Un ora dopo.
"Mio dio quante scale."disse Devon mentre saliva tre piani di scale con Trevis fra le braccia per portarlo nel suo appartamento.
"Oh Di Valentino, susu non è così faticoso."disse Trevis picchiettando il petto di Devon con una mano.
"Ti ricordi il mio cognome?"chiese Devon sorpreso.
"Si me l'hai detto il primo giorno di scuola credo,mi ricordo cos'era successo quel giorno."disse Trevis.
"E cioè?"
"Beh la mia vita e cambiata da allora, non chiedermi come non ricordo,però ricordo di aver conosciuto Nao e subito avevo pensato che fosse un tipetto strano però poi ho capito che era molto speciale; gli voglio molto bene, ho molti ricordi di lui."disse Trevis.
Devon fece cadere Trevis sul pavimento del suo appartamento e ci cadde sopra.
"Ahi ahi..."disse Trevis.
"Devon che ti è preso?"Devon era sdraiato sopra a Trevis immobile.
"Trevis io..."
Si sentì un telefono squillare, Trevis si scrollò Devon di dosso e si trascinò fino al divano,da dove proveniva il suono, col braccio che funzionava e trovò il suo cellulare.
"Chi è che rompe?"
Dall'altra parte del telefono si senti ridere.
"Hai perso la memoria ma non i tuoi modi."disse la voce.
"Naooo!"disse Trevis tutto agitato.
Devon si fece scuro in volto.
"Non posso impazzire..."disse Devon sottovoce."Soprattutto non davanti a lui."fece un respiro profondo.
"Devon? Hai detto qualcosa?"chiese Trevis.
"Nono, ehm posso usare il bagno?"
Trevis annuì.
Devon si chiuse in bagno.
"Ehi Nao scusa dimmi, aaah si, non ricordo, sisi puoi venire oggi, si ok,ciao."disse Trevis.
"Bene Devon,ora calmati, assoluta calma. Sei già pessimo di tuo. Non più fare la figura dello stronzo davanti al tuo unico amico."disse Devon tra se e se, mentre stava seduto sul mobiletto del lavandino.
"In più hai cose più importanti a cui pensare, devo fare in modo che Andrea non si avvicini a Trevis, potrebbe causargli uno shock a causa di ciò che ha fatto o potrebbe fare lui una brutta fine, beh Trevis non avrebbe neanche torto a suonargliele."
"Devon?"chiamò Trevis timidamente.
"Si arrivo."disse Devon scendendo dal lavello e uscendo dal bagno.
"Tutto bene? Sei arrabbiato?"
Devon spalancò gli occhi e guardò Trevis.
"Non con te."disse Devon.
"E con chi? Con Nao?"
Devon lo guardò:"Sta iniziando a sviluppare i suoi poteri anche lui."pensò Devon.
"No, con un'altra persona."
"Ah okay."disse Trevis.
"Su vieni qui che cambiamo quella benda prima che arrivino gli altri."disse Devon.
"Devon, io non posso muovermi."disse Trevis che era in piedi appoggiato alla parete.
"Ah, giusto."disse Devon un po imbarazzato.
Devon si avvicinò e si fermo a un paio di metri da Trevis.
"Perché non provi a venire fino a qui?"disse Devon puntanto con il dito un punto invisibile del pavimento.
Trevis annuì ma dopo aver fatto un paio di passi perse l'equilibrio e cadde inavanti.
Devon lo afferrò per la vita prima che toccasse terra.
"Ci riproveremo domani, va bene?"chiese Devon.
Trevis sorrise.
Devon lo prese in braccio e lo mise sul divano, iniziò a sfilargli la benda.
"Forse hai bisogno anche di un bagno."disse Devon.
"Io ho solo la doccia."disse Trevis.
"Che diresti di venire a stare a casa mia per un pó, fino a quando potrai camminare di nuovo, io ho sia la vasca da bagno che un letto."
Trevis annuì.
"Dai sorridi..."disse Devon afferrando Trevis per le guance.
Trevis appoggiò la testa sul petto di Devon, il suo cuore ebbe un tonfo, mentre Trevis in pochi secondi si addormentò.
"Non è possibile."disse Devon mettendosi a ridere.
Devon si alzò e coprì Trevis con una coperta.
In quel momento qualcuno bussò alla porta, Devon andò ad aprire.
"Ciao Naoki"disse Devon."Devon"disse Nao togliendosi la giacca e appoggiandola sul tavolo della cucina.
"Parla sottovoce, sta dormendo."disse Devon.
"Ehi!"disse Andrew entrando dalla porta.
"Shhh..."disse Nao.
Andrew lo guardò, si tolse la giacca e l'appoggio sopra quella di Nao.
"Come sta andando?"chiese Nao.
"Ah molto bene, gli ho proposto di venire a stare da me fino alla fine dell'estate e ha accettato. Ho pensato che fosse la soluzione migliore non può dormire su un divano in quelle condizioni."disse Devon appoggiando i gomiti sullo schienale del divano e guardando Trevis.
Nao e Andrew si guardarono.
"Dev..."iniziò Andrew. Devon intanto accarezzava i capelli di Trevis che dormiva pacifico.
"Andrew!"disse Nao interrompendolo."Devi sempre scavalcarmi?"chiese Andrew. Nao lo guardò per un secondo, poi continuo a parlare come se Andrew non avesse detto nulla.
"Per me va bene Devon, ma se gli succede qualcosa sai cosa ti succederà."disseNao.
"Già, mi farai fuori."disse Devon con tono ironico.
Andrew prese Nao per la vita e lo tiró a sé.
"Stai calmo."
"Sono calmo."disse Nao.
Andrew lo strinse di più.
"È la verità, Andrew."disse Nao scrollandoselo di dosso.
Trevis si svegliò.
"Nao?"
"Ehi"disse Nao andando dall'altra parte del divano e abbracciandolo.
"Tutto bene?"
Trevis annuì. Nao gli spostò la gamba e si mise a sedere sul divano.
Devon andò verso la cucina, aprì la credenza e ne tiró fuori una birra.
"Trevis."
"Dimmi"disse Trevis sporgendosi sullo schienale e guardando verso Devon.
"Ti ricordi per caso dov'é l'apribottiglie?"
"Ehm, nel secondo cassetto mi pare."disse Trevis sdraiandosi di nuovo.
Devon l'apri e prese l'apribottiglie.
"Ti fa male la testa?"chiese Nao accarezzandogli i capelli e baciandolo sulla fronte.
Trevis annuì."Ah il mio 'fratellino' pasticcione."si misero a ridere.
"Andrew."disse Devon.
Andrew lo guardò, Devon gli fece segno di avvicinarsi.
"Che c'è?"
Devon sorrise.
"Dimmi una cosa... sbaglio o prima ti ha letteralmente rifiutato?"
Andrew degluti.
"Chi? Nao? È solo stressato"disse Andrew allentandosi il colletto della camicia.
"Oh si certo..."disse Devon.
"State insieme da molto non è vero? Sarebbe un peccato se vi lasciaste."disse Devon.
"Che vuoi dire, Devon?!"chiese Andrew.
"Timbrare la voce sul mio nome non servirà a niente, di la verità non hai paura che ti lasci? Sai com'è, è un bel ragazzo potrebbe trovarne a dozzine, magari mori, con gli occhi azzurri, muscolosi; sai i capelli blu non sono più di moda."disse Devon molto tranquillamente e strofinandosi le unghie sul petto.
Andrew si fece scuro in volto."Perché mi dici questo?"chiese.
"Beh perché mi dispiace per te, prima ti ha sia interrotto che respinto senza preoccuparsi dei tuoi sentimenti. Poi se non l'hai notato Trevis è moro.... ha gli occhi azzurri... ed è mu-sco-lo-so"disse Devon con noncuranza.
"Nao?"disse Andrew.
Nao lo guardò.
"Hai gli occhi rossi che succede?"Nao si alzò e andò verso Andrew, Andrew lo afferrò Nao provo a spostarsi.
"Non mi respingere."disse Andrew appoggiando la testa tra il collo e la spalla di Nao.
Nao guardò Devon.
"Ah"Devon sentì una piccola fitta alla schiena e poi un altra.
"Che c'è Devon?"chiese Nao facendogli la linguaccia.
"Nao possiamo andare?"chiese Andrew.
Nao annuì. "Tesoro vai in macchina io arrivo subito"
Andrew annuì prese la giacca e scese nel parcheggio.
"Trevis, puoi lasciarci un attimo soli in qualche modo."
Trevis prese le cuffiette e accese la musica.
"Che stai cercando di fare?"chiese Nao.
"Io? Nulla. Perche fai queste domande?"chiese Devon.
"Ti conosco bene, lo sai che riesco a leggere quella testaccia dura che ti ritrovi. Perche vuoi farci lasciare?"
Devon fissò Nao.
"Non voglio farvi lasciare. Voglio solo che tu la smetta di toccare Trevis in continuazione. Io non lo posso avere e' vero, ma vederti così legato a lui fa..."Devon fece silenzio.
"Male?"chiese Nao.
"No!"disse Devon.
"Solo lui è mio stagli alla larga."disse Devon la maglia che indossava si allargo per qualche secondo.
"Non riuscirai a trattenerti ancora per molto Devon."disse Nao.
"Certo che posso. Comunque stagli lontano"disse Devon
"Questo mai! È uno dei miei migliori amici. In più non pensavo che potessi cadere così in basso."
Devon gli tiró un pugno sullo stomaco e Nao caddè a terra, in quel momento Trevis si voltò, vide la scena e si alzò di scatto riuscendo ad avvicinarsi a Nao.
Devon si guardò la mano prese Nao e lo fece sedere sul divano.
"Mi dispiace,il mio corpo si è mosso da solo...io..."disse Devon.
Trevis lo prese per le spalle e lo abbracciò facendolo così sedere sulle sue ginocchia.
"Cazzo Devon fa male."disse Nao.
Devon si rannicchio sul petto di Trevis.
"Ora vado."disse Nao dopo essersi ripreso.
"Scusa, Nao davvero..."disse Devon.
Nao uscì e chiuse la porta.
"Ehi, come ti senti?"chiese Trevis.
"Trevis, io me ne devo andare."disse Devon.
"Perché?"Trevis afferrò Devon per una mano e questo scomparve.
STAI LEGGENDO
Love Games are dangerous.
RomanceTrevis è un ragazzo di 18 anni ha il fascino dello strafottente è molto conosciuto e popolare nella sua città per le sue innumerevoli conquiste e storie di una notte,ma dopo la separazione dei suoi, un giudice e un'avvocatessa, si ritroverà a fare i...