Capitolo 11

221 11 3
                                    

MANUEL
Dopo una lunga camminata arrivo a casa sua e, al posto di suonare le mando un messaggio.
Potrei anche farle uno scherzo.
Da Manu:
"Ehi scusa, ma non riesco a venire."
Aspetto la sua risposta.
Da Jessy♡:
"Spero tu stia scherzando."
Da Manu:
"Proprio no bimba, scusami."
Spero non si incazzi troppo.
Da Jessy♡:
"Hai anche il coraggio di chiamarmi bimba? È meglio che domani non ti fai vedere."
Si è incazzata. Ho fatto una stronzata.
Da Manu:
"Dai esci."
Da Jessy♡:
"Come?"
Da Manu:
"Esci che ti sto aspettando."
Visualizza poi compare l'ultimo accesso.
La porta si apre e lei esce.
-Se un maledetto idiota.- dice guardandomi male.
-Si, lo so. Ora vieni qui, ho bisogno di stringerti.- dico allargando le braccia. Lei sorride e si fionda tra le mie braccia. Le lascio un piccolo bacio sulla fronte. Si allontana di poco e mi bacia. Sembra uno di quegli stupidi film romantici che lei ama tanto.
-Dove si va?- chiede lei.
-Pensavo di andare dove possiamo stare un po' soli.- rispondo.
-Conoscendoti sceglierai un parco che a quest'ora è sicuramente inquietante.- dice ridendo.
-Allora non mi conosci.- dico mettendole un braccio sulle spalle. Iniziamo a camminare, abbiamo un po' di strada da fare.
-Allora hai parlato con Gaia?- le chiedo dopo i primi cinque minuti passati in silenzio.
-No, quando sono tornata a casa c'erano solo i miei genitori. Parleremo domani.- detto ciò il silenzio continua.
Dopo una ventina di minuti arriviamo al ponte e la conduco sotto ad esso.
-Siamo arrivati.- annuncio.
-Sotto al ponte?- domanda confusa.
-Si.- rispondo abbracciandola da dietro.
-Perchè?- domanda piano.
-Non lo so. Semplicemente mi piaceva.- rispondo.
Lei si volta e mi prende il viso tra le mani.
-Sai cosa mi piace di te?- sussurra. Scuoto la testa. -Il fatto che non organizzi niente. Fai tutto solo perchè ti va o ti piace.-
-È una critica?- chiedo.
-No, è un pregio. È una cosa bellissima. Significa che non hai limiti e sei libero.- dice sorridendo.
-Suona tanto come una critica.- dico confuso.
-Invece è un complimento. Mi piace questo tuo lato: è dolce e intrigrante allo stesso tempo. Mi piace perchè non pensi troppo.- continua a sorridere. Sorrido anche io.
-Non sono un gran pensatore.- mento. Penso troppo, soprattutto se si tratta di lei.
Mi avvicino e la bacio. Un bacio dolce.
Rimaniamo lì sotto abbracciati per un'ora circa, ogni tanto ci baciamo, ma solo a stampo, e non potrei chiedere di meglio.

Stiamo tornando a casa ed entrambi sorridiamo. Le nostre mani sono unite e le dita intrecciate. Siamo solo io e lei.
-Jessy.- la chiamo. Lei si volta. -Credo che mia mamma lo sappia.- dico.
-Sappia cosa?- domanda.
-Di noi. Io non le ho detto niente, ma credo che lei abbia capito.-
-E cosa ha detto?- chiede visibilmente agitata.
-Mi ha detto di non fare il coglione.-
Lei ride. Mi fermo e la faccio voltare in modo che mi guardi.
-Adoro quando ridi. Sei perfetta.- confesso. Arrossisce e abbassa lo sguardo. -Ti ho già detto che sei bella anche quando arrossisci?- dico tirandole su il mento.
-Si, me l'hai detto.- risponde mantenendo il sorriso.
La riaccompagno a casa.
-Sono stata davvero bene stasera.- dice guardandomi negli occhi. -Rifaremo una serata del genere?- chiede.
-Se mi ricordo di non pensare.- rispondo facendola ridere. -Certo che si.- dico poi e la bacio.
-Ci vediamo domani. Buonanotte.- dice dandomi un ultimo bacio.
-Notte bimba.-
Aspetto che entri in casa e me ne vado.

JESSICA
Entro in casa facendo meno rumore possibile, è mezzanotte ormai e dormono tutti. Salgo le scale e mi chiudo in camera. Accendo la luce e metto il pigiama che consiste in un paio di pantaloncini gialli e una maglia a mezze maniche blu notte. Mi infilo nel letto e mi addormento.

Mi sveglio e mi metto a sedere sul letto. Sono sudata e ho l'affanno. Controllo il telefono. 3:45. Cazzo, ho fatto un incubo. Mi stendo e provo a dormire. Inutile, non ci riesco. Riprendo il telefono e giro un po' su instagram. Vado su whatsapp e, non so neanche perchè, apro la chat con Manuel. Lo vedo online.
Da Jessy:
"E tu cosa ci fai online a quest'ora?"
Da Manu♡:
"Potrei farti la stessa domanda."
Leggo il messaggio e sorrido.
Da Manu♡:
"Non riesci a dormire bimba?"
Da Jessy:
"No, ho fatto un incubo :("
Da Manu♡:
"Povera bimba"
"Vuoi raccontarmi?"
Adoro quando mi chiama bimba. Continuo a sorridere.
Da Jessy:
"Non me lo ricordo. Mi sono svegliata di soprassalto, ma non mi ricordo cosa ho sognato."
"E non riesco più a prendere sonno."
Da Manu♡:
"So cosa potrebbe aiutarti."
Da Jessy:
"Cosa?"
Da Manu♡:
"Un po' di coccole😏"
Rido mettendo la mano davanti alla bocca.
Da Jessy:
"Che idiota♡"
Da Manu♡:
"Si lo so ahah."
"Dai prova a dormire, ci vediamo domani mattina."
"Tienimi il posto sull'autobus."
Da Jessy:
"Va bene."
"Notte♡"
Da Manu♡:
"Notte bimba♡"
Visualizzo e metto via il telefono.

-Jessica alzati, farai tardi a scuola.- sento dire, qualcuno mi scuote la spalla.
-Mmh non ci voglio andare.- rispondo girandomi.
-Che significa che non vuoi andarci?- dice la voce, non rispondo. -Alzati.- la voce sparisce.
Apro appena gli occhi e vedo la porta aperta.
-Uff..- sbuffo.
Mi metto a sedere sul letto e rimango lì per due minuti, finchè decido di alzarmi.
Apro l'armadio e lo fisso. Altri due minuti sprecati.
-Jessica!- urla mia madre.
Sbuffo ancora.
Prendo dei jeans chiari strappati e una maglia a maniche corte bianca, prendo lo zaino e una felpa grigia. Scendo le scale.
-La principessa si è svegliata.- ride mio fratello.
-Zitto tu.- lo guardo male.
-Non iniziate.- dice nostra madre.
-Uscite di qui prima di scatenare una guerra.- continua nostro padre.
Che simpatici.
Vado in bagno a lavarmi i denti, metto un po' di mascare e sistemo i capelli.

Arriviamo alla fermata e, dopo aver salutato i miei amici, infilo le cuffie nelle orecchie. Sono troppo stanca per fare conversazione.
L'autobus arriva, vado a sedermi tenendo il posto a Manuel.
Qualcuno mi picchietta sulla spalla, apro gli occhi. Appena vedo chi è tolgo le cuffie e sposto lo zaino.
-Ehy.- lo saluto con un sorriso.
-Ehy.- ricambia. -Sei stanca?- chiede.
-No, ho proprio sonno.- rispondo facendo il labbruccio.
-Smettila, qui non posso baciarti.- dice lui nascondendo un sorriso.
-Ops.- rido.
-Dai vieni qui.- dice aprendo un braccio.
Mi sistemo con la testa sul suo petto, poi lui mi circonda le spalle col suo braccio.
-Perchè dobbiamo andare a scuola anche il sabato?- mi lamento tenendo gli occhi chiusi.
-Perchè la vita fa schifo e dobbiamo soffrire.- risponde. Mi scappa una piccola risata.
Sento qualcosa che si poggia sulla mia fronte.
-Bimba dobbiamo scendere.- d'istinto sorrido.
Scendiamo dall'autobus. Sbadiglio.
-Hai intenzione di dormire anche in classe?- mi chiede Manuel.
-No, appena entriamo mi prendo un caffè alle macchinette.- rispondo.
La campanella suona.
Vado verso le macchinette seguita da Manuel.
-E se saltassimo la prima e andassimo nel nostro posticino?- chiede.
-Può andare.- rispondo.
-Sei seria? Mi aspettavo un no categorico e un rimprovero da parte tua.- mi guarda sorpreso.
Rido per ciò che ha appena detto.
Finisco il mio caffè e lo prendo per mano. Andiamo verso le scale e scendiamo.
Mi mette le mani sui fianchi e io metto le mie sulle sue spalle. Si avvicina e ci baciamo.
-Sai di caffè.- dice allontanandosi e sorridendo.
Lo bacio ancora.
Dopo sei o sette baci ci sediamo per terra. Poggio la testa sulla sua spalla.
-Stasera dormi da me.-
-Non lo so.- rispondo.
-Non era una domanda.- dice.
-Cosa dovrei dire ai miei?-
-Digli che vai a dormire da Chiara o da Giada.- risponde lui.
Annuisco.
Rimaniamo lì fino al suono della campanella, segno che la seconda ora è iniziata.
Ci alziamo, ci sistemiamo un po' e andiamo verso la nostra classe.

Il Migliore Amico Di Mio FratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora