Oscar si svegliò di soprassalto.
Si portò la mano alla testa.
Era mattina, il sole era alto e nel palazzo regnava il silezio più totale.
«Ma cosa...»
Il cuore le batteva all'impazzata, era sudata e nonostante fosse inverno era accaldata.
Sentì gli occhi riempirsi di lacrime, la sua bambina...
"Adèle..."
Si coprì il viso con le mani, non poteva credere che la sua bambina non ci fosse più.
Che non avrebbe più rivisto il suo viso, sentito la sua voce.
Si alzò lentamente dal letto, asciugandosi le lacrime velocemente.
André non c'era, il letto però non era sfatto, era come se si fosse addormentata sopra le coperte.
«Ma io... Mi sono addormentata sotto le coperte... Con André...»
La testa le girava, cosa stava succedendo? Era un sogno?
All'improvviso sentì un vagito.
"Quel lamento... Adèle!"
Corse nella stanza della bambina e vide due braccia fuoriuscire dalla culla, e una voce che urlava disperata.
Oscar si avvicinò lentamente, intimorita.
"Non può essere"
Eccola li, una bambina dai ricciolini biondi, che tendeva le braccia verso di lei con gli occhi colmi di lacrime.
Voleva la madre, voleva lei.
Oscar la prese in braccio e scoppiò in lacrime, stringendola a se.
«La mia Adèle... Amore mio...»
La bambina si calmò tra le braccia della madre, tendendo le braccia al suo volto.
Oscar prese una mano e la baciò dolcemente, non riuscendo a smettere di piangere.
André entrò poco dopo e sorrise vedendole insieme.
«Ti sei svegliata...»
«André...»
L'uomo si avvicinò a loro, accarezzando la testa della piccola.
«Dimmi che non sto sognando... Dimmi che... che lei è veramente qui! Che... Che n...»
André le asciugò le lacrime, baciandole la fronte.
«Alain l'ha mancata per poco... È qui Oscar, non piangere tesoro...»
Adèle iniziò a tirarle i capelli, richiamando la loro attenzione.
«Hey... Mi fai male!»
Adèle rise mettendosi la manina in bocca.
«No questa no...»
Oscar allontanò la manina e portò la piccola vicino alla spalla.
«Bubu...»
«Cosa?»
«Bubu»
I due scoppiarono a ridere, Adèle li guardò stranamente per poi ridere anche lei.
«Ciao bubu»
«Bubu!»
Adèle tese le braccia verso André, per poi agitare le mani.
«Vieni qua birbante!»
André la sollevò dalle braccia della madre e l'avvicinò al viso.
I suoi occhi brillarono e iniziò a poggiare le mani sul suo viso.
André chiuse gli occhi divertito, sentendo quelle manine dargli leggeri schiaffi sul volto.
«Attenta! Lo fai male!»
Oscar non riusciva a smettere di ridere, era troppo divertente vederli insieme.
Adèle poi guardò il pavimento e iniziò a urlare entusiasta.
«Vuole scendere?»
I due si guardarono in faccia, non sapendo cosa fare.
André la poggiò a terra, Adèle rimase seduta per terra ridendo come una pazza.
«Adèle!»
Oscar s'inginocchiò poco distante da lei, accarezzandole il capo.
Adèle allungò la mano per raggiungerla, però cadde.
Oscar stava per muoversi quando alzò le braccine da terra e iniziò a fare buffi movimenti.
«Questa bambina è una matta... Mi ricorda qualcuno...»
Disse André fissando la moglie.
«André!»
Intanto Adèle si era avvicinata a lei e si era aggrappata al vestito.
«Tu cosa ci fai qui?»
Oscar la sollevò da terra e l'abbracciò dolcemente.
«Baba... Bubu...»
Adèle poggiò la mano sul naso di Oscar, curiosa.
«Bu...»
Oscar baciò la mano e Adèle rise.
«Ti adora... Sei sua madre»
Adèle si voltò verso André e sorrise, cercando di toccarlo.
André si avvicinò alle due e sentì la bimba gioire entusiasta.
Dopo poco entrò Maximilian, il magiordomo.
«Conte c'è un vostro soldato che vuole parlare con voi»
«Arrivo, ci vediamo dopo»
André si allontanò velocemente, seguito dallo sguardo di Oscar e Adèle.
La piccola, però, scoppiò a piangere non appena André uscì dal suo campo visivo.
«No tesoro... Non piangere...»
Oscar iniziò a coccolarla, sperando di calmarla.
Si vedeva che adorava suo padre e che non voleva stare lontana da lui.
«Cosa c'è tesoro? Vuoi il tuo papà? Tornerà presto amore mio... Su non piangere...»
Adèle continuò a piangere, però poi si addormentò sotto le carezze della madre.
«Ecco fatto....»
«Eccomi! Non la smetteva più di piangere, cos'è successo?»
«Le mancavi, ha iniziato a piangere quando te ne sei andato»
Oscar la poggiò nella culla, avvicinandosi ad André.
«Quanto tempo...»
«É successo l'altra notte Oscar... Non ricordi?»
«Io... Pensavo che fosse morta... Ma forse... Era solo un sogno... O meglio un incubo... Non sai come mi sento meglio ora!»
«Lo immagino...»
«Cos'è successo con il soldato?»
«Delle carte, dimissioni di qualcuno credo... Ho firmato senza leggere»
«Complimenti»
«Modestamente, lo so di essere il comandante perfetto, non c'è bisogno di ripetermelo ogni volta»
Disse André fieramente, sotto lo sguardo divertito di Oscar.///@///
Era la notte prima del matrimonio, Oscar era eccitatissima.
Il sogno di una vita si stava realizzando.
Stava per sposare l'unico uomo che avesse mai amato.
Aveva avuto una bimba da lui.
Questa si poteva definirsi fortuna!
Marie-Anne l'aveva costretta a seguirla a casa sua, invitando anche Rosalie per la notte.
Avevano deciso di rimanere a Parigi, vista la sua gravidanza.
«Come ti senti?»
«Emozionata... Mi sembra di viverein un sogno!»
«Beh stai per sposare il tuo primo amore... Questo non è da tutti!»
«Anche voi, se non sbaglio!»
Disse indicando le due.
«Si! Il matrimonio è una delle cose più belle che possano capitare, soprattutto se c'è amore»
«Hai ragione Rosalie... Vorrei solo che fossero qui... Insieme a me... Come prima...»
Oscar si asciugò una lacrima, le faceva male.
Da piccola diceva spesso ai genitori che si sarebbe sposata e che la mamma e il papà l'avrebbero accompagnata all'altare, questo dopo aver assistito al matrimonio di un'amica di famiglia.///@///
«Mamma! Papà!»
Françoise corse vicino ai genitori entusiasta.
«Amore mio, sei bellissima così!»
Aveva una piccola coroncina di margherite sul capo ed indossava un vestitino bianco che le aveva cucito la madre.
«Mamma voglio ettere come Louise!»
«Certo amore mio! Ne sono sicurissima»
«Papà! Vieni con me?»
Françoise tese le braccia contro il padre, che la prese in braccio sorridendogli.
«Dove dobbiamo andare principessa?»
«Dobbiamo andare da mio marito!»
«Allora... Dobbiamo andare a cercare il principe?»
«Sii!»
«Fabien!»
Gridò l'uomo, stringendo la bambina.
«Ma... Ma lui non è un principe...»
Sussurrò timida.
«Lui ci aiuterà a cercarlo, così potrai sposarti!»
Fabien arrivò con un gatto bianco tra le braccia sorridendo.
«Mamma, papà, France visto cos'ho trovato?»
Il gatto miagolò debolmente poggiando le zampe a terra.
«Papà!Papà! È lui! Voglio lui!!»
Disse indicando il gatto entusiasta.
«Davvero? È lui il tuo principe?»
«Siii!»
L'uomo poggiò la bambina a terra, che corse subito vicino al gatto stringendolo a se.
«Fabien hai trovato mio marito!!»
Fabien la guardò confuso, inclinando la testa.
«Mamma! Il matrimonio!!»
«Subito amore, andiamo Fabien mi aiuti?»
«Si mamma!»
I due prepararono un piccolo bouchet di margherite.
«Tieni France!»
«Grazie Fabien!»
Françoise buttò le braccia al collo del fratello ridendo.
«Andiamo!»
I due bambini si avvicinarono ai genitori e iniziarono il finto matrimonio.
«Mamma! Papà! Mi accompagnate all'altare tutti e due?»
I due sorrisero, avvicinandosi a lei.
«Si!!»///@///
«Non piangere tesoro... Loro non vorrebbero vederti così...»
«Lo so... Ma... Ma non... Ci... Riesco...»
Oscar sospirò, asciugandosi le lacrime.
«Ogni volta che vedo Adèle ripenso a quei pomeriggi... Quando giocavamo insieme a...»
In quel momento entrò Fabien e appena vide Oscar piangere si allarmò.
«France! Cos'è successo?»
«Nulla... Ricordi...»
Fabien si avvicinò a lei abbracciandola.
«Ricordi quando celebrammo il mio matrimonio con Ciel?»
«Ah si... Il matrimonio più bello a cui abbia mai partecipato... Dopo il mio ovviamente»
Oscar rise, asciugandosi le lacrime.
«Ricordo quando nostro padre chiamava nostra madre...»
«Ma petite Renée....»
«Mon Léandre...»
I due sorrisero, stringendosi in un abbraccio fraterno.
«Mi mancano Fabien... Io vorrei tanto che fossero qui...»
«Anche io... Anche io...»
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Nessuna certezza, l'amore accade
Romance~~Lady Oscar~~ «Ecco.....credi che André possa mai ricambiare i miei sentimenti?» «Oscar ti ricordo che André è un nobile,non credo che ti ricambierà.....ma tutto può essere!»