Another force

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"Perché devi trattarlo così Naoki?"chiese Trevis.
A Nao si congelo il sangue nelle vene nel sentire il suo nome per intero,sopratutto dalla bocca di Trevis.
"Perché non mi piace."Nao prese la borsa e se ne andò.
"Trevis"era stato Andrew a parlare; era appoggiato allo stipite della porta.
"Tu attiri sempre giapponesi, ah?"chiese Andrew ridendo.
"Eh?"
"Ricordi. Anche Devon ha quelle origini."

"Devon?"chiese Giiguardando Trevis.
Trevis lo guardò e annuì.
"Devon Di Valentino?"
"Si, lo conosci?"chiese Trevis.
"Voci. Piu che altro voci."disse Gii sorridendo. (*Nota:si legge Ghii)
"Trev?"
"Si?"chiese Trevis.
"So quello che ti è successo, e credimi non voglio essere inopportuno...e so che non mi conosci bene ma... non è che potresti ospitarmi a casa tua per quest'anno universitario? I dormitori sono tutti pieni."
Trevis lo guardò.
"Perché no? Oggi ti aiuto a portare la tua roba."disse Trevis.
"Arigato,Trev"disse Gii dandogli un bacio sulla guancia e uscendodalla biblioteca.
"Sai sei leggermente rosso."disse Andrew ridendo, poi si mise le maniin tasca e uscì dalla biblioteca.
Quella sera.
"Ehi Trevis?"
"Si?Gii?"
Trevis era seduto sul divano.
"Sei fidanzato?"chiese Gii passandogli una birra e sedendosi vicinoalui.
"No, e se anche fosse non me lo ricordo."disse Trevis ridendo.
Gii sorrise.
"Prestami una gamba"
"Eh?"
Gii spinse la gamba di Trevis giù dal divano e appoggiò la testa sulla sua coscia e appoggiò le gambe sulla bracciolo opposto del divano in modo da distendersi.
"Gii?"
"Lo so me l'hai già detto che non vuoi essere toccato, però sai possiamo fare scambio se vuoi."disse Gii.
"No,va bene. Va bene così"disse Trevis appoggiando la testa sullo schienale del divano.

Il giorno dopo.

"Trevis...Trevis"
"Uhm?"disse Trevis voltandosi dall'altra parte.
"Dobbiamo andare a lezione, su svegliati."disse Gii.
Trevis si mise a sedere.
"Tieni, mettiti la camicia."disse Gii lanciandogli la parte superioredell'uniforme scolastica.
"Se ti domando una cosa me la dici?"chiese Gii appoggiandosi allascrivania della camera di Trevis.
"Di che si tratta?"chiese Trevis.
"Come fai a dormire a petto nudo con questo freddo?"
Trevis si mise a ridere e si alzò in piedi.
"Io di rado ho freddo"disse Trevis.
"Comunque tu arrivi da un posto molto caldo, insomma non dovresti avereproblemi con il clima inglese."disse Trevis.
"Eppure ho sempre freddo e ho le mani congelate"disse Gii.
Trevis gli afferrò una mano e sussultò.
"Visto?"chiese Gii.
"Sei un pezzo di ghiaccio."
"E tu sei un fuoco."disse Gii mettendosi a ridere.
"È normale nel mio caso."disse Trevis mettendosi la cravatta.
"Oye,come diavolo hai fatto il nodo a quella cravatta?"
Gii si avvicinò a Trevis e gliel'ha sistemó.
"Uhm, grazie"
"E il minimo... comunque grazie ancora dell'ospitalità."disse Gii.
"Non devi ringraziarmi."
Gii afferrò Trevis per un braccio e lo attirò a se abbracciandolo.
Trevis ricambio l'abbraccio.
"Pensavo non sopportassi il contatto fisico."disse Gii.
"Dipende dalle persone."disse Trevis aprendo il frigo e tirando fuori uno yogurt.
"Hai già fatto colazione?"chiese Trevis.
"Si, comunque appena posso mi trovo un lavoro così posso contribuire alle spese."disse Gii.
"Rilassati"disse Trevis.
"Okay."disse Gii sedendosi sul divano.
"Cambiando discorso."disse Gii.
"Hm?"chiese Trevis.
"Quel tuo amico, quello moro..."
"Intendi Nao?"chiese Trevis.
"Si, sta con quello dai capelli blu?"
"Eeeh?"Trevis spalancò gli occhi.
"È gay vero?"chiese Gii.
"Non..."
"Trev non lo dico a nessuno,puoi fidarti di me."disse Gii.
"Si stanno assieme,perché lo chiedi?"chiese Trevis.
"Perché ti sta sempre addosso, poi dopo quello che mi ha detto ieri credo che..."
Trevis lo interruppe:"Sia geloso? No non è così... siamo come fratelli, si preoccupa solo per me visto quello che ho passato."
Gii si alzò e lo abbracciò.
Qualche ora dopo nell'aula di musica"Ehi Trevis guarda un pianoforte, non è bello?"disse Gii tirando fuori una mano dalla tasca e segnandolo.
"Ah si"
"Ehi che ti prende?"chiese Gii appoggiandogli una mano sulla spalla.
Trevis si scosto.
"Trevis?"
Trevis appoggiò la testa sul petto di Gii.
"Scusa non è colpa tua... è solo che..."
Gii lo interruppe.
"Non vuoi che Nao pensi male di me, giusto?"chiese Gii.
Trevis annuì.
"Sei facile da leggere quasi come un libro."disse Gii.
"Non mi conosci ancora bene Gii Daisuke"disse Trevis tirandolo per la cravatta.
"Allora perché non suoni?"
Trevis si irrigidi.
"L'ho capito dalle mani"
"Da quando ho lasciato l'Italia non l'ho più suonato"disse Trevis.
"Trev"disse Gii appoggiando le mani sui fianchi di Trevis.
Gii appoggiò la bocca all'orecchio di Trevis e sussurrò:"Tranquillo non civede nessuno per favore suona""Ti prego"disse Gii.
"Sono un pó arrugginito."disse Trevis.
Gii appoggiò la testa sulla testa di Trevis.
"Eh dai"
"Okay okay"disse Trevis.
Trevis si mise a sedere sullo sgabello del pianoforte e iniziò a suonare, Giisiappoggiò al piano e guardò Trevis.
Nello stesso momento Nao entrò nel salone.
"Che musica celestiale. Trevis? Pensavo non lo suonassi più"
Gli altri studenti sentendo quella musica entrarono nella sala e così feceroanche alcuni professori.
Trevis si agito, Gii gli appoggiò le mani sugli occhi.
"Continua a suonare.Pensa di essere da solo, non vedi nessuno non c'è nessuno."
Trevis continuò.
Quella sera nel bar appena fuori dall'università.
"Ehi Giichi"disse Nao.
"Uhm?"
"Scusa per ieri, forse ti ho giudicato male."disse Nao.
"Fa niente forse dovevo stare un pó più tranquillo e evitare di fare lo spaccone, faccio così solo per difendermi,scusa davvero!"
"Fa niente, però posso parlarti un attimo in privato?"
Gii annuì.
Nao e Gii si allontanarono dal tavolo.
"Senti Gii, io non sono uno stronzo e non voglio farlo...ma ti chiedo soloun favore non farlo soffrire, perché tu non sai cos'ha passato"
"Mi ha raccontato qualcosa e suppongo sia solo l'antipasto...ma tranquillo non lo farò soffrire te lo posso giurare"
"Okay, cercherò di fidarmi ma tu conosci le voci che girano su di me,vero?"
"Naturalmente"
Nao sorrise e si riavvicino al tavolo.
"E per fortuna che non era uno stronzo."disse Gii riavvicinandosi altavolo.
"Comunque Trevis hai scritto a Devon?"chiese Nao.
"A chi?"chiese Trevis che era distratto a parlare con Gii.
"A Devon!"
"Ah non ancora, ma tanto che senso avrebbe lui non mi rispondenemmeno"disse Trevis alzandosi e uscendo dal pub.
"Ah Gii"disse Andrew.
"Si?"
"Guarda che Trevis non è gay"disse Andrew ridendo. "Ovvio chenon lo è.Ma voi..."disse Gii squadrando Nao e Andrew esorridendogli.Quella notte verso le 2:00 Trevis stava dormendo tranquillamentenel suo letto quando senti una voce chiamarlo.
"Trevis.... Trevis"
"Umh"disse Trevis.
"Mi hai dimenticato!"disse la voce.
"Perché?"continuò a dire la voce.
"De-Devon?"chiese Trevis.
"Trevis, mi hai dimenticato!"disse Devon.
"No non è vero"disse Trevis.
"Bugiardo!"disse la voce.
Devon comparve davanti a Trevis.
"Suppongo che questo sia un addio"disse Devon voltandosi eandandoverso la porta. Devon era sanguinante ad ogni suo passolasciava unimpronta rosso sangue.
"Devon! Non andare! Devon!Non mi lasciare!"
"Avevi detto che non mi avresti abbandonato Devon!"
"Addio, Trevis Speranza"disse Devon.
"No, no, nooo!!!"
Trevis venne scrollato di colpo.
"Trevis"
"Questa non è la voce di Devon"pensò Trevis.
"Trevis! Svegliati!"
Trevis spalancò gli occhi.
"Gii?"
"Oh dio"disse Gii stringendo Trevis al petto.
"Stai tremando"disse Gii.
Trevis scoppiò a piangere.
"Shh era solo un incubo, dai Trev shhh..."disse Gii accarezzando laschiena di Trevis.
Trevis strinse la maglia di Gii con le dita.
"Ehi...ehi così mi strozzi"disse Gii ridendo.
"Gii?"disse Trevis mentre piangeve.
"Su calmati era solo un incubo...shhh"disse Gii alzandosi.
"Su!"disse Gii facendo sdraiare Trevis e coprendolo.
"Gii?"
"Si?"
"Scusa se ti ho svegliato"disse Trevis.
"Non importa tanto domani ho lezione alle 11"disse Gii.
Si avvicinò a Trevis e lo baciò sulla fronte.
"Ora dormi, io torno sul divano"disse Gii avviandosi verso la porta.
"Gii?"
Gii si voltò verso Trevis.
"Puoi... ecco restare qui solo per una notte?"chiese Trevis.
"Nel tuo letto?"chiese Gii.
Trevis annuì.
"Non credo sia il caso"disse Gii.
"Ti prego"
"Ah... e va bene,fammi spazio"
Gii si mise sotto le coperte e Trevis appoggiò la testa sul suo petto.
Gii gli mise una mano tra i capelli e gli baciò la fronte.
"Gii...posso abbracciarti?Mi sono dimenticato di chiedere"
"Non chiedere le cose dopo averle fatte.Ora dormi"disse Giisorridendo e poi si addormentò.
Trevis lo baciò sulla guancia.
"Grazie"disse sottovoce.Gii arrossì.

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