Please understand me.

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"Trevis non restare in accappatoio vai a vestirti"

"Che donna pesante."pensò per poi salire al secondo piano dove c'era ancora una valigia da svuotare piena di vestiti,scelse una maglietta bianca,dei jeans scuri e la sua solita giacca nera.

"Io vado!"urlò scendendo le scale e usci sbattendo la porta; salì sulla moto e partì.

Entrò dal cancello e si guardò intorno alla ricerca di Nao.

"Nao!Andrew! "urlò Trevis intravedendoli sotto uno dei pochi alberi che c'erano nel cortile della scuola.

"Ti prego non urlare, ho un mal di testa."disse Nao.

"E' il dopo sbornia."

Nao lo fulminò con uno sguardo.

"Come fai ad essere fresco come una rosa tu hai bevuto tre volte piu di me."Nao si mise a sedere per terra.

"Ci sono abituato,si potrebbe dire che al posto del sangue nelle vene ho l'alcool."Trevis sorridendo.

"Ehm Trevis posso parlarti?"chiese improvvisamente Andrew.

"Uhm certo"Trevis si sistemó i pantaloni e andò verso di lui.

Si allontanarono.

"Senti se è per Nao, sappi che non c'ho mai provato con lui,non è nel mio interesse."ispirò per far accendere la sigaretta che teneva fra i denti.

"Non è per Nao,volevo... si beh... volevo parlarti di tua madre."

-I cazzi tuoi,no?-pensò Trevis alzando gli occhi al cielo.

"E' una brava donna trattala meglio,ma non ti vergogni? Pensi che lei non ci soffrà?"

Trevis afferrò Andrew per la maglia.

"Non dire altro, tu non sai cos'ho passato e cosa mi ha fatto passare. Prima di venire qui ad accusarmi e giudicarmi pensa alla tua di vita."

"Sta cercando di rimediare!"urlò Andrew.

Trevis scaraventò Andrew a terra, Nao vedendo la scena si alzo e corse verso di loro afferrando Trevis per un braccio per paura che potesse colpire Andrew.

Trevis continuava a fissare Andrew tremante, poi rendendosi conto di ciò che aveva fatto allungò una mano verso di lui, ma Andrew la schiaffeggio alzandosi da solo e scappando via.

"Qual'è il suo problema?"chiese Trevis guardando Nao.

"Lui non ce l'ha più sua madre ne suo padre, scusami Trevis ci vado a parlare."

Trevis guardò Nao andarsene.

"Ehi ragazzino accendi, mi si è scaricato l'accendino."urlò notando un ragazzino che gli era passato affianco con una lunga pila di libri e documenti in mano.

"Oh Trevis, si ecco tieni."disse il ragazzino fermandosi e accendendogli la sigaretta.

"Senti."disse poi il ragazzino.

Trevis si voltò girando su un piede solo e si abbassò dato che il primo ad aver parlato era molto basso.

"Mio dio quanto sei alto? Beh comunque puoi prestarmi gli appunti di matematica?"

"Si, però ricorda io sono sempre il solito stronzo okay? E tu hai paura di me?"gli sussurò, il piccoletto annuì.

"È ora sparisci!"gli urlò.

"Non sia mai che ti scambino per un bravo ragazzo è...Trevis. Perche tutta questa scena?"

Trevis teneva le braccia lungo i fianchi e le mani chiuse a pugno.

Love Games are dangerous.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora