Capitolo 12^

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Chiusa la chiamata chiamai un taxy che mi portò alla destinazione che mi aveva mandato Tony per messaggio, quando mi chiese i soldi del tragitto bastò dirgli che lavoravo per lo S.H.I.E.L.D che mi sorrise e mi chiese di aver cura di me.
Quasi tutti credono che chi lavori per lo S.H.I.E.L.D tenda a non preoccuparsi della sua incolumità, e hanno pure ragione.
L'unica incolumità di cui mi sia mai importato era quella di Steve.
Con le chiavi aprii l'appartamentp e ci trovai pochi mobili con la cucina una finestra e un letto.
Sul frigorifero c'era un biglietto:'Ricordati di mangiare sei stato a digiuno piuo meno per tutto il periodo che eri prigioniero, lo di vede dallo stato in cui ti trovammo, cerca di non essere avventato e di studiare bene il tuo avversario. Non buttare il telefono mi servirà in caso io ti contatti. Steve mi ucciderà ma sappiamo entrambi che sei l'unico che può fermare quel mostro.
Cerca anche di riposare, il riposo è essenziale, sempre se tu non sia incrollabile come Steve a quel punto mi girerebbe essere l'unico ancora "umano".
Detto questo buona permanenza qualsiasi cosa tu abbia bisogno chiama non esitare.
Ps: vicino al letto c'è un binocolo e ci sono le armi divertiti'.
Stark aveva pensato a tutto. Dovevo ammetterlo sapeva organizzarsi molto bene. Era un maniaco del controllo e su questo somigliava a suo padre.
-"Tony, a cosa devo tutta sta gentilezza?".
Mi distesi sul letto ero stanco ma non avevo sonno. Ma appena chiuso gli occhi sentii sulla pelle la sensazione delle mani sporche di Rumlow su di me.
-"Forse e meglio se mi faccio una doccia"
Mi alzai con difficoltà ma arrivai sano e salvo al bagno. Riuscii a farmi la doccia senza troppe difficoltà. Le cicatrici delle ferite inferte da Rumlow pulsavano le sentivo ancora aperte anche se ormai si stavano cicatrizzando.
Rumlow sicuramente era nei dintorni e io avevo il compito di fermarlo prima che facesse del male a qualcun'altro. Finii di farmi la doccia rimasi qualche secondo bloccato nei miei pensieri mentre l'acqua scendeva dai miei capelli, le gocce solcavano il mio corpo gentilmente facendomi sentire a casa ma sapevo che non era così.
Uscii dalla doccia e mi misi un asciugamano per coprirmi. Deciso piu che mai a fermare quella belva presi il binocolo e mi affacciai alla finestra.
-"Eccoti bastardo"
Rumlow era davanti a una donna stavano discutendo, la donna era a braccia incrociate e non riuscivo a vederla in viso, vedevo solo la faccia spaventata e rispettosa di Rumlow.
E pensare che quell'uomo mi abbia fatto del male, non si sarebbe subito capito guardandolo in faccia in quel momento.
La finestra dell'appartamento adiacente a quello dove mi trovavo era quello di Rumlow, posto mai visto eppure quella donna di schiena era familiare.
-"Dannazione dove ti ho gia visto?"
Ma le mie preghiere presto furono esaudite la ragazza si gira e la vedo in volto.
Era la donna che mi aveva portato i vestiti.
-"A che gioco stai giocando bellezza?"
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-"Fratellone?"
-"Dimmi Rebecca"
-"Partirai per la Guerra?"
-"Si"
-"Tornerai?"
-"Solo per te"

Privo Di Speranza. (CONCLUSO)Where stories live. Discover now