Capitolo 8

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Andrea's pov.

Mi svegliai verso le 5:00 e mi accorsi che Leo stava dormendo girato verso l'altra parte del letto. Così ne approfittai, presi il cuscino e mi diressi nel salotto dove c'era un divano paradisiaco. Era troppo comodo per essere utilizzato solo per sedervicisi. Non appena mi appogiai, dopo aver sistemato il cuscino, mi addormentai.

La seconda volta che mi svegliai fu a causa di un respiro caldo che sentivo molto vicino a me. Aprii gli occhi ma non ero in grado di focalizzare chi ci fosse davanti a me. D'istinto aggredii la persona davanti a me, presi il suo braccio destro con il mio sinistro e con il mio destro gli bloccai il collo. Era una mossa di difesa che ti insegnavano al quarto stadio di allenamento. Dopo poco tempo capii che quella persona non era altro che Hyuk, che in quel momento era spaventato dalla mia improvvisa aggressione. Le ragazze lo sapevano che avrei reagito in quel modo e per non procurarsi dolori indesiderati hanno preferito cedere il posto a qualcun'altro. Le risate furono tante e così decidemmo di passare la giornata insieme tra le risate, gli scherzi e i dispetti. Decidemmo di andare al centro commerciale. I ragazzi erano costretti ad indossare mascherina e occhiali. Se ci avessero visto insieme a loro la scusa delle truccatrici non sarebbe bastata, sarebbe scoppiato uno scandalo, anche perchè Ravi e Veronica erano azzeccati l'uno all'altra, HongBin era incantato dalla figura di Sophia e Taylor era attaccata al braccio di Leo. Poteva farlo tanto lui non ebbe nessuna reazione, io ero mano nella mano con mia sorella come era solito fare, e Ken e Laura parlavano e ridevano in una maniera assurda.
Arrivammo al centro commerciale e subito le ragazze, tranne io, si diressero in un negozio con le vetrine luccicanti. Odiavo andarci, mi utilizzavano come il fidanzato che portava le buste, e questa volta non fu diverso. Mentre loro erano immerse nei loro acquisti io e i ragazzi ci dirigemmo verso una gelateria. Nel frattempo parlai con i ragazzi delle missioni più assurde fatte fin'ora. Gli parlai di quando in Uganda un uomo che poteva cambiare aspetto si trasformò in una puzzola e dovettimo stare nel succo di pomodoro per circa 2 settimane. Oppure di quando in Svizzera un clown voleva impedire ad un duo rapper, che si esibivano truccati da clown, di andare in scena perchè diceva che non erano degni di farsi chiamare clown e tentava di ucciderli lanciandogli dei pomodori. Oppure di quando Laura, per sviluppare un antidoto ad un dispositivo di Sophia, reagì in maniera diversa a causa del suo gruppo sanguigno e quindi si ritrovò ricoperta di peli.
Mentre eravamo fuori la gelateria per prendere un frappè mi arrivò una telefonata da Laura:

<<Andrea, potresti venire un attimo nel negozio dove ci avete lasciato?>> chiese gentilmente.

<<Cosa avete combinato?>> dissi ormai rassegnata.

<<Troppe borse.>> annunciò imbarazzata.

Nel frattempo i ragazzi avevano sentito e stavano ridendo della faccia stizzita e schifata che feci, non era per i troppi soldi spesi, anche perchè le nostre spese le pagava l'agenzia, ma per il fatto che quelle cinque non riescono a controllarsi, ed erano solo a primo negozio. Decisi di avviarmi ma non volevo rinunciare al mio frappè al cioccolato fondente e frutto del drago, così dissi:

<<Ragazzi, io vado dalle ragazze che hanno troppe borse per portarle da sole, mi prendete un frappè fondente e frutto del drago? Dite che il conto è a nome dell'agenzia.>> dissi correndo verso il piano inferiore.
Purtroppo quello che vidi non furono le ragazze sommerse dalle buste, ma le ragazze in divisa da missione che tentavano di portare quella specie di pianta carnivora troppo cresciuta fuori il centro commerciale. Non ci pensai, subito presi il mio orologio e cliccai su "missione" e mi cambiò i vestiti nella divisa da missione con un fascio di luce. Cliccai "armi" e scelsi gli occhiali infrarossi che mi avrebbero permesso di trovare il cuore di quella pianta. Era nel vaso, era un bulbo geneticamente modificato con una sostanza che permetteva di controllare la "mente" di quella cosa. Affiancai le mie compagne e spiegai lor0 il piano. Si dovevano tagliare le bocce e poi far esplodere il vaso. Riuscimmo a portarlo fuori il centro commerciale ma purtroppo sfondò l'entrata. Causò un frastuono assurdo tant'è che molte persone scapparono. Nel frattempo i ragazzi che mi avevano seguito e non avevano pensato al mio bel frappè, avevano capito la gravità della situazione e avevano fatto evaquare l'edificio. Fortunatamente con vari calci e qualche attacco simultaneo la pianta riuscì a cadere a terra. Tagliammo le radici e le teste con gli anelli laser e Sophia e Laura montarono il lancia razzi di Taylor, quello con gli esplosivi. Me lo passarono e ci allontanammo di circa un chilometro e da lì colpii il cuore della pianta che espl0se in tanto schifo verde. Il centro commerciale, durante la nostra lotta, fu sottoposto ad un raggio rimaterializzante che riparò le porte e il negozio distrutto. Inoltre le persone che vi entravano dimenticavano quello che era successo.
Fortunatamente riuscimmo a prendere qualche campione da mandare a Josh per farlo analizzare. Tornammo normali in un altro fascio di luce e ci avvicinammo ai ragazzi che ci guardavano sbigottiti poi iniziarono a sclerare manco fossero starlights che avessero visto Leo seminudo. Iniziarono a farci domande tipo:

