DREAMS BATTLE

CAPITOLO 12

Strofino ancora un po' gli occhi, non ottenendo alcun risultato migliore.
-Questa è una questione tra me e te. Tu sei un mio incubo. Lascia stare i miei amici. Capito ?- con un agile mossa Robert taglia le due corde. Iris e Brian corrono verso di me, mentre Robert combatte contro Maliscrut.
-Dobbiamo aiutarlo.- sussurro ancora debole.
-Robert ci ha ordinato di stare con te.- spiega Iris. Un rumore sordo dietro di noi ci distrae dal combattimento di spade. La finestra si è rotta e da lì iniziano ad entrare dei manichini. Questa volta non hanno alcun vestito, soltanto un sorriso disegnato sulla faccia. Penso subito a tre pistole che si materializzano nelle mie mani. Le distribuisco ai miei due compagni e mentre loro sparano ai manichini, io tento di sparare contro Maliscrut. L'effetto dello sparo non è quello che desideravo. La pallottola penetra nella sua testa come se fosse un fantasma. Non mi degna neanche di uno sguardo e un paio di secondi dopo il proiettile sta avanzando verso me. Rallento il tempo del proiettile e mi sposto. Creo uno scaccia incubi e Maliscrut tenta subito di attaccarmi, interrompendo il suo combattimento con Robert. Per sua sfortuna, punto lo scaccia incubi verso la sua faccia e scappa via. I manichini spariscono. La casa diventa illuminata di luce o forse è il sole che mi acceca quando mi risveglio. Dopo qualche secondo si sveglia anche Brian, agitato.
-Calmo. Insieme lo sconfiggeremo.- gli do una pacca sulla spalla. Mi alzo e mi preparo per scendere. Accendo il cellulare, mentre ordino due cornetti al bar più vicino. Uno lo mangio io e l'altro lo offro a Brian per ringraziarlo dell'ospitalità. Successivamente corro a casa e scopro che Ivan e Kate si sono fidanzati. Sono troppo felice per loro, per pensare a ciò che è successo questa notte. Chiamo Iris pieno di euforia.
-Siamo cognati!- urlo a bassa voce salendo le scale per dirigermi nella mia stanza.
-Io lo sapevo che si sarebbero fidanzati. È il mio sesto senso.- inizia a ridere.
-Sono andati al mare insieme.- dice.
-Si lo so. Vuoi andarci con me ?- chiedo.
-Certo! Tra mezz'ora al parco.- termina la chiamata. Chiedo a Robert se vuole venire con noi e accetta subito. La nostra città ha due lati. Da un lato c'è il mare e dall'altro la foresta. Per questo la città è stata chiamata Seforest dall'unione di sea, mare e forest, foresta. La nostra casa è a circa 600 metri dal mare ed è a 1000 metri dalla foresta. La citta si estende lungo la costa per circa 1400 chilometri. In mezz'ora prepariamo tutto il necessario. Io indosso un costume-boxer blu e Robert uno rosso. Sopra al costume metto una leggera maglia a mezze maniche grigia e Robert una a giromaniche arancione pallido. Io porto due sedie e Robert la borsa frigo con due bottiglie di acqua. Arriviamo al parco a piedi, visto che il mare è vicino e troviamo Iris con una sedia e una borsa. Mi offro di portare la sedia, aggiungendola alle altre due piegevoli, mentre lei guarda nella sua borsa.
-È il primo bagno che faccio quest'estate.- spiega.
-Anche per noi.- dice Robert.
Arriviamo in spiaggia. È deserta. Ci sono solo un paio di ragazzi a circa 50 metri da noi. Iris si spoglia, levandosi la maglia e i pantaloncini, rimanendo in bikini. Faccio un fischio per il suo bel fisico.
Iris diventa rossa. Levo anche io la maglia e corro verso l'acqua, tenendomi stretto la mascherina per vedere meglio sott'acqua. Mi tuffo con tutta la forza che posso. L'acqua è cristallina. Fortunatamente ho la mascherina per vedere sott'acqua alcuni pesci che scorrazzano qua e la. Mi spingo un po' più dove sono costretto a nuotare, dove i miei piedi non toccano terra, così posso vedere altri pesci. Ammetto che la vastita dell'oceano mi intimorisce, quindi non proseguo oltre, ma decido di ritornare dai miei compagni. Quando mi giro una sagoma nera mi prende il collo e mi fa toccare la sabbia con la testa. Riesco ad intravedere Maliscrut che sembra molto arrabbiato. Mentre mi trattiene sott'acqua con una mano stretta al collo, con l'altra mi tira via la mascherina. Il mio respiro non è tanto lungo prima che perda i sensi.