ⅩⅩⅠⅤ

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Era passata una settimana dal parto, la bambina stava benissimo.
Non piangeva quasi mai, solo quando aveva fame.
«È una bambina bravissima...»
Disse Oscar mentre la cullava tra le sue braccia.
«Mi aspettavo di peggio! Urla la mattina, pomeriggio e sera!»
«E invece guarda cosa ti è capitato! Un angioletto!»
Adèle era rannicchiata tra le sue braccia, aveva appena finito di mangiare e si stava godendo le carezze della mamma.
«Vorrei portarla dalla nonna, un giorno di questi»
«Beh fallo, prima che inizi a fare più fresco»
«Che ne dici domani?»
«D-Domani?»
«Le farà piacere, poi mi accompagnerà Fabien, non mi farebbe andare lì da sola... Anzi... Che ne dici se andiamo tutti e quattro?»
«Ne sei sicura?»
«Si, ne sono certa»
Marie la guardò interrogativa per alcuni minuti.
«So che questa settimana la guardia metropolitana deve fare degli straordinari, non tornerà a casa»
«Come lo sai?»
«Ho delle conoscenze, allora?»
«Mm... Va bene!»
Marie uscì dalla camera allegra, Oscar si voltò a guardare la piccola che la guardava incuriosita.
«Domani forse incontrerai tuo padre... Lo sai?»
Adèle sorrise entusiasta, quasi avesse capito cosa avesse detto.
«Amore mio... Sei così bella...»
Poggiò la bambina nella culla, era un po' stanca e voleva riposare un po'.
Adèle, però, tese le braccia contro la madre.
«Oh... No...»
Sbuffò leggermente per poi mettersi a ridere.
«Non posso crederci...»
La prese di nuovo di nuovo in braccio e si sdraiò sul letto.
«Ora riposiamo un po'... La mamma è stanca»
Adèle sbadigliò per poi accovacciarsi sul petto della madre.
«Buon riposino amore...»

///@///

«Ne sei sicura?»
Disse Fabien poggiando la mano sulla spalla della sorella.
Oscar strinse la piccola al petto, coprendola dal vento gelido di quella fredda giornata di inizio Ottobre.
«Si... Sono sicurissima»
Entrarono dalla porta di servizio, quella che dava alle cucine.
«Nonna? Sei qui?»
«Chi è che... Oh! Fran»
«Shh!»
«Françoise!»
Disse la donna sussurrando.
«Oh! La mia bambina... È diventata una donna a tutti gli effetti! Dov'è?»
Oscar scoprì Adèle e la poggiò tra le braccia della nonna.
«Adèle... Lei è la tua bisnonna...»
«È bellissima Françoise! Oh... È un angelo!»
Oscar si avvicinò alla nonna e le sussurrò.
«André è in casa?»
«Si... Sa che è nata...»
«Oh... Va bene...»
«Fabien? Marie? Anche voi!»
«Si nonna!»
«Che bello avervi tutti qui! Oh sono così felice!»
Oscar sorrise e prese la piccola in braccio.
«Vado...»
«Va bene»
Oscar si allontanò dalle cucine velocemente.
«Dove va?»
«Nella sua vecchia camera, André non l'ha fatta toccare da nessuno, solo da me per pulirla... Vuole rimanere un po' li da sola»
«Va bene...»

///@///

Oscar attraversò velocemente il lungo corridoio, appena si fermò davanti alla porta della camera riprese fiato.
«Ah... Sembro una ladra...»
Entrò nella stanza lentamente, i ricordi le riempirono la mente.
«Oh...»
Oscar si sedette sul letto, stendendo la bambina al suo fianco.
«Ah... Quanti ricordi... Belli e brutti...»
«Dolci e dolorosi...»
Oscar sussultò, non l'aveva visto ne sentito entrare.
«Ciao Os... Françoise»
«Oscar... Per te sono e sarò sempre Oscar...»
André stava per dire qualcosa ma Oscar lo fermò,
«Volevo farti vedere la bambina... Poi andrò via, da questa villa, da Parigi, dalla tua vita...»
André sgranò gli occhi, non poteva farlo!
«Oscar...»
Oscar si allontanò da lui, prese la bambina e gliela mostrò.
«Eccola qui André, è nata una settimana fa»
«È-È bellissima...»
André si avvicinò alle due lentamente, quella bambina era bellissima.
"Adèle... Amore mio... Sei bellissima..."
«Si... Tieni, vuoi prenderla in braccio?»
«S-Si...»
Oscar poggiò Adèle tra le sue braccia e André non poté trattenere le lacrime.
«Nostra figlia...»
«Già...»
«Adèle...»
Adèle lo guardò curiosa, per poi sorridergli
«Ma cosa...»
«Sta cercando di tirarti su il morale... L'ha fatto anche con me...»
Adèle continuava a sorridergli e André non poté resisterle.
Le baciò le mani e i piedi, facendola ridere.
Oscar sorrise, André sarebbe stato un padre perfetto.
Era tenerissimo con Adèle tra le braccia.
Appena André avvicinò il viso vicono a quello di Adèle, lei gli diede un piccolo schiaffo.
Oscar scoppiò a ridere, seguita poi da André.
«Oscar... È bellissima... Ti somiglia molto»
«Ha il tuo stesso sorriso, grande e... Bellissimo...»
Arrossì, forse non avrebbe dovuto dirlo.
«Oscar...»
«André...»
André la strise a se, con Adèle da un lato e Oscar da un altro.
«André io...»
André chinò il viso contro il suo, Oscar gli accarezzò una guancia lentamente.
André la baciò dolcemente.
Oscar ne rimase piacevolmente sorpresa.
André si allontanò da lei poco dopo, sentendo la bambina lamentarsi.
«Ha fame... Dalla a me»
Oscar si sedette sul letto, sbottonò la camicetta del vestito e portò la bambina al seno.
«Siete bellissime»
«Sai... Non mi sarei mai aspettata una cosa simile, insomma... L'anno scorso se mi avessero detto che sarei diventata madre molto probabilmente sarei scoppiata a ridere»
André rise leggermente.
«Dove vorresti andare?»
«Tornerò ad Arras, comprerò una casa con i miei risparmi, troverò lavoro e così io e Adèle andremo avanti...»
«No»
Oscar si voltò a guardarlo, cosa voleva dire no?
«Rimarrai qui»
«André tu...»
«È anche mia figlia... Voglio vederla crescere Oscar... Non puoi portarmela via»
«Potrai vederla ogni volta che vuoi»
«Mi stai dicendo addio?»
«Non posso... Se volevo farlo ora non sarei qui... E lei non sarebbe mai nata»
«Oscar voi vivrete qui»
Lo guardò sconvolta, davvero amava farla soffrire.
«Avrete la vita che meritate, lei avrà tutto quello che ha bisogno una bambina»
«Qual è il tuo piano?»
André sussultò, piano?
«Di cosa stai parlando?»
«Non fare il finto tonto, smettila di farmi soffrire...»
«Non voglio farti soffrire Oscar... Poi... Se proprio decideró di farti soffrire è per far avere un fratellino o una sorellina ad Adèle...»
Oscar arrossì di colpo.
«Avevi detto che era colpa mia se era successo tutto quel caos, che dovevamo stare lontani... Sei stato tu a dirmelo!»
Oscar sentì le lacrime cadere copiose dai suoi occhi.
André si inginocchiò davanti a lei, le asciugò le lacrime e la costrinse a guardarlo.
«Oscar cosa diamine stai dicendo?»
«Quando sei stato colpito da Alain...! Mi hai detto che tutto quello che era succesdo era colpa mia... Che non volevi vedermi più... Che dovevamo stare lontani...»
«No... No amore mio no... No...»
Adèle si era addormentata, Oscar l'aveva poggiata sulle coperte e la guardò riposare.
«Io ti amo... E ti amerò sempre...»
«A-Al-Allora... Perché...»
«Hai frainteso... Hai terribilmente frainteso...»
André poggiò la fronte sulla sua.
«Oscar mi spiace, tutto quello che è successo non è colpa tua, perdonami, non lasciarmi più...»
«André...»
«Il matrimonio con Marie Rose mi era stato imposto... Mio padre ci aveva visto insieme... Se non avessi accettato tu avresti fatto una brutta fine... Ti avrebbe ucciso oppure torturato fino alla morte... Non volevo che ti facesse del male...»
Oscar lo guardò sconvolta, ora tutto quadrava... Il sorriso compiaciuto del generale quando aveva visto André proporre alla contessina di sposarlo... Quel dolore nei suoi occhi...
Oscar lo baciò felice allacciando le braccia al suo collo.
«Ti amo»
Gli ripeteva tra un bacio e un altro.
«Oscar...»
«Scusami André... Scusami»
«Non dire niente... Devi stare zitta. L'unica cosa che devi fare è baciarmi»

Nessuna certezza, l'amore accadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora