Capitolo 26

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Michela
Arriviamo a casa di Emma , la sua abitazione è grandissima e molto bella; si vede, c'è un tocco femminile non poco evidente ; la mia amica mi conduce in cucina dove c'è un ragazzo , avrà tra si e no qualche anno meno di me, è girato di spalle e non riesco a vederlo in viso.
- lui è mio fratello!- il ragazzino si gira per capire cosa sta succedendo , mi squadra molto attentamente , lo vedo sorridere.
- vado un attimo di là, Michela fai come se fossi a casa tua- dicendo ciò Emma esce dalla stanza canticchiando. Sono sola con suo fratello del quale non so neanche il nome, si nota molto la somiglianza tra i due.
- allora tu sei Michela - il ragazzo si avvicina a me pericolosamente