Per la tremillesima volta in quei pochi mesi avevo lei tra le braccia, un braccio sotto le sue ginocchia e l'altro sotto le sue braccia; ogni volta che avevo pensato di tenerla in quella posizione avevo immaginato che sarebbe stato per portarla dentro casa dopo esserci sposati e non perché sveniva;ero preoccupatissimo, più del solito - tralasciando il fatto che per tutti questi anni non era mai svenuta una volta in vista sua e adesso invece: boom! Tutto il contrario - era pallidissima la sua pelle di solito su un color abbozzato naturale era diventata di un rosa pallido , pregai la luna di continuare a sentire il suo flebile battito e il tenue calore che emanava il suo corpo- di solito anche in pieno inverno le sue mani erano caldissime-; appena la preoccupazione si affievolì un po una scintilla di rabbia mi raggiunse, guardai il mio amore, la profezia non poteva riferirsi a questa battaglia non poteva morire adesso . È vero non avrei potuto averla però quando stai per perdere la persona che ami non ti importa che lei non voglia stare con te per non ferirti, in fondo tu sei già ferito quando scopri che la perderai il tuo cure si spezza e credo, anzi ne sono cero, che quando quella ragazza muore il tuo cure si frantuma in pezzi piccolissimi e nessuno potrà rimetterli insieme.
Accadde tutto in pochi secondi, appena quel pensiero mi baleno in mente capii che cosa dovevo fare , quella scintilla di rabbia crebbe e insieme ad essa crebbe anche l'odio per quei mostri, le profezie dicevano che sarebbe morta ma non dicevano se sarebbe morta prima che il "male" fosse morto , dicevano che l'avrebbe sconfitto e che sarebbe morta proteggendo il suo branco e questo è quello che è accaduto: ha sconfitto i the killers - non definitivamente però li ha sconfitti - e a protetto il branco quindi dovevo avere vendetta , dovevo scatenare tutto la mia ira su coloro che avevano fatto questo, su coloro che avevano fatto soffrire colei che amavo e che poi l'avevano uccisa -o quasi -. Avevo Artemide ancora tra le mani quando marco e gli altri mi raggiunsero < devo andare> dissi a denti stretti <dove devi andare?> mi chiese mio fratello stupito < vendetta> dissi ancora con gli occhi rossi, ero arrabbiatissimo < proteggila torno appena avrò ucciso quei figli di puttana incominciando da quel Damiano!> sentivo i denti tramutarmi in zanne e il fiato sembrava quasi un ringhio, misi in braccio a mio fratello la mia piccola e stavo per andarmene e ritrasformandomi quando un flebile voce, la SUA flebile voce, mi chiamò <Luke no...non a..anda......> non fini la frase che le forze le mancarono di nuovo e crollò così come la sua bellissima mano che aveva cercato di stendere verso di me; appena vidi quella scena la preoccupazione si fece di nuovo largo tra tutte le emozioni dentro di me e capii che non potevo lasciarla da sola; la ripresi in braccio non badando a nessuno e mi diressi dentro casa; appena varcai la soglia mi diressi in salotto - visto che avevo sentito l'odore di mia madre provenire da li- e senza esitare dissi< chiama gaia e Fabrizio devono venire qua subito!> appena mi vide mi corse incontro per abbracciarmi-sapevo che era una donna forte ma la vidi distrutta e non potevo biasimarla avevano rapito i sue figli!- ma appena vide chi avevo in braccio si fermo , guardo lei e poi me soffermandosi sulle ferite che avevo, sapevo che voleva delle risposte ma in questo momento la cosa più importante è curare Artemide, < mamma i convenevoli a più tardi grazie a lei stiamo bene ma adesso è lei a stare male, chiama gaia e Fabrizio subito!> sembro non sentirmi visto che il suo sorriso si allargo e i suoi occhi si illuminarono fissiamo un punto alle mie spalle. Non serviva girarmi avrei saputo anche senza poteri che il mio gemello era dietro di me, mamma corse ad abbracciarlo ma, appena sentii il battono del cuore del mio tesoro af sempre di più, il calore scomparire pian piano e la sua pelle colorarsi di grigio li strappai dal loro momento e dissi minaccioso < gaia e Fabrizio ORA!>; mia madre sembro risceglierai e compose il loro numero di casa < portala nell'ultima stanza a destra del primo piano c'è un caminetto almeno si riscalderà un po> disse una voce profonda che sapevo appartenere a mio padre, mi girai e lo vidi in tenuta da corsa - ogni volta che qualcosa lo turbava faceva una corsa per schiarirsi le idee- feci un cenno con il capo - ci bastava quello per dire: si anch'io ti voglio bene, si mi sei mancato anche tu è si sono felice di rivederti anch'io papà - e mi diressi correndo su per le scale diritto verso l'ultima porta sulla destra.
Appena entrai nella stanza notai c'è nonostante fossero passati anni era in ottimo stato -forse perché veniva pulita dai genitori di arteminde'a il letto era matrimoniale e situati al centro della stanza, aveva un più ente rosso e oro si entra da entrambi i lato c'erano. Un comodino marrone scuro con un anta in basso e il ripiano in alto fatto di marmo. Il camino era alla sinistra. Mente sulla destra c'era un armadio sempre color marrone. Con motivi floreali intagliati in cima e "disegnati" sulle ante di colori marrone chiaro facendo risaltare ancora di più il contrasto tra i due colori; adagiai sul letto Artemide e la coprii col piumone , mi diressi verso il caminetto e ,grazie a un accendino li vicino, l'accesi ; non passo molto tempo prima che gaia e Fabrizio entrarono nella stanza e mi cacciarono nonostante le mie minacce. Ero arrabbiatissimo e preoccupatissimo, camminavo avanti e indietro fuori dalla porta della "sua camera" molto velocemente; stavano dentro ormai da quasi due ore quando uscirono < come sta?> quasi gli urlai contro < è gelata ma dentro è bollente ha 43 di febbre>Disse Fabrizio < quindi cosa facciamo?> chiesi preoccupatissimo < deve stare coperta ma dobbiamo farle abbassare la febbre deve ingerire ghiaccio o comunque cose fredde> Continuò gaia < ah e tienile la fronte bagnata l'acqua non deve essere ne tropo fredda n'è troppo calda> aggiunse < non resterete qui? Se dovesse peggiorare?> ero davvero preoccupato , < no abbiamo delle emergenze ma qualunque cosa chiamateci> fini Fabrizio poi si avviarono verso l'uscita.
Entrai nella camera e rimasi paralizzato era ancora più pallida di quanto ricordassi. Corsi nel bagno che comunicava con la camera riempii una vecchi ciotola usata per lavarsi e presi una vecchia salvietta e , dopo averla sciacquata, la bagnai , portai la ciotola sul comodino vicino al letto e misi la salvietta sulla fronte della mia piccola; presi la sedia che c'era vicino al caminetto e la spostai vicino al letto , presi tra le mie mani qual di Artemide e ci appoggia la testa< non sono ancora pronto a Perderti per favore resta con me> gli sussurrai mentre una lacrima minacciava di scendermi; inaspettatamente la porta si aprii e mostrò mio fratello < abbiamo saputo da gaia e Fabrizio cosa dobbiamo fare perché migliori> fece una breve pausa e poi aggiunse , anzi cercò di aggiungere visto che lo fermai< tu...> < non chiedermi tu come stai perché non sono io quello con la febbre a 43 e freddo come il ghiaccio!> < Luke ...> tentò ma lo fermai < so cosa vuoi dirmi . Non devo meditare troppa vendetta perché non va bene, non devo stare a pensare1000 modi per uccidere quei bastardi; so che devo stare accanto a lei, So che mi dirai anche che...> ma questa volta fui bloccato io< luke so cosa provi quando ero lontano da Penelope pensavo di morire perciò non farò uno dei miei soliti discorsetti da bravo ragazzo, ti dirò solo di restare calmi e di pazientare un po visto che quando guarirà perché son che guarirà andremo a prendere a calci quei figli di puttana che ci hanno torturato e hanno fato questo ad artemide> la sua affermazione mi spiazzo lui era sempre stato il fratello cosciente e buono con la testa sulle spalle ero io quello incosciente e indomabile, sentirgli dire quelle parole mi fece capire quanto seria e preoccupante fosse la questione - non che la tortura non vi fosse riuscita ma si sa si sopporta tutto pur di non vedere la donna che ami al tuo posto- non potrei controbattere visto che una pazza dai capelli rossi entrò in camera come un razzo < trovato!>
Urlo per poi appoggiarsi con le mani sulle gambe per riprendersi dalla corsa, quando mi guardo e vide la mia faccia confusa tiro fuori dalla busta che reggeva in mano una coperta di gelato < cioccolato e menta, Il suo preferito!>< per caso c'è anche un cucchiaio in quella tua busta magica ?!>chiesi sarcastico, non rispose ma mi guardo in malo modo; Due secondi dopo entro serena con un cucchiaio in mano < vivi ti sei dimenticata il cucchiaio > poi guardo arty e chiese < come sta?> prima di rispondere bagnai la salvietta e la rimisi fresca sulla sua fronte, l'acqua era tiepide come mi avevano detto; < non lo so> penny entro seguita da liam , Nathan , ely e Lion; si posizioni dietro di me e mettendomi una mano sulla spalla disse < so che si riprenderà lei é forte > poi prese il gelato e il cucchiaio dalle mani dei vittoria e serena e lo appoggio sul comodino vicino alla baci la piena d'acqua e uscendo fece segno agli altri di uscire In modo da farmi rimanere solo. Era quasi l'alba e non mi ero mosso di in centimetro lei. Sembrava state meglio ma non aveva mangiato ancora niente. Si svegliava un paio di volte allora ma non stava cosciente per più di qualche secondo; avevo ancora la sua mano intrappolata sulle mie e vi appoggino sopra la fronte con gli occhi verso il passo quando sentii la sua dolce anche se flebile voce chiamarmi< luke> <shhh non fare sforzi > dissi vendendo che voleva parlare, l'alzai delicatamente in modo che la sua schiena potesse stare diritta ma quando notai che non riusciva da sola mi stesi al suo fianco e la diressi. Con un braccio , lentamente mi girai e presi il gelato dalla piccola borsa Figo che mi avevano portato qualche tempo dopo i miei amici e lo aprii < menta e cioccolato con gli auguri di vittoria > scherzai porovicandeole un. Piccolo e debole sorriso , con la mano che usciva dalla schiena tenni il contenitore del gelato mentre con l'altra la imboccai con piccoli cucchiaini di gelato , ad un certo puro mi fermo e mi chiese <come stai?> con tutto quello che stava passando si preoccupava per me!< non sono io quello quasi morto > rise , quanto mi piaceva la sua risata ; dopo qualche alto boccone di gelato smise e si accoccolò sul mio petto, quando ebbi riposto il gelato al suo posto mi prese la mano che non le cingeva la schiena e sussurrò <non mi lasciare > <mai> risposi dandole un bacio sui capelli e notando- con mio dispiacere - che si era già addormentata.
Sentii qualcuno darmi dei piccoli scossoni e quando aprii gli occhi mi resi conto di essermi addormentato < riposati, sta un po con i tuoi genitori ci pensino noi a lei> mi disse la calda voce di cecilia, mi stropicciai gli occhi con la mano libera a dissi con voce assonnata < non posso le ho promesso di strale accanto> < devi riposarti figliolo non potrai aiutarla se Non hai forze per te stesso , poi con tutto quello che vi hanno fatto ...> continuo Emanuele < grazie ha lei sto bene > dissi indicando la mia piccola-Ed era così non sentivo più dolore n'è niente avevo solo lividi e i tagli erano spariti- stavo per bagnare ancora la salvietta quando l'uomo me la tolse e disse <ci penso io>mentre sua moglie sistemava le coperte visto che Artemide aveva iniziato ad agitarsi, quando smise cecilia gli accarezzo la guancia invece Emanuele i cappelli, stavano per andarsene quando inconsciamente Artemide disse < grazie mamma, grazie papa> I due sorrisero poi uscirono dalla stanza. Era quasi sera quando- mentre stavo facendo la millesima passeggiata per sgranchirmi le gambe- quando la sentii muoversi nel letto e chiamarmi, pensai che stesse blaterando nel sonno ma cambiai idea quando la sentii Dire < luke non dovresti essere qui>< sei tu che mi hai detto di non lasciarti, o sbaglio?!> dissi con un sorriso malizioso. Cazzo quanto mi ero preoccupato.
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< sei tu che mi hai detto di non lasciarti, o sbaglio?!> mi disse quel meraviglioso ragazzo, aprii la bocca per controbattere ma la richiusi, aveva ragione ricordavo ogni singolo dettaglio di quello che avevamo detto, ricordavo quanto ardentemente volevo baciarlo- cosa che non è cambiata -, e come adoravo dormire sul suo petto; vedendo che non dicevo niente parlò lui <vado a dire agli altri che ti sei svegliata> Mi guardo un attimo come se non volesse staccarsi da me e poi prima di scomparire dietro la porta mi disse < sono felice di non averti perso , avevi ragione tu > sapevamo entrambi su cosa mi aveva dato ragione ma non ne ero più così tanto sicura, ovviamente non potevo diglielo.
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Segreto di luna
FantasiaSe aveste detto ad arty che compiuti 15 anni la sua vita sarebbe cambiata per via di un segreto lei avrebbe risposto. Ma quello che nessuno avrebbe immaginato nemmeno arty era che non sarebbe stato quel segreto a stravolgerle la vita... be' non sol...