Diagon Alley

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Non che le dispiacesse ma Alissa non fece altro che pensare a tutta quella storia per tutti e due giorni prima di andare a Diagon Alley, era piena di domande, ma allo stesso tempo continuava a credere che i suoi genitori le stessero facendo un scherzo o che fossero impazziti.
Quella mattina, Talia la sveglió prestissimo, erano le 7. Voleva essere certa di riuscire a fare tutto. Alissa gliene disse di tutti i colori, ma alla fine fu costretta a prepararsi e alle 8.30 stavano uscendo dal garage di casa, diretti al Paiolo Magico, un luogo di cui Alissa non aveva mai sentito parlare: hai preso la lista, Als?" lei sbuffò:"ce l'hai tu, mamma! nella tasca" lei sussultó:"ah già..." fece una pausa:" Sei pronta?" chiese alla figlia con un sorriso più smagliante di quelli che si vedono alla tele durante le pubblicità di dentifrici:"io ancora non ci credo e penso che mi stiate prendendo in giro, quindi si sono pronta a scoprire un grande striscione con scritto che è uno scherzo." disse tutto d'un fiato :" sei tremenda, davvero..." commentò la madre un po' irritata.
Dopo un quarto d'ora circa parcheggiarono e raggiunsero l'angolo della strada a piedi scoprendo un negozio che Alissa non aveva mai visto prima... o notato.  Non se ne stupiva visto che la vetrina era scura e impolverata e sull'insegna...era ancora buona che ci fossero tutte le lettere. Quando entrarono, un ondata di scuro le raggiunse, spegnendo il sole tremendo che si erano lasciate alle spalle una volta chiusa la porta:"Talia!" qualcuno esclamó e Alissa dovette socchiudere gli occhi per mettere a fuoco tutta la stanza e la persona che la madre stava abbracciando.
Era davvero incredibile quanto strane fossero le persone in quella specie di pub. La signora si allontanò perché doveva servire un uomo con un mantello nero e un cappello a punta in testa:-io non sarò una che segue la moda, ma sono sicura che quella roba non è della nostra epoca- pensó Alissa e ci volle poco che scoppiasse a ridere. La madre le prese il polso e la trascinó fuori da quella stanza portandola in un altra molto più piccola che poteva essere lo sgabuzzino delle scope, ma ciò che stordì Alissa era la città che si apriva dal muro più lungo della stanza, proprio davanti a loro. Una grande strada colma di gente vestiti simili all uomo col cappello o comunque vestiti davvero strani.
Mia mamma sorrise e si incamminò, Alissa la seguì:"allora alla Gringott sono andata io ieri per evitare di doverci passare e perdere tempo, tanto dovevo comunque andarci per prendere una cosa.." Alissa la guardò bieca:"la che?" Talia indifferente, le spiegó:"la banca dei maghi, non abbiamo le stesse monete. Comunque, iniziamo ad andare a prendere la divisa." entrammo da Madama McClan, una strega anche lei suppose Alissa. Piuttosto tarchiata, ma gentile e sorridente:"A che scuola andrai, tesoro?" si rivolse ad Alissa che per ora si era guardata intorno lasciando parlare la madre:"Hogwarts?" chiese conferma alla madre sperando di non sbagliare nome, Talia non la corresse,ma le sorrise e la giovane fu felice di aver almeno capito il nome della scuola:"perfetto, vieni."si incamminò dietro la donna ma la madre la richiamó:"vado qua fuori intanto." Alissa annuii e tornó a seguire Madama McClan.
La portò nel retro e le fece provare la divisa modificandola un po', visto che le maniche erano troppo corte.

Dopo una decina di minuti uscì dal negozio e si trovó il naso contro una gabbietta:"ti piace?io lo trovo stupendo!" esclamò la madre :" un gufo, mamma? e a che mi serve? " domandò stupita la ragazza osservando quell animale dalle piume scure:"vedrai che il gufo ti servirà a tante cose. Per esempio la posta!" sorrise soddisfatta:" è bellissimo, mamma " sussurrai:"perfetto, visto che quando sono tornata qui, eri ancora dentro sono andata a prenderti il resto..." Prese la lista:"mancano la bacchetta e i libri!" -fantastico, la bacchetta magica, pf...- pensó Alissa sarcastica e segui la mamma verso la libreria. Entrate non c'era nient'altro che scaffali di libri impolverati, facero abbastanza presto. Mamma compró i libri mentre Alissa faceva un giro tra gli scaffali e venne attratta da un libro a qualche ripiano più in alto: era nero, con sfumature diverse di verde e oro... aveva un'aria antica e preziosa. Alissa lo prese e se lo girò tra le mani. Lo trovava bellissimo e voleva leggerlo:"trovato niente di interessante?" sussurró la mamma poco distante da lei:"Cos'è?" sentì il respiro tranquillo della mamma sulla spalla, pochi secondi dopo prese il libro e lo guardò più da vicino: "Pensavo ti saresti appassionata anche tu ai colorati fiori del mondo magico..." disse raggiante, poi si scurì un po' " invece ti ha attirata un libro di magia oscura."posò il libro lentamente: "andiamo?" chiese Talia e lei annuì prontamente. Era già abbastanza strana e imbarazzante come situazione, quell'affermazione lo era stato ancora di più. :"Manca solo Olivander, dai sbrigati." Talia fece distogliere i pensieri alla figlia ed entrarono da Olivander. Alissa si sorprese di vedere sull'insegna che facevano le bacchette dal 382 a.C. -quindi la magia è sempre esistita- pensó Alissa venendo poi distratta dalle lunghe e strette scatole ordinate una sopra l'altra fino al soffitto. Rimase di stucco, non poteva credere che poteva esistere un luogo così, dopo qualche secondo una voce la fece sobbalzare"buongiorno signore, che posso fare per voi? Oh, ma cosa vedono i miei occhi... Talia legno di Abete, 15 pollici, corde di cuore di drago, ragionevolmente flessibile. Giusto?" Alissa vide gli occhi di sua mamma brillare e rispondere con voce sottile:"giustissimo, Signor Olivander."
Olivander non si sorprese di aver azzeccato e passó lo sguardo su di me:"allora, lei devi essere Alissa Clark, ti serve una bacchetta giusto? vediamo un po'..." si mise a cercare qualcosa dentro un cassetto, ma probabilmente non lo trovó. Alissa venne raggiunta da un metro che comincio a prendere le misure. La giovane sobbalzó alla vista di quel metro che si muoveva da solo.
Era così presa a fissarlo che non si accorse che Olivander era già lì, pronto con un scatola in mano aperta:"prova questa!" insicura prese la bacchetta in mano muovendo lentamente le mani:"ahimè ragazza, muovi quella bacchetta." con un movimento di polso più deciso di quanto Alissa stessa si aspettasse il vaso che si trovava di fronte alla ragazza si frantumò in mille pezzi:"direi proprio di no." Olivander le strappó subito la bacchetta di mano per evitare ulteriori danni e ne prese al volo un'altra:"proviamo questa.." sussurró e Alissa prese la bacchetta, ma non fece in tempo a impugnarla che questa inizió a sparare scintille verdi in aria facendo inciampare e cadere in dietro la ragazza:"non ci siamo, non ci siamo proprio..." brontoló Olivander sparendo per qualche minuto dietro agli scaffali. Alissa si alzò e guardó sua mamma:"non ti preoccupare, tesoro. La troviamo una bacchetta per te." Alissa non le rispose, si preoccupava della bacchetta, non del fatto che quella roba era pericolosa, pensó.
Olivander ricomparve, ma sembrava come scosso da qualcosa:" Legno di Acacia, 12 pollici, Crine di Thestral, piuttosto flessibile, signorina Alissa..." Talia aggrottò la fronte:" ma di crine di Thestral non è anche..." Olivander la interruppe:"si, anche la bacchetta di Sambuco e sono piuttosto dubbioso su questa scelta... È una bacchetta davvero potente per via della sua formazione. Penso che in mani sbagliate, potrebbe causare grossi guai." Alissa guardó sua mamma, poi Olivander:" ma allora non me ne può dare un'altra, se questa è pericolosa?" Olivander sorrise per la sua domanda tanto banale:" è sempre una bacchetta a scegliere il mago, signorina Clark. Lo tenga bene a mente." Le fece l'occhiolino e intanto Alissa impugnò la bacchetta sentendo il calore invadergli la mano come se la bacchetta volesse diventare parte del suo corpo. Dall'estremità della bacchetta una luce bianca illuminò la stanza e Alissa restó a fissarla mentre piano piano si ingrandiva, fuoriuscirono dei piccoli lampi che si distruggevano poco dopo in granelli ai piedi di Olivander:"L'abbiamo trovata." ammiccò un sorriso e prese la bacchetta riponendola nella sua scatola. Talia pagó e tutta felice uscì, seguita dalla figlia:"hai visto? con un po di studi diventerai una strega eccezionale!!" abbracció la figlia e tornarono a casa con tutto gli acquisti e la sera raccontarono tutto a David, il padre.

-Quindi sono davvero una strega...-cercò di convincersi Alissa per il resto dei giorni che rimase a casa. Stava diventando matta o era tutto vero?

dark soul [draco malfoy]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora