31 Ottobre 2015
Il sabato solitamente si svolgevano le partite o le gare sportive. Infatti quel giorno noi avremmo giocato in mattinata e la sera saremmo andati alla festa.
Come al solito alla partita venne ad assistere tutta la scuola.
Vincemmo con solo due punti di differenza, ricordo che gli avversari erano davvero validi e avevano molta tecnica, per cui fu molto difficile per noi raggiungere la vittoria.
<<Siete stati bravissimi>> mi abbracciò Rosie venendomi incontro e baciandomi <<in realtà abbiamo giocato davvero male... Xander non riusciva a prendere una palla, Miller sembrava addormentato, Liam è ancora depresso per la rottura con Phoebe e io e Leo abbiamo fatto schifo>> le risposi <<questo vuol dire che l'unico che ha giocato bene è Jackson? Ahahaha!! Mark non hai visto come era concentrato sui suoi pensieri? Sembrava che la partita non lo rigurdasse>> <<Rose vuoi smetterla di parlare male di lui?! Jacky è un giocatore fantastico!!>> sentenziò Jen avvicinandosi a noi <<Jen da quando lo chiami Jacky? È ridicolo>> <<Io lo so da quando lo chiama Jacky... Da quando lui ed Annie si sono mollati e loro sono usciti un paio di volte, non è vero Jen?>> chiese mia sorella alludendo all'evidente cotta di Jen per Jackson <<SEI USCITA CON L'EX DI UNA DELLE TUE MIGLIORI AMICHE?!!! COME PUOI AVERLO FATTO? NON TI RICORDI PIÙ LA REGOLA DEI 5 MESI DI ATTESA?! UN'AMICA NON PUO' USCIRE CON L'EX DI UN'ALTRA SE PRIMA NON SONO PASSATI 5 MESI!!!!>> strillò Rosie focalizzando l'attenzione dell'intera palestra su noi quattro.
<<Rosie non esagerare. Fra loro non è successo nulla di che sono usciti come amici...e comunque è stata Annie a mollarlo e a chiudersi nella sua bolla senza fornire una valida spiegazione. Per cui credo che Jackson sia ufficialmente libero da qualsiasi vincolo del nostro accordo>>si intromise mia sorella cercando di essere il più ragionevole possibile, mentre Jen se ne stava tutta zitta e con la testa china come quando si sgrida un bambino per aver rotto qualcosa e lui,sapendo di essere nel torto, abbasa la testa per non guardare gli occhi, che pieni di ira, lo scrutano e lo giudicano. Jen doveva sentirsi così in quel momento. Lei sapeva di aver sbagliato (anche se sinceramente è stupido creare certe leggi di "amicizia") e aveva paura di incrociare lo sguardo di Rosie che la giudicava senza aver ascoltato la sua versione.
<<Davvero Vicky? Ora vuoi dare la colpa ad Annie?! Non osare. E per quanto riguarda te Jen avresti almeno potuto dirmelo con fare tutto di nascosto>> <<se non voleva dirtelo non vedo quale sia il problema dato che non sei la diretta interessata. E ti pregerei la prossima volta di non urlare difronte a tutta la palestra tutte le avventure della mia vita! Sai non tutti vogliono essere costantemente al centro dell'attenzione Rosie>> la voce di Jackson si levò dall'altro lato della palestra e in quel momento Rosie si guardò intorno e realizzò di aver messo su un bel teatrino.
<<Vi piace osservare le nostre ligate vero?! Ma certo che vi piace, altrimenti come rendete interessanti le vostre insulse vite? Ahhah... Avete tutti bisogno di seguire noi persone popolari per vivere di luce riflessa. Ma guardatevi tutti con queste facce da finte persone scioccate....lo sapete benissimo anche voi che è così, quindi non stupitevi di sentirlo da un'altra persona.
Voglio dimostrarvi quanto vero sia cio' che dico. Vediamo...tu! Tu in seconda fila con il cappellino giallo e gli occhiali rossi. Come ti chiami?>> <<Gregor Golinzken>> il ragazzino piccolo piccolo con l'apparecchio sotto lo sguardo di una pazza ormai, si fece coraggio e con la sua flebile voce si presentò all'intera scuola. <<E che ruolo avresti nella nostra fantastica scuola, Gregor?>> <<Rosie stai esagerando, dovresti smetterla>> le dissi <<Mark stai zitto. Allora Gregor?>> <<io sono il capitano della squadra di scacchi>> <<Allora abbiamo un cervellone signori e signore. Ora voglio sapere quanti di voi, esclusa la squadra di scacchi, conosce o ha mai visto questo ragazzo?>> Rosie stava scaricando la sua rabbia si vedeva come teneva le braccia incrociate, o come picchiettava il suo dito,laccato rosso, sulla pelle pallida. Ma la cosa che mi spaventava e che mi riempiva di tristezza erano i suoi occhi dove ormai primeggiava il fuoco della rabbia. Poche persone alzarono la mano, fra questi anche io, Leo e Vicky. Io e Leo avevamo conosciuto Gregor a lezione di storia e Vicky andava a guardare tutte le gare di scacchi <<Bene, ora quanti di voi conoscono Liam Red?>> tutti alzarono la mano. Stavamo partecipando al suo gioco sadico. <<Se Gregor frequentasse la cerchia di Liam lo conoscerebbero tutti. Questo dimostra cio' che ho detto>> sul suo volto fece capolino un sorriso strafottente <<ora hai superato il limite Rosie! Non puoi dire queste cose alla gente, non sono tutti tuoi bambolotti che puoi giostrare come meglio credi!Le persone hanno dei sentimenti, che tu in questo momento hai calpestato con tutta la tua insolenza e strafottenza.>> <<Mark parli così solo perchè anche tu sei come loro. Prima che io ti notassi e ti facessi il favore di stare con me hai vissuto nell'ombra. Ma guardati, uno sfigato travestito da giocatore>> il mio cuore si congelò per un momento, poi mi ripresi e le dissi con la voce più indifferente possibile <<se davvero pensi questo, forse è già arrivato il momento di finirla non voglio consumare tutta la tua luce, io non sono egoista!>> detto questo mi avviai verso gli spogliatoi <<Mark torna qui! Sto dando di matto. Mark scusa!-le lacrime le rigavano il viso sempre perfettamente truccato- È tutta colpa tua Jen se tu non avessi tradito Annie adesso non sarebbe successo tutto questo!>> ero affacciato dalla porta dello spogliatoio e la scena era devastante: Rosie che piangeva mentre le sue cattiverie rieccheggiavano ancora nell'aria tesa;Jen che, ancora a testa china, ormai stava singhiozzando;Leo che paralizzato dalla situazione mi guardava; Vicky aveva un espressione dura e arrabbiata sul suo viso, le faceva male vedere Jen così vulnerabile, e credo che se non ci fosse stato tutto quel capannetto di persone intorno avrebbe schiaffeggiato Rosie dopo averla sentita parlarmi male; Jackson ormai aveva affiancato Jen e tutti gli altri guardavano Rosie distruggersi con le sue stesse mani. <<JEN NON HA NULLA DA SCUSARSI! È TUTTA COLPA DI ANNIE! È LEI CHE HA DECISO DI COMPORTARSI DA EGOISTA CHIUDENDOSI IN SE STESSA. LO SAI CHE A MOLLARMI È STATA ESPY?! TI RENDI CONTO? DOPO UN ANNO DELLA NOSTRA STORIA LEI MI MOLLA ATTRAVERSO LA DOMESTICA SENZA SPIEGARMI NULLA. NON RIESCO ANCORA A CAPIRE COME TU POSSA ANCORA CHIAMARLA AMICA DOPO CHE NON RISPONDE NEANCHE AL TELEFONO E APPENA PROVI A PASSARE DA CASA TI CACCIA MALATAMENTE! SE PROPRIO LO VUOI SAPERE ANNIE MARS È LA PERSONA PIÙ CATTIVA DI QUESTO MONDO ED IO NE SONO INNAMORATO. ANNIE MARS È UN DEMONE TRAVESTITO DA ANGELO>> a queste parole un sonoro tonfo si fece spazio nella palestra ormai muta, la mano di Rosie era ancora attaccata alla guancia di Jackson
<<Non osare mai più parlare in questo modo di lei. Lo sai anche tu che se uno di noi si trovasse in pericolo muoverebbe le montagne per salvarci>> in quel momento il preside Tystren entrò accompagnato da Wendy Higger e ricompose l'aula. Successivamente portò Rosie in presidenza e nel giro di dieci minuti la palestra si svuotò.
Entrambe le squadre di basket rientrarono negli spogliatoi dove si cambiarono in religioso silenzio e il più velocemente. Nel giro di dieci minuti nello spogliatoio rimanemmo in tre: io,Leo e Jackson.
Odiavo ammetterlo, ma le parole del capitano su Annie mi avevano ferito più del dovuto tanto che, quando Rosie gli aveva tirato quello schiaffo, ne fui rallegrato.
A rompere il silenzio fu proprio lui <<ma cosa cavolo è passato per la testa della tua ragazza?>> <<Worren non credo sia il momento per prendersela con Mark, se ti ricordi anche lui ha subito la furia di quella pazza.>> Leo si mise fra me e Jackson quasi a voler proteggermi con il suo corpo <<Rosie non è pazza>> <<Ah no?! Ahhaah ma ti senti Scal? Come definiresti il comportamento di Rosie? Il suo atteggiamento da io sono regina del mondo? E hai visto come si accanita su Jen? Sembrava un avvoltoio contro la sua carcassa. Jen piangeva cazzo!>> sferrò un calcio contro la panchina <<Anche Rosie piangeva>> dissi con un tono molto neutro <<le stava bene>> <<Jackson sbaglio o ti stai interessando molto a Jen? Non è che da parte tua c'è qualcosa di più di un' amicizia?>> <<Non è come pensi Leo... Se Vicky piangesse tu come ti sentiresti?-Leo diventò serio e rigido- visto?! Eppure Vicky è solo la sorella del tuo migliore amico le vuoi bene tanto quanto a Mark>> per alcuni minuti regnò il silezio. I ragazzi mi guardavano come per cercare di catturare i miei pensieri. Io ero li, ma in realtà non ero li, l'unico luogo dove scappare mi sembrava il negozio di mia madre. Avevo bisogno di parlare con mia cugina Liv, prima di distruggere tutto intorno a me.
<<Leo, Worren portate con voi Vicky e Jen...avrei dovuto accompagnarle a fare shopping, ma non mi sento bene, portatecele voi>> afferrai le chiavi della macchina e chiusi l'armadietto <<Mark aspetta un momento...dove vai?>> mi chiese Leo abbassando la voce per evitare che Jackson ci sentisse <<ho bisogno di parlare con Liv>> <<Okay....dalle un bacio da parte mia>> mi girai per andarmene <<Ah, Mark! Rosie?>> <<puo' muovere le gambe da reginetta e tornare a casa a piedi>> il sorriso sul volto di Leo e su quello di Jackson mi diede un po' di adrenalina.

Come i sogni||wattys2017||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora