MANUEL
Dopo una lunga camminata arrivo a casa sua e, al posto di suonare le mando un messaggio.
Potrei anche farle uno scherzo.
Da Manu:
"Ehi scusa, ma non riesco a venire."
Aspetto la sua risposta.
Da Jessy♡:
"Spero tu stia scherzando."
Da Manu:
"Proprio no bimba, scusami."
Spero non si incazzi troppo.
Da Jessy♡:
"Hai anche il coraggio di chiamarmi bimba? È meglio che domani non ti fai vedere."
Si è incazzata. Ho fatto una stronzata.
Da Manu:
"Dai esci."
Da Jessy♡:
"Come?"
Da Manu:
"Esci che ti sto aspettando."
Visualizza poi compare l'ultimo accesso.
La porta si apre e lei esce.
-Se un maledetto idiota.- dice guardandomi male.
-Si, lo so. Ora vieni qui, ho bisogno di stringerti.- dico allargando le braccia. Lei sorride e si fionda tra le mie braccia. Le lascio un piccolo bacio sulla fronte. Si allontana di poco e mi bacia. Sembra uno di quegli stupidi film romantici che lei ama tanto.
-Dove si va?- chiede lei.
-Pensavo di andare dove possiamo stare un po' soli.- rispondo.
-Conoscendoti sceglierai un parco che a quest'ora è sicuramente inquietante.- dice ridendo.
-Allora non mi conosci.- dico mettendole un braccio sulle spalle. Iniziamo a camminare, abbiamo un po' di strada da fare.
-Allora hai parlato con Gaia?- le chiedo dopo i primi cinque minuti passati in silenzio.
-No, quando sono tornata a casa c'erano solo i miei genitori. Parleremo domani.- detto ciò il silenzio continua.
Dopo una ventina di minuti arriviamo al ponte e la conduco sotto ad esso.
-Siamo arrivati.- annuncio.
-Sotto al ponte?- domanda confusa.
-Si.- rispondo abbracciandola da dietro.
-Perchè?- domanda piano.
-Non lo so. Semplicemente mi piaceva.- rispondo.
Lei si volta e mi prende il viso tra le mani.
-Sai cosa mi piace di te?- sussurra. Scuoto la testa. -Il fatto che non organizzi niente. Fai tutto solo perchè ti va o ti piace.-
-È una critica?- chiedo.
-No, è un pregio. È una cosa bellissima. Significa che non hai limiti e sei libero.- dice sorridendo.
-Suona tanto come una critica.- dico confuso.
-Invece è un complimento. Mi piace questo tuo lato: è dolce e intrigrante allo stesso tempo. Mi piace perchè non pensi troppo.- continua a sorridere. Sorrido anche io.
-Non sono un gran pensatore.- mento. Penso troppo, soprattutto se si tratta di lei.
Mi avvicino e la bacio. Un bacio dolce.
Rimaniamo lì sotto abbracciati per un'ora circa, ogni tanto ci baciamo, ma solo a stampo, e non potrei chiedere di meglio.Stiamo tornando a casa ed entrambi sorridiamo. Le nostre mani sono unite e le dita intrecciate. Siamo solo io e lei.
-Jessy.- la chiamo. Lei si volta. -Credo che mia mamma lo sappia.- dico.
-Sappia cosa?- domanda.
-Di noi. Io non le ho detto niente, ma credo che lei abbia capito.-
-E cosa ha detto?- chiede visibilmente agitata.
-Mi ha detto di non fare il coglione.-
Lei ride. Mi fermo e la faccio voltare in modo che mi guardi.
-Adoro quando ridi. Sei perfetta.- confesso. Arrossisce e abbassa lo sguardo. -Ti ho già detto che sei bella anche quando arrossisci?- dico tirandole su il mento.
-Si, me l'hai detto.- risponde mantenendo il sorriso.
La riaccompagno a casa.
-Sono stata davvero bene stasera.- dice guardandomi negli occhi. -Rifaremo una serata del genere?- chiede.
-Se mi ricordo di non pensare.- rispondo facendola ridere. -Certo che si.- dico poi e la bacio.
-Ci vediamo domani. Buonanotte.- dice dandomi un ultimo bacio.
-Notte bimba.-
Aspetto che entri in casa e me ne vado.JESSICA
Entro in casa facendo meno rumore possibile, è mezzanotte ormai e dormono tutti. Salgo le scale e mi chiudo in camera. Accendo la luce e metto il pigiama che consiste in un paio di pantaloncini gialli e una maglia a mezze maniche blu notte. Mi infilo nel letto e mi addormento.Mi sveglio e mi metto a sedere sul letto. Sono sudata e ho l'affanno. Controllo il telefono. 3:45. Cazzo, ho fatto un incubo. Mi stendo e provo a dormire. Inutile, non ci riesco. Riprendo il telefono e giro un po' su instagram. Vado su whatsapp e, non so neanche perchè, apro la chat con Manuel. Lo vedo online.
Da Jessy:
"E tu cosa ci fai online a quest'ora?"
Da Manu♡:
"Potrei farti la stessa domanda."
Leggo il messaggio e sorrido.
Da Manu♡:
"Non riesci a dormire bimba?"
Da Jessy:
"No, ho fatto un incubo :("
Da Manu♡:
"Povera bimba"
"Vuoi raccontarmi?"
Adoro quando mi chiama bimba. Continuo a sorridere.
Da Jessy:
"Non me lo ricordo. Mi sono svegliata di soprassalto, ma non mi ricordo cosa ho sognato."
"E non riesco più a prendere sonno."
Da Manu♡:
"So cosa potrebbe aiutarti."
Da Jessy:
"Cosa?"
Da Manu♡:
"Un po' di coccole😏"
Rido mettendo la mano davanti alla bocca.
Da Jessy:
"Che idiota♡"
Da Manu♡:
"Si lo so ahah."
"Dai prova a dormire, ci vediamo domani mattina."
"Tienimi il posto sull'autobus."
Da Jessy:
"Va bene."
"Notte♡"
Da Manu♡:
"Notte bimba♡"
Visualizzo e metto via il telefono.-Jessica alzati, farai tardi a scuola.- sento dire, qualcuno mi scuote la spalla.
-Mmh non ci voglio andare.- rispondo girandomi.
-Che significa che non vuoi andarci?- dice la voce, non rispondo. -Alzati.- la voce sparisce.
Apro appena gli occhi e vedo la porta aperta.
-Uff..- sbuffo.
Mi metto a sedere sul letto e rimango lì per due minuti, finchè decido di alzarmi.
Apro l'armadio e lo fisso. Altri due minuti sprecati.
-Jessica!- urla mia madre.
Sbuffo ancora.
Prendo dei jeans chiari strappati e una maglia a maniche corte bianca, prendo lo zaino e una felpa grigia. Scendo le scale.
-La principessa si è svegliata.- ride mio fratello.
-Zitto tu.- lo guardo male.
-Non iniziate.- dice nostra madre.
-Uscite di qui prima di scatenare una guerra.- continua nostro padre.
Che simpatici.
Vado in bagno a lavarmi i denti, metto un po' di mascare e sistemo i capelli.Arriviamo alla fermata e, dopo aver salutato i miei amici, infilo le cuffie nelle orecchie. Sono troppo stanca per fare conversazione.
L'autobus arriva, vado a sedermi tenendo il posto a Manuel.
Qualcuno mi picchietta sulla spalla, apro gli occhi. Appena vedo chi è tolgo le cuffie e sposto lo zaino.
-Ehy.- lo saluto con un sorriso.
-Ehy.- ricambia. -Sei stanca?- chiede.
-No, ho proprio sonno.- rispondo facendo il labbruccio.
-Smettila, qui non posso baciarti.- dice lui nascondendo un sorriso.
-Ops.- rido.
-Dai vieni qui.- dice aprendo un braccio.
Mi sistemo con la testa sul suo petto, poi lui mi circonda le spalle col suo braccio.
-Perchè dobbiamo andare a scuola anche il sabato?- mi lamento tenendo gli occhi chiusi.
-Perchè la vita fa schifo e dobbiamo soffrire.- risponde. Mi scappa una piccola risata.
Sento qualcosa che si poggia sulla mia fronte.
-Bimba dobbiamo scendere.- d'istinto sorrido.
Scendiamo dall'autobus. Sbadiglio.
-Hai intenzione di dormire anche in classe?- mi chiede Manuel.
-No, appena entriamo mi prendo un caffè alle macchinette.- rispondo.
La campanella suona.
Vado verso le macchinette seguita da Manuel.
-E se saltassimo la prima e andassimo nel nostro posticino?- chiede.
-Può andare.- rispondo.
-Sei seria? Mi aspettavo un no categorico e un rimprovero da parte tua.- mi guarda sorpreso.
Rido per ciò che ha appena detto.
Finisco il mio caffè e lo prendo per mano. Andiamo verso le scale e scendiamo.
Mi mette le mani sui fianchi e io metto le mie sulle sue spalle. Si avvicina e ci baciamo.
-Sai di caffè.- dice allontanandosi e sorridendo.
Lo bacio ancora.
Dopo sei o sette baci ci sediamo per terra. Poggio la testa sulla sua spalla.
-Stasera dormi da me.-
-Non lo so.- rispondo.
-Non era una domanda.- dice.
-Cosa dovrei dire ai miei?-
-Digli che vai a dormire da Chiara o da Giada.- risponde lui.
Annuisco.
Rimaniamo lì fino al suono della campanella, segno che la seconda ora è iniziata.
Ci alziamo, ci sistemiamo un po' e andiamo verso la nostra classe.
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Il Migliore Amico Di Mio Fratello
Teen FictionQuesta storia parla di una ragazza, Jessica, di 17 anni, che, trasferitasi dalla città alla campagna quando aveva solo otto anni, incontra l'amore della persona che meno si aspettava. Si è trasferita insieme ai genitori e al fratello Federico, di 18...