Parte 16

187 18 4
                                    

Vi ricordate di quando Andrea era rimasto fuori dall'hotel ad aspettare che uscissero Lorenzo e Sofia? 
Ecco un resoconto di quello che è successo a lui e Vanessa nel frattempo. 

ANDREA'S POV

Non dovevo lasciarlo andare da solo... è passata un'ora, che faccio? 
Va bene entro. 
Faccio un respiro così profondo che rischio di entrare in iperventilazione e quando smetto di tossire varco la soglia e mi dirigo verso la reception. 
- Mi scusi - dico schiarendomi la voce, mentre la tizia sistema le chiavi delle stanze. Siccome vedo che non mi sta calcolando di striscio inizio a suonare il campanellino per attirare la sua attenzione e finalmente si gira a guardarmi. 

- Salve, come posso aiutarla? - assomiglia a Jack Black! Il che mi inquieta da morire, ma cerco di mascherare la mia espressione di sconcerto. 

- Cerco... no scusi non cerco niente, lo so il numero della stanza, scusi il disturbo - mi allontano ricordandomi improvvisamente di aver ascoltato anch'io Martina mentre lo diceva. Per un breve, brevissimo attimo mi sono sentito stupido.
Molto breve.
Ho perso del tempo inutilmente, così corro verso l'ascensore e grazie al cielo lo trovo a piano terra, entro velocemente sorpassando un gruppo di turisti tutti sugli ottant'anni con carrellini e robe varie e chiudo le porte dell'ascensore prima che entrino tutti. E premo il numero tre. 
Non mi staranno mica insultando?... spero di no, io l'ho fatto per una buona causa. 

Sto seriamente pensando che Martina abbia rapito anche Lorenzo, devo sbrigarmi.
Dai dai dai ascensore daiiiiiii... oooohh finalmente!
Mi precipito fuori e - Ma mi state prendendo in giro? - dico ad alta voce quando mi trovo davanti tre corridoi.
E dove cavolo vado ora? Ma stiamo scherzando? 
Sospiro leggermente frustrato quando vedo arrivare dal corridoio centrale una signora anziana con un carrello delle pulizie. Molto lentamente. Direi quasi a rallentatore, ma come fa?
Appena arriva di fronte a me si ferma a guardarmi dal basso. 
- Ogghi shembra la mia giornatha fortunatha - dice sorridendo. Non capisco se sia più un sorriso da "Ora ti mangio" oppure da "Ora ti stupro".

- Sono contento per lei, sa dirmi dov'è la camera numero... - 

- Teshoro, ti shembro la donnha delle pulizhie? - mi interrompe. Guardo prima il carrello, poi la scopa che tiene in mano, poi lei, poi di nuovo il carrello, poi di nuovo lei. 
- Sì - rispondo mentre in testa il avevo continuato dicendo "a meno che tu non sia una strega". 

- Sul sherio? E cosha te lo fa penshare? Eh? - ha iniziato a sventolare arrabbiata il manico verso la mia faccia. 

- Mi scusi, non intendevo offenderla, proverò a chiedere a qualcun'altro - mi allontano facendo qualche passo indietro per evitare di farmi beccare il naso da quel coso, ad un certo punto lei inizia a ridere. Giuro sembra posseduta. 

- Ti shto prendendho un po' in girho, shono quella delle pulizhie - dice quando smette, schiocco la lingua nel palato e sbuffo. 
- Molto divertente, ma io adesso starei cercando la camera numero 314 - mi sono spazientito. 
La signora indica la prima porta nel corridoio a sinistra e dopo averla ringraziata faccio per bussare ma mi accorgo che è aperta. 
- Molto shtrano, di sholito le chiudono shempre - pensavo di essere rimasto solo, invece me la ritrovo accanto che si tiene il mento tra pollice ed indice. 

Entro lentamente cercando di capire cosa stia succedendo, ma dentro la stanza non c'è nessuno, solo un vaso rotto per terra e dei soldi accanto con un biglietto "Scusa signore dell'albergo, ma ho dovuto farlo, ecco i bigliettoni, bello mio, divertiti". 
Quella pazza di Martina... dove li avrà portati?
Prendo il telefono dalla tasca e telefono subito a Vanessa per dirle quello che è successo, nel frattempo la vecchietta ha iniziato a pulire ed allargare le tende. 
- Andrea, ho una buona e una cattiva notizia - mi dice senza darmi il tempo di replicare. 
- Prima la cattiva - dico sedendomi. 
- Il padre di Sofia è a Ibiza - cosa? Ma scherziamo? 
- Vai avanti, la buona - dico scuotendo la testa e sorridendo con una smorfia di disgusto.

- La buona sarebbe dovuta venire prima della cattiva ma ormai avevi scelto la cattiva quindi... ha detto che se ne occuperà lui, quando tornerà da Ibiza - non riesco a rimanere serio però con la vecchietta che mi siede davanti fissandomi in modo inquietante.
- Va bene senti... ho il sospetto che Martina abbia rapito anche Lorenzo, non sono più in hotel, ho trovato la camera vuota - 
- Cosa? E come facciamo adesso a trovarli? Oh mio dio... -

- Sto venendo a prenderti, andiamo alla centrale di polizia - dico salutandola e chiudendo in fretta il telefono. 
La vecchia mi segue. 
- Vengo anch'hio, quel giovanottho mi stha shimpatico - fa quando mi giro a chiederle spiegazioni. Faccio spallucce e continuo a camminare mentre mi segue a passo svelto. 

Trovo Vanessa ad aspettarmi sotto casa.
- Chi è lei? - dice indicando la signora. Con un gesto della mano le dico di non preoccuparsene e con la sua macchina ci dirigiamo verso la centrale.
Ancora non posso credere che il padre di Sofia abbia sul serio detto che ci avrebbe pensato quando sarebbe tornato, che razza di padre è? 
E poi io sapendo che una mia ipotetica figlia è stata rapita darei di matto.
Davvero, non scherzo. 
Non posso credere nemmeno che Martina sia stata capace di fare una cosa del genere, cioè... tutti noi sapevamo che è pazza, ma non fino a questo punto. 

Scendiamo e velocemente andiamo a raccontare ogni cosa che sappiamo alla polizia. Hanno detto che stavano già cercano Martina per disturbo alla quiete pubblica e per aver recato danni ad un loro collega, questo facilita di molto le cose. 
- Dovresti riposare - dice Vanessa vedendomi sfinito. 

- Possho preparavi una zuppha chalda - si intromette la vecchietta. Avevo completamente dimenticato che fosse sui sedili posteriori. 
Saliamo tutti e tre a casa di Vanessa e come aveva detto in macchina, la signora si è messa ai fornelli per preparare la "zuppha chalda". Potrebbe anche trattarsi di una pozione che ci trasformerà in mantidi religiose, chi può saperlo?
Io non voglio essere una mantide religiosa. Mi fanno schifo. E poi non voglio che Vanessa dopo l'accoppiamento mi mangi la testa.
Mio dio che visione tremenda... 
- Posso scegliere io l'animale in cui trasformarmi per favore? - chiedo mentre la mia ragazza mi guarda stranita. 

- Ma cherto teshoro - mi prende ancora in giro o vuole sul serio trasformarmi? 
- Cosha vuoi diventhare? - 
- Un pappagallo -.

VANESSA'S POV

Ecco che ci risiamo.
Andrea crede sul serio che quella donna sia una strega, quando non ha ancora capito che si diverte a prenderlo in giro ogni volta che può.
Roteo gli occhi mentre riascolto tutto il suo discorso su quanto ami i pappagalli.

- Sapete che vi dico? Vado a letto - dico alzandomi e sbadigliando.
È così preso dalla conversazione che nemmeno mi ha sentita, sta anche simulando il verso durante la stagione dell'accoppiamento! 
Mi scappa una risata mentre esco dalla cucina, ma mi intristisco subito. Non riesco a pensare che mentre noi siamo qui a chiacchierare tranquillamente, Sofia e Lorenzo siano chissà dove, magari a digiuno da ore e al freddo... 

Favij // A volte ritornano (2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora