1 Novembre 2015
<<Forza più schiuma!>> la mattina seguente io,Leo e Vicky tenemmo fede all'accordo stipulato la sera precedente con mio padre <<potreste spiegarmi come ci siamo finiti in questo guaio?>> chiese Vicky, che appena tornata a casa era completamente nel mondo dei sogni,e non ci stava capendo un bel niente <<ti riassumo subito tutto in poche parole: l'una di notte;sbroza-amica;padre sveglio;padre malvagio ottiene cio' che vuole;madre all'oscuro di tutto>> le disse Leo continando a sfregare con la spugnetta sul finestrino <<ho afferrato il concetto>> <<non ciarlate, pensate a lavorare!!Oh...ciao Annie, hai bisogno di qualcosa?>> tutti e tre ci girammo e notammo la ragazza che stava risalendo il vialetto fino alla macchina. In uno scatto fulmineo, Vicky le si lanciò addosso e la strinse forte a lei urlando come una pazza <<mi sei mancata tantissimo! E sapessi come sei mancata alle altre...poi senza di te non c'è nessuno che tiene testa a Rosie>> <<Vicky così la stritoli>> le urlai notando che Annie cominciava ad arrancare per respirare <<oh, scusa. Comunque che ci fai qui?>> le chiese staccandosi per lasciarla respirare <<vi ho visti qui a faticare e dato che non ho nulla da fare ho pensato di venire ad aiutarvi...sempre che il signor Scal me lo permetta...>> <<ma certo Annie! Unisciti a quei tre...e non chiamarmi signor Scal io sono solo Ross>> Vicky trascinò per il braccio Annie e la portò vicino a noi; le lanciai una spugna e dopo averla immersa nell'acqua insaponata cominciò a passarla sull'auto <<allora Annie...come mai hai deciso di non farti più vedere in giro?>> le chiese Vicky aprendo la manichetta dell'acqua <<ho notato che la scuola mi aveva un po' stancato...le lezioni erano molto noiose e mi sono resa conto, che in molte materie, ero avanti con il programma. Poi non sopportavo più tutte quelle persone false; devo dire che a scuola si notano sempre di più esempi di egocentrismo estremo e molte volte, tornando a casa, mi sorprendevo a ripensare a quanto mi sentissi estranea in quei corridoi così familiari,e quanto avessi bisogno di concludere momentaneamente la mia vita mondana per poter approfondire argomenti a me più cari e interessanti>> <<come fai ad essere avanti con il programma a novembre?>> le chiese scioccata mia sorella <<ho iniziato durante le vacanze estive ad esaminare alcune materie e le ho trovate davvero illuminanti e costruttive, per cui mi sono messa ad approfondirele e quando è ricominciata la scuola ero quasi a metà programma di biologia,letteratura inglese,fisica e chimica. Mentre le altre le avevo cominciate ma da meno tempo.>> <<Annie posso dirti una cosa da persona completamente estranea a te e al tuo mondo?>> chiese Leo ed Annie annuì <<ragazza tu sei totalmente pazza! Quale persona sana di mente sprecherebbe le vacanze per portarsi avanti il programma?! Io credo che tu sia una persona davvero spettacolare, ma anche altrettanto pazza>> tutti scoppianmo a ridere inclusa Annie che rideva più di tutti.
Per il resto della mattinata passammo il tempo a pulire e parlare di tutto cio' che ci veniva in mente, tanto che ad un certo punto si instaurò un vero e proprio dibattito per constatare se fossero meglio le ciambelle o i cinnamon roll. Io mi battevo per le ciambelle con la glassa insieme a mia sorella ed Annie si schierò con Leo per difendere i loro cinnamon roll.
<<Ragazzi vedo che la macchina è perfettamente pulita, avete fatto un'ottimo lavoro! Ora la porto in garage, così quando torna Julie c'è spazio per parcheggiare la sua e anche quella di Liv>> ogni domenica Liv passava la giornata con noi e poi la sera tornava a Louisville per frequentare i corsi al college <<Ah! Annie tu vuoi rimanere a pranzo da noi, cara?>> <<oh no, si figuri Ross, non vorrei essere di peso>> mio padre sorrise <<ma figurati, abbiamo già quel cretino di Leo che ci fa da zavorra e ormai con lui abbiamo toccato il fondo, un peso in più non puo' di certo portarci più in giù del fondo! Per cui tu oggi farai parte della famiglia Scal>> tutti ridemmo della battuta che mio padre aveva fatto <<Ross sappi che anche io sono follemente innamorato di te>> esordì Leo fingendosi offeso, in quel momento una berlina nera ed una volvo grigia parcheggiarono sul vialetto. Dalla berlina uscì una bambina di cinque anni dai capelli color grano e gli occhi grigi terribilmente uguale alla sorella più grande. La bambina corse verso di me e mi saltò fra le braccia <<M vuoi vedere cosa mi ha comprato la mamma?>> <<si Ila, la curiosità potrebbe distruggermi>> <<mamma fai vedere a Mark cosa mi hai regalato>> mia madre che scese dalla sua macchina carica di buste le urlò<<è nella macchina di Liv, tesoro...visto che siete li come dei cretini non potreste aiutarmi con le buste della spesa?>> ci urlò cercando di rimanere stabile e di non cadere; si attivarono tutti per darle una mano anche Annie, ed io lasciai a terra Mila e andai ad aiutare gli altri mentre mia sorella mi seguiva come un piccolo cagnolino. <<Salve famiglia. Come ve la passate?>> ci chiese Liv scendendo dalla sua macchina e sistemandosi la giacca color blu notte <<Livvvv!! Dove hai messo il mio regalo?>> urlò Ila saltellando come una pazza e facendo muovere i due codi che le spuntavano dalla testa <<oh mamma è vero, non voglio ammazzare quella cosa>> dopo aver posato tutte le buste sul piano di marmo in cucina ritornammo tutti fuori a guardare il regalo di Ila e con nostra grande sorpresa Liv tirò fuori dal sedile posteriore una cuccetta per gatto da cui spuntavano dei piccoli baffetti.
<<MAMMA MA SEI PAZZA?! LO SAI BENISSIMO CHE HO UNA PAURA ASSURDA DEGLI ANIMALI, E TU CHE FAI? REGALI UN GATTO A MILA? TI GIURO CHE LO LASCIO FUORI DI CASA>>. Victoria aveva sempre avuto questa irrazionale paura per gli animali; infatti quando facevamo visita ai miei nonni materni, lei li costringeva a tenere fuori casa il loro labrador Set, altrimenti lei andava a dormire nella casa sull'albero, però dormire a dicembre all'aperto in Alaska non è un cosa molto consigliata <<Victoria la smetti di fare storie? Quel gattino è grande quanto la tua mano, non riuscirebbe a farti del male neanche se ci mettesse impegno>> mi madre adorava gli animali e quando io ero un bambino, in casa avevamo un piccolo bassoto di nome Toy che morì di vecchiaia appena arrivò Vicky. Mi avvicinai ad Ila che reggeva la borsetta con il gattino <<e maschio o femmina?>> le chiesi <<è una femminuccia proprio come me!>> sorrise Ila <<e hai già pensato al nome da darle?>> <<mamma ha detto che devo darle il nome di qualcosa che mi piace, così la troverò più bella...e quando ha detto così la prima cosa che ho pensato è che a me piacciono le ciliege...mi piacerebbe che si chiamasse Cherry...ti piace Mark?>> <<ma è un nome adorabile piccola>> mi girai e notai che tutti erano intenti ad osservare la scena e ad ascoltare i teneri discorsi della mia sorellina ma fra tutti, la persona che osservava in maniera più coinvolgente la situazione era Annie, e ancora oggi sono fermamente convinto che la ragazza dagli occhi di ghiaccio non era rapita da Mila, ma bensì era completamente presa nell'osservare il mio rapporto con mia sorella. Più tardi mi confessò che amava il mio modo di prendermi cura delle mie sorelle, ma in realtà io non ero molto geloso solo di Victoria e Mila, ma avevo un'ossessione maniacale del senso del dovere nei confronti di tutte le donne che entravano a far parte della mia vita. Questo mi succedeva con le mie sorelle, con Liv, con Rosie, con Annie, con mia madre e, alcune volte, mi ero scoperto geloso delle mie nonne. Non so cosa mi spingesse ad essere così protettivo, ma se un uomo sconosciuto si avvicinava ad una di queste persone anche solo per sbaglio cercavo di tagliare via tutte le possibilità di dialogo.
<<Julie come mai hai deciso di prenderle un gatto?>> le chiese mio padre cincendole le spalle con un braccio e lasciandole un bacio sulla testa <<perchè ho pensato che le avrebbe fatto bene prendersi cura di un piccolo esserino come quello, così diventerà più responsabile>> disse avvolgendo mio padre con un braccio <<zia sei consapevole del fatto che Ila ha solo 5 anni vero?>> si intromise Liv trattenendo una risata <<Mark credo proprio che alla fine Cherry sarà il tuo gatto>> disse Leo. <<No!! Non posso crederci! Leo il magnifico oggi ci delizierà con la sua presenza! Vieni a salutarmi per bene...e scusa se ti ho riservato poche attenzioni>> Liv aprì le sue braccia facendo segno a Leo di avvicinarsi <<Olivia cara, da quanto tempo! Tranquilla per questa tua mancanza...ti sdebiterai nel corso della giornata>> le rispose Leo ricambiando l'abbraccio.
Leo e Liv erano sempre stati molto amici, perchè avevano un caratere molto simile, infatti erano entrambi molto esuberanti e spiritosi, ed entrambi erano sempre pronti a tenderti una mano nel monento del bisogno.
<<Scusa tesoro...ma tu non sei Annie Mars? La ragazza che abita nella casa davanti? >> mi madre tolse i suoi occhiali neri e concentrò il suo sguardo su Annie che non aveva proferito nessuna parola dall'arrivo di Liv e mia madre <<si Julie e proprio lei...è venuta ad aiutare i ragazzi a lavare la macchina e ho deciso di invitarla a pranzo>> le spiegò mio padre <<ma se sono di disturbo posso tranquillamente tornare a casa...>> <<oh, no cara. Mi fa piacere avere tante persone a casa, mi ricorda molto la mia famiglia in Alaska...sai siamo 5 figli e puoi benissimo capire che caos diventava l'ora di mangiare>> mia madre le si avvicinò velocemente tanto che per un attimo pensaì che sarebbe caduta con quei tacchi neri,e abbracciò Annie <<Oh, Liv cara lei è la nostra vicina Annie... È molto amica di Vicky...Annie lei è mia nipote Olivia>> Liv si avvicinò e strinse la mano di Annie <<ti prego chiamami Liv...comunque ho sentito parlare molto di te>> <<spero che ti siano arrivati solo i miei pregi e non i difetti>> Liv sorrise <<tranquilla le persone che mi hanno parlato di te sembravano venerarti, per cui penso che in alcuni punti abbiano anche esagerato fino a rendere alcune situazioni ridicole>> risero entrambi
<<propongo di entrare, quei nuvoloni non portano sicuramente caramelle>> disse mia madre <<mamma mi dai le caramelle alla frutta che mi piacciono tanto?>> le chiese Mila <<non essere sciocca tesoro, prima dobbiamo pranzare e poi possiamo mangiare tutte le caramelle che vuoi>> Ila stretta nel suo impermeabile con i fiori rosa e viola saltellava con i suoi stivaletti da pioggia di color lilla.
Entrammo tutti in casa e mio padre decise di accendere il camino anche se fuori non faceva poi così freddo; mia madre ci fece togliere le scarpe e ci fece indossare le ciabatte per evitare che sporcassimo il pavimento
<<bene Julie con quale piatto straordinario delizierai le nostre papille gustative?>> chiese Leo aiutando Mila a far uscire Cherry dal trasportino <<ho pensato a qualcosa che sicuramente piacerà a tutti! Hamburger e patatine!>> dalle nostre bocche partirino del grandi ovazioni in onore del cibo prescelto <<mamma sei un genio! Possiamo ordinarli da Conny e Dallas sarà qui in circa venti minuti>> disse Vicky concordando con l'idea di mamma <<LEO TIENI QUEL COSO LONTANO DA ME!!>> strillo Vicky notando che,quatto quatto, Leo le si avvicinava con il gatto in mano; Mila se la rideva di gusto mostrando i suoi piccoli dentini da latte. <<Ciao Conny sono Julie...avrei bisogno di ordinare degli hamburger...ragazzi volete tutti un Conny's burger? -annuimmo tutti quanti- allora Conny 7 Conny's burger con patatine e un miny burger con patatine e ovviamente con tutte le salse... Da bere solo una pepsi. E poi se hai ancora quell'ottima torta alla zucca e panna ne prendo due...si, servizio a casa grazie>> mia madre mise giù e si andò a cambiare mentre tutti gli altri facevano altro. Mi avvicinai ad Annie che era seduta sul divano <<bene credo sia arrivato il momento di parlare...non ci siamo scambiati neanche mezza frase>>
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Come i sogni||wattys2017||
RomanceAlcune storie meritano di essere raccontate, altre meritano di essere apprezzate in silenzio, ma solo dalle persone che le hanno vissute. La storia di cui si narrerà è al confine tra l'una e l'altra teoria. Le persone che l'hanno vissuta continuera...