Parte 11

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LORENZO'S POV

- Ma quanto è grande 'sto posto? - dico fermandomi un attimo per riprendere fiato. Ho percorso solo tre piani, ma ho corso per nove rampe di scale senza fermarmi un attimo e... adesso muoio.
Okay, tutto apposto, mi sono ripreso.
Alzo lo sguardo e mi lascio scappare un urletto esasperato quando vedo davanti a me tre corridoi molto ampi: uno davanti, uno a sinistra e uno a destra. Molto bene, e ora dove vado? 
Potrei perdermi, dico sul serio. 

- Scusha - sento una voce ma non mi giro, sono troppo intento a capire in quale dei tre addentrarmi. 
Certo che l'architetto ne aveva di fantasia! Non poteva semplicemente che so... fare stanze più piccole e metterle solo in un corridoio magari più lungo?
Ma certo che no! Improvvisiamoci Picasso e mettiamo tutto a caso! 

- Scusha! - sento di nuovo, stavolta mi giro perchè sento anche qualcosa che mi punzecchia la spalla. 
Inizialmente non vedo nessuno, poi abbasso lo sguardo e mi ritrovo di fronte un'anziana donna dal volto familiare. Ha in mano una scopa e me la punta contro mentre con l'altra tiene il carrello con detersivi, un mocio e un grande sacco della spazzatura nero. 
Quello sguardo... quell'espressione inquietante... quel modo di pronunciare "scusha"... è lei. 
- Oh tu shei il ragazzo dell'aereo - dice sorridendo.
Oh, ciao mono-dente, quanto tempo! 
- Shì cioè sì...sono io - rispondo incerto mentre tento di non guardare quel dentino solitario che mi distrae terribilmente.
Mi sembra strano che lei lavori qui, allora mi torna in mente la faccenda dell'anima e... oddio e se mi sta seguendo perchè al primo tentativo non è riuscita a rubarmela? Adesso sarebbe il momento perfetto per lei...
No! Non posso lasciarglielo fare, devo andare da Sofia! 

- Che shtai facendo? - mi chiede, probabilmente pensando a tutte queste cose mi sono incantato a fissarla.

- Oh ehm... sono venuto a trovare... un'amica, ecco. Sa dirmi dov'è la camera 314? - chiedo sperando che non succeda come per le cuffie. 
Fortunatamente sembra andare di fretta anche lei, così dopo aver fatto qualche passo verso di me risponde - Lì - e indica il corridoio a sinistra. La ringrazio ma quando faccio per allontanarmi mi prende per una manica con la stessa mano con cui sta tenendo la scopa, rischiando quindi di accecarmi. 
Wow ha una presa veramente forzuta!

- Attentho - dice con voce cupa, gonfiandosi.
Si è davvero gonfiata, non scherzo.
E si è anche piegata leggermente in avanti per far rimbombare la sua voce. 

- O... okay, grazie ancora - ansia. 

Mentre raggiungo la camera sento che mi sta fissando, ma appena mi giro non la vedo più. 

Lo dicevo io... secondo me è una strega. 

Sospiro scuotendo la testa e abbozzando mezzo sorriso, mi rigiro verso la porta e sto per bussare quando...

- Ragazzo - salto in aria.
Come diavolo ha fatto a venire vicino a me se un attimo prima era... cioè... aiutatemi. 

- Hai qualcosha -  dice allungandosi verso la mia testa - Tra i caphelli - ovviamente non ci arriva perchè sarà alta sì e no 1,40, il che la rende ancora più terrificante quando protende le sue braccia sul mio viso. 
- Va bene, va bene - dico allontanandola delicatamente per non farla innervosire, mi fa paura. 

- Non fa niente, mi piace avere qualcosa in testa - continuo agitando le mani, cerco di essere il più convincente possibile. 
- Mmmh... shei proprio un bel giovinottho - dice allontanandosi mentre ridacchia. 
Non so se siano peggio i brividi che provo a causa sua, o quelli a causa di Martina. 
Mi serve del tempo per pensarci. 

Finalmente liberatomi di quella vecchietta/strega/ruba-anime/personificazione-della-paura, busso e senza neanche avere la possibilità di realizzare quello che sta succedendo una mano mi tira dentro la stanza alla velocità della luce e mi sento stritolato in quello che tutti definirebbero un... abbraccio. 
Spero con tutto il cuore che sia Sofia, ma non è nè bassa, nè magrolina, nè ha il suo profumo... o i suoi capelli, infatti una chioma di ricci traballanti mi finisce in bocca. 
Sto per morire soffocato quando si allontana da me. 

- Sei venuto sul serio! - esclama Martina squittendo. Io provo a non svenire e non dando nemmeno un' occhiata alle persone presenti in stanza assumo un'espressione seria. 

- Dov'è Sofia? - chiedo non vedendola, lei non risponde perchè è impegnata a fissarmi e saltellare come un'idiota. 

- Se è uno scherzo giuro che... - 
- Non lo è - mi interrompe avvicinandosi. 
Ad un certo punto sento dei rumori provenire da dietro la porta di quello che dovrebbe essere il bagno e mi precipito ad aprirla, quando sento un forte dolore alla nuca e tutto diventa improvvisamente buio. 

MARTINA'S POV

- Mi dispiace amore mio, sono mortificata, non volevo farlo ma ho dovuto - dico accarezzandogli i capelli. Sono così morbidi... 

Spero di non avergli fatto troppo male con questo vaso... a proposito, dovrò ripagarlo, è pur sempre dell'hotel.  

- Carl, potete uscire adesso - dico bussando per due volte sulla porta del bagno. 
Appena escono li vedo scioccati. 
- Cosa c'è? Che avete? - chiedo alzando un sopracciglio. 

- Che cosa hai combinato?! - fa Sofia fiondandosi su Lorenzo. 
Oh ma che carina, la sgualdrina innamorata del mio ragazzo.
La tiro via e finisce addosso a Carl che la tiene per le braccia per non farla cadere, non ha ancora detto una sola parola. 
- Invece di restare lì a... "proteggere" quella stupida, aiutami a metterlo sul letto - gli dico sbuffando.
Non capisco perchè tutti abbiano attenzioni solo per lei, cosa diamine ha di tanto speciale?  
Mi da solo sui nervi!

Il mio complice continua a non dire nulla, il che non lo rende un vero e proprio complice, ma fa quello che gli ho detto.

Molto bene, adesso che ho attirato Lorenzo posso sbarazzarmi della ragazzina.

- Se ti lascio andare dirai a tutti quello che è successo - dico pensando a cosa posso farne di lei. La vedo deglutire per la prima volta davvero spaventata da me, mi sento soddisfatta e glielo lascio capire ghignando. 

Mi avvicino ma Carl la fa indietreggiare.
Che fastidio quel ragazzo oh! 
- Puoi smetterla di metterti sempre in mezzo? - chiedo spingendolo. Lui mi ferma per un polso.

- Puoi smetterla di fare queste cose? - usa il mio stesso tono, il che mi fa imbestialire. 
- Quello che stai facendo non ha senso, lasciali andare e basta! - dice come se fosse una cosa ovvia. 

Non è ovvio per niente invece, perchè se io li lasciassi andare, saremmo punto e a capo
Loro due felici, io messa da parte a sognare Lorenzo che sogna un'altra che sogna Lorenzo che non sogna me che al mercato mio padre comprò...

- Io non lascio andare proprio nessuno, anzi, sai cosa facciamo adesso? O meglio... cosa fai tu, adesso? - mi guarda curioso, al che lo accontento e rispondo.

- La porterai molto lontano da qui, bendata, magari in un bosco - 

- Tu sei pazza! - esclama Sofia da dietro Carl che la trattiene per tenerla lontana da me e le dice di calmarsi.
Che odio! Che ODIO!



SOFIA'S POV

Carl non è cattivo, è solo succube di questa pazza. 
Dopo quella proposta l'ho guardato impaurita, ma lui mi ha fatto un cenno con la testa sussurrando "stai tranquilla". 
- Non lo farò - risponde girandosi verso quella pazza che inizia a girovagare per la stanza come se stesse tramando qualcosa.
- Oh, sì che lo farai - dice ad un tratto fermandosi e sollevando un angolo della bocca - Perchè se non lo farai, io dirò alla polizia che tu hai rapito me, Sofia e Lorenzo e farò in modo che tutte le colpe ricadano su di te - ma allora è oltremodo stupida veramente!
- Io e Lorenzo abbiamo una bocca esattamente come te. Se chiamerai la polizia, noi racconteremo cos'è successo davvero - intervengo uscendo da sotto il braccio di Carl. 
Martina sembra nervosa.

- Non se vi uccido -.


Favij // A volte ritornano (2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora