CAPITOLO 8

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-Tesoro, ecco, il tuo cellulare sta squillando.- mia madre porge il mio cellulare e io lo prendo, rispondendo alla chiamata.
-Ho avuto tanta paura! Ero spaventata a morte. Non potevo muovermi!- la voce alta di Iris mi costringe ad allontanare il cellulare dall'orecchio.
-Calmati! Calmati! Se forse io e Robert facciamo ciò che ci ordina di fare, ti libererà.- spiego -ci vediamo a casa mia tra mezz'ora.- concludo.
-D'accordo, sono già pronta. Arrivo subito.- dice prima di fermare la chiamata. Ho finito di prepararmi, quando Iris bussa alla porta.
-Vado io.- ordino ai miei genitori di fermarsi.
-Secondo me si piacciono.- sento mia madre sussurrare.
-Mamma, ti prego!- dico mentre apro la porta.
-Oh, Josh!- sento le braccia di Iris attorno al mio collo. Poggio la mia testa sulla sua e le accarezzo la schiena.
-Tranquilla.- la consolo. Spero solo che mia madre non ci stia guardando, morirei d'imbarazzo.
-Saliamo in camera mia. Robert e Ivan sono usciti.- consiglio. La mia stanza è abbastanza piccola. Il suo colore è azzurro chiarissimo. Quando si entra sulla destra c'è un mobile dove ci sono i miei vestiti e di seguito il mio letto che si trova tra il muro e la finestra. Accanto al letto c'è un mobiletto basso dove appoggio il cellulare e la sveglia. La finestra si trova al lato opposto della porta. Sulla sinistra, un po' distante dalla finestra c'è la mia scrivania, dove c'è il computer e dove studiavo prima di terminare gli studi. Vicino alla porta, sulla parte sinistra, c'è un altro mobile dove ho la biancheria intima e diverse cose che compro a volte.
-Che sonno. Mi sono svegliata alle sette con un gran mal di testa.- dice Iris quando entriamo.
-Vuoi riposare un po'?- domando indicandole il letto.
-No, tranquillo. Mi vergognerei troppo.- le sue guance diventano rosse.
-Ci conosciamo da quando avevamo 7 anni. Non c'è bisogno di vergognarsi.- spiego.
-Va bene.- si siede sul mio letto.
Poggia la schiena al muro, aggiustando la postura, mentre io mi siedo alla sua sinistra.
-E così sono già quindici anni che ci conosciamo. Mi sembra ieri quando casualmente ci ritrovammo nella stessa delle scuole superiori. Tu eri l'unico ragazzo che conoscevo. Pensai che la nostra amicizia si sarebbe rafforzata, frequentando la stessa scuola. Sinceramente, per me, eri il più bel ragazzo in classe. Ma tu non te ne sei mai vantato. Forse è proprio questo a renderti più bello di quanto non lo sia già.- mentre parla sento la mia pelle accaldarsi.
-Grazie.- dico pieno di imbarazzo.
-Non mi devi ringraziare. È la verità.- dice sicura di sè.- Ricordo quando l'unico posto in cui potei sedermi fu quello accanto a te. Ero salva.- schiarisce la gola con un po' di tosse e riprende a parlare- Ricordi Clarice ? La fidanzata del tuo migliore amico Brian ?- domanda.
-Si. Sono partiti appena dopo aver smesso di lavorare. Ritornano oggi pomeriggio.- rispondo.
-Bhe, lei era innamorata persa di te al secondo anno, ma io la minacciai di non guardarti più, perchè finsi di essere la tua fidanzata. Mi piacevi tanto.- conclude con un lamento per il dolore del mal di testa- Ma non pensiamoci più. Piuttosto, dimmi che effetto ti fece avermi in classe con te.- dice.
-Bhe, il primo giorno restai a guardare tutti, per vedere qual'era la situazione. Eh si, pensai anche qualcosa su di te.
-Ah si ? Dimmi allora.- sembra speranzosa in qualcosa e non capisco il perchè.
-Pensai che eri la più educata tra tutti, in classe. Eri ordinata, tranquilla e sorridevi a tutti. Ti conoscevo bene. Il tuo sorriso è sempre stata la cosa che preferisco di te. Pensai che ti avrebbero voluto bene tutti, così come ti avevo voluto bene io fino a quel momento. E così è stato.- concludo con nostalgia.
-Grazie, sei gentile!- esclama-Comunque. Mi fa piacere quando sono sola con te, perchè- la brusca entrata di Robert in stanza interrompe ciò che Iris stava dicendo. Robert ci guarda e per qualche istante rimaniamo tutti in silenzio, finchè inizia a camminare verso di noi. Purtroppo inciampa su una pallina di gomma che era a terra e finisce con la faccia vicino ai nostri piedi.

DREAMS BATTLEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora