Capitolo 3

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MANUEL
Sono un coglione. Non dovevo dirle niente. E se lo va a dire a Michele? La nostra amicizia finirebbe. Eppure ero convinto di piacerle, insomma, tutti quegli sguardi, quei sorrisi nascosti.
Quanto sono coglione.

Mi arriva un messaggio da Nicola.
A Manu:
"Ohi! Ci sei stasera?"
A Nico:
"Stasera? Dove?"
A Manu:
"In discoteca. Michele non ti ha detto niente?"
A Nico:
"No. A che ora?"
A Manu:
"Alle 21.00."
A Nico:
"Ci sarò. Ciao. "
A Manu:
"Ciao."

Metto via il telefono e vado in camera a studiare.

Alle 19.00 vado in salotto e accendo la televisione.
Alle 20.30 Nicola mi passa a prendere, sono l'unico a non avere la patente, che palle!

-Dobbiamo passare da Fede e Jessy.- mi informa Nicola.
-Viene anche lei?- chiedo.
-Si, l'ha invitata Michele.- mi informa lui.
-Certo che l'ha invitata, quei due stanno insieme.- dico ovvio.
Nicola frena di colpo.
-Stai fottutamente scherzando? Quindi lei non sa che..- lo interrompo.
-Si, lo sa. Sa TUTTO e io mi sento un idiota.-
-Ma io credevo...cioè...lei aveva..- dice parlando da solo.
-Cosa?- chiedo.
-Niente, lascia stare.-
Faccio spallucce e Nicola riparte.
Arriviamo davanti casa di Federico, che ci dice di aspettare cinque minuti.

Dopo venti minuti lui e Jessy escono di casa. Federico apre lo sportello del passeggero dove sono seduto io.
-Manu togliti.- mi dice.
-Perchè? Non puoi andare dietro?-
-No, ci vai tu dietro.-
Sbuffo, ma mi alzo e mi vado a sedere dietro.
Sale anche Jessy e non posso fare a meno di notare quanto il vestito che indossa sia corto. Qualcuno mi trattenga.

-Ciao.- mi saluta con un sorriso timido.
La guardo. Quanto è bella.
-Hey.- ricambio.
Non so come comportarmi con lei ora che lo sa.

Arriviamo in discoteca e appena scendiamo dalla macchina Michele ci raggiunge e abbraccia Jessica. Ma perchè non la bacia? Stanno insieme, ma non si baciano? Strano.

JESSICA
Devo parlare con Michele.
-Miky, ti devo parlare.- gli dico. Vedo Manuel che ci guarda.
-Dimmi.-
-In privato.- aggiungo. Lui annuisce.
-Voi entrate, noi vi raggiungiamo tra un paio di minuti.- dice Michele al resto del gruppo prendendomi la mano.
-Giù le...- inizia mio fratello, ma viene interrotto dal resto dei suoi amici.
-...mani da mia sorella.- dicono tutti in coro. Trattengo una risata.
-Tranquillo bro.- gli dice Michele.

Entrano tutti, tranne Manuel.
-Manu?- lo chiamo.
-Si?- risponde.
-Non entri?- chiedo.
-Sisi, solo volevo fumarmi una sigaretta.- dice prendendo il pacchetto dalla tasca dei suoi jeans.
-Okay.-
Michele mi trascina lontano da Manuel.
-Dimmi tutto.- dice sorridente.
Manuel ci osserva. Do un bacio sulla guancia di Michele.
-Miky io ci ho pensato..- inizio il discorso. -Lui ha ammesso che gli piaccio, ma pensa che io e te stiamo insieme. Cosa dovrebbe succedere ora?- gli chiedo.
-Che...a questo non ci avevo pensato.- dice grattandosi la nuca.
Devo mettere un annuncio: "cercasi migliore amico con cervello."
-Ma...ci sta guardando.- dice.
Mi giro appena e lo vedo.
-Ho un idea!- esclama Miky.
-Sentiamo.-
-Facciamo finta di litigare.- dice.
-Faremo finta di lasciarci così lui si farà avanti.- continuo io avendo capito le intenzioni del mio migliore amico.
-Esatto. Su cosa potremmo litigare?-
-Credimi, non è colpa mia.- alzo la voce. Michele mi guarda confuso.
-Stai al gioco e fai finta di essere incazzato.- sussuro.
Lui ci guarda.
-Non è colpa tua? E di chi è? Sentiamo.- urla anche Miky.
-Michele ti prego, fammi spiegare.-
-No Jessica. Basta! È finita.- urla. -Ora dovresti piangere.- dice sussurrando.
-Miky...ti prego..- piagnucolo cercando di far uscire qualche lacrima.
Altro che Di Caprio, l'Oscar dovrei vincerlo io.
-Ora vai via, incazzato.- gli sussurro.
Michele fa come gli dico e io rimango sola a cercare di far uscire più lacrime.
Sento dei passi dietro di me. Mi porto le mani al viso, in modo da coprirmi gli occhi.
Manuel mi si avvicina e, senza dire nulla, mi abbraccia da dietro. Mi giro piano e ricambio l'abbraccio affondando la faccia nell'incavo del suo collo, sento le guance andarmi a fuoco. Lui mi accarezza i capelli mentre io cerco di calmare i battiti cardiaci.
Si stacca di poco e mi alza il viso, incastro i miei occhi marroni nei suoi verdi.
-Jessy stai bene? Che è successo?- mi chiede dolcemente.
Faccio dei respiri profondi cercando di inventarmi qualcosa.
-Ha...ha detto che il vestito era troppo corto...- faccio qualche secondo di pausa -..gli ho detto che così avrei attirato qualche bel ragazzo, ma i..io stavo scherzando. Poi lui m..mi ha chiamata troia e lì non ci ho più visto e..- pausa -..e gli ho detto di oggi pomeriggio a casa mia e lui si è incazzato.- finisco "scoppiando in lacrime" rifiondandomi tra le sue braccia.
È deciso: vinco l'oscar.
-Shh andrà tutto bene.- mi sussurra accarezzandomi la schiena. -Si risolverà tutto e tornerete insieme.- continua sussurrandomi nell'orecchio. -Voi due vi amate, si vede.- finisce alzando di poco la voce e sospirando.

MANUEL
Non posso vederla così. Non riesco a vederla piangere.
Come può averla chiamata troia? Lei è tutto tranne troia. Lei non è come le ragazze che ci sono in giro. Lei è diversa. Lei è speciale. Lei merita tutto. Tutto quello che io non posso darle.

Continuo a tenerla fra le mie braccia. Vorrei che non si staccasse mai, ma purtroppo si stacca.
-Scusami per lo sfogo, tu non c'entri niente.- mi dice a bassa voce.
-Tranquilla, se hai bisogno io ci sono, sempre.- la tranquillizzo. Si ributta tra le mie braccia.
Vorrei essere al posto di Michele, però io non la lascerei mai, starei sempre al suo fianco, impedendole di soffrire, di versare anche solo una lacrima, e invece ora piange e io, apparte abbracciarla e cercare di calmarla, non posso fare niente.

Mi allontano di poco, giusto per poterla guardare negli occhi, noto che ha un piccolo sorriso sulle labbra. Merito mio? Pff non credo. La guardo.
-Forse lui non ti merita davvero.- azzardo. Lei mi guarda confusa. -Forse voi siete fatti solo per essere amici, forse non è quello giusto per te.- continuo.
I suoi occhi. I suoi occhi sembrano illuminati. Nei suoi occhi vedo passare una luce. Il suo sguardo scende verso le mie labbra, lecca le sue e io mi rotrovo a fissarle senza riuscire a pensare a nient'altro che non sia toccare quelle labbra. Non mi accorgo neanche di essermi avvicinato a lei, non sembra neanche che le dispiaccia. Anche lei si avvicina di poco a me. È fatta. Stiamo per baciarci, sto per assaporare quelle sue perfette labbra.
Sento un suono, un tintinnio.
Un tintinnio?

-Scusa, è il mio telefono.- dice lei sussurrando.
Davvero? Un momento così bello rivinato da un cazzo di telefono.
Siamo ancora molto vicini.
-Oh ehm si certo.- balbetto.
Ma si certo cosa?
Sono stupido?
Si.

Ci allontaniamo definitivamente e lei prende il suo telefono. Cazzo.

Il Migliore Amico Di Mio FratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora