo solo fidanzati. E' colpa mia se non siamo più quelli di una volta.-

-Non è colpa tua o meglio, in parte. Ero io quella che si sentiva soffocata. Soffocata da cosa poi non lo so, anche perché quando te ne sei andato, sembravo una morta. Non ero più io. Facevo sempre le stesse cose e non prestavo attenzione a Brook.

Hai visto oltre la bolla?- chiedo

-Sì. E' stato strano- risponde lui

-Cos'hai visto?-

-Ho visto me, te, Brook e il bambino. Felici e spensierati. Il bambino dormiva nella culla lì vicino.

Tu eri sdraiata sul divano con me e Brook a farti il solletico e ridevi come non avevi mai fatto. Eri felice e lo ero anch'io. La parola felicità manca da un bel po' di tempo dal mio vocabolario-

-Anche dal mio ma sono contenta che tu sia riuscito a vedere oltre quella bolla del cazzo, non ci servirà più- e lo penso veramente. E' inutile come un calzino spaiato.

-Ahahahah okay. Via dai coglioni allora- e sorride. Un sorriso che mi stende completamente.

Piango.

-Oddio, adesso perchè piangi?-

-Sono felice.-

-Ma che cazzo.- si avvicina alla mia pancia e comincia a parlarci

-Fagiolino, so che vuoi bene alla mamma e so che non sopporti me, ma fai un piacere alla tua mamma, smettila di farla piangere, che siano lacrime di gioia o di tristezza, non mi piace vederla piangere. Prometto di essere più presente ma smettila di farla piangere-

Dopo che mi accarezza la pancia, scoppio in un pianto esagerato e poi smetto. Di colpo.

-Ma che cos..?-

-Grazie fagiolino, te ne sono grato- mi accarezza di nuovo la pancia e poi mi tira su di peso per mettermi fra le sue gambe, poi continua ad accarezzarla e lì mi sciolgo veramente

-Grazie-

-Ma di cosa? Mi piace accarezzarti, ancora meglio se lì dentro c'è il mio fagiolino-

-Ahahaha va bene, prometti che continuerai indipendentemente da quello che sto per dirti-

-Prometto. Se l'ho promesso a lui, posso prometterlo anche a te-

-Okay, allora...

Hai visto oltre la bolla, hai visto me felice ma quello che non hai visto è la me triste di adesso. Non in questo momento, ma prima di oggi. Te lo dico io com'ero:

Una morta che camminava e che qualche volta badava alla figlia di un anno. Tu nelle video chat, vedevi la me tranquilla perché parlavo con te, subito dopo però scoppiavo a piangere e mi rifugiavo nei ricordi di te. Perché tu saresti dovuto essere un ricordo lontano, non ti avrei detto del bambino, così poi quando ci saremmo visti al 3 mese, tu mi avresti chiesto di chi era e io ti avrei risposto un'altra persona. Non volevo lo sapessi per poi tornare da me come nulla fosse e per fortuna te l'ho detto. Cosa più importante, tu non sei tornato subito e non hai fatto storie. Ti ringrazio per questo.

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