<<Ma come avete fatto?>> ci chiese HongBin che era meravigliato nonostante già mi avesse visto combattere.

<<Siete state incredibili, e poi quei salti erano bellissimi.>> disse Leo imitando alcuni salti e colpendo Ravi scausalmente. La povera vittima si precipitò con una capriola avvicinandosi fin troppo a Leo che per istinto mise le braccia a X davanti alla faccia e Ravi fece come per colpirlo con un pugno ma lo fece a rallentatore e la scena risultò molto divertente. HongBin si intromise nel combattimento e afferrò Ravi per la giacca e lo scaraventò a terra, sempre a rallentatore. Noi ragazze iniziammo a ridere e non ci fermammo più, anche perchè Ravi cadde a terra e tutti si misero sopra di lui, Leo per primo. Intervenni perchè davvero non avevo più aria nei polmoni a causa delle risate.

<<Ragazzi, basta. Domani faremo una cosa simile ma per favore, ora basta.>> dissi ridendo.

<<Va bene, Noona.>> disse HongBin con quel suo sorriso che gli faceva spuntare una fossetta sulla guancia destra.

<<Ora andiamo a casa?>> chiese Sophia stanca.

<<Hahahahaha per me va bene.>> disse Veronica.

<<Ma io volevo il mio frappè.>> annunciai triste.

<<Ti accompagno a prenderlo...se vuoi.>> mi disse Hyuk.

<<Va benissimo. Allora andiamo. Voi ragazzi? Volete qualcosa ?>> chiesi.

<<Hyuk che ne dici se l'accompagno io? Così puoi andare tranquillamente a casa a cucinare con Leo.>> disse HongBin.

<<Va bene, ciao Noona. Ci vediamo dopo.>> disse Hyuk facendosi dare un bacio sulla guancia come saluto.

<<Ciao ragazzi, ci vediamo dopo.>> dissi avviandomi con HongBin verso quella gelateria.

Durante il tragitto non fece altro che parlarmi di quanto fossimo state brave nello sconfiggere quella bestia, ad un tratto si fece serio e mi disse:

<<Qualche novità da parte di Sophia? Avete parlato?>> mi chiese rosso in viso.
Non potei che sorridere alla sua reazione parlando della ragazza che le piaceva.

<< Binie purtroppo ancora non ho avuto modo di parlarle come si deve, ma ti posso assicurare che non è interessata a nessuno se non ai suoi esperimenti, per ora.>> dissi convinta.

<<Ti piace leggere?>> continuai.

<<Sì.>> il ragazzo mi rispose con convinzione.

<<Bene, allora chiedile consiglio su qualche libro da leggere, giusto per instaurare un rapporto confidenziale.>>

<<Grazie mille Noona.>> disse abbracciandomi.

Ci incamminammo verso casa e dopo circa venti minuti di tragitto arrivammo. Appena ci aprirono la porta restammo choccati. Leo ricoperto di sugo e uno spaghetto nei capelli, Veronica che scappava da Ravi con in mano una scodella piena di pasta. Sophia e Laura nascoste dietro al tavolo capovolto, Giulia che rincorreva N per il giardino, e Taylor che chiamava Leo. D'improvviso vidi Hyuk che tirava una polpetta nella nostra direzione ma piegai la schiena in modo tale da schivarla e da farla finire addosso a HongBin che povero, non potè nemmeno vendicarsi perchè cacciai un urlo che gelò tutti.

<<Vi sembra questo il comportamento da assumere a casa delle matricole?>> dissi richiamando le mie spie irresponsabili.

<<Eddai sorellona, non c'è nulla di male in un po' di svago.>> disse Giulia, togliendo qualche spaghetto dal reggiseno.

<<Questo non è svago, questo è spreco di cibo ed energie per chi dopo deve pulire fino a tardi.>> dissi assumendo un tono più autoritario.

<<Io vado via, chiamatemi quando avrete finito di pulire. Anzi, non chiamatemi proprio. Io dormo fuori. Ci vediamo domani in agenzia, sia spie che matricole saranno sottoposte ad un allenamento speciale. >> affermai.

Uscii sbattendo la porta, selezionai sul mio orologio "mezzi" e scelsi la mia fidatissima Honda VFR blu metallizzata, misi il casco e partii per una meta imprecisata, sconosciuta. Ormai avevo addirittura imparato tutte le strade dei principali paesi, e Seoul è una di quelle. Avrei saputo ritrovare casa.

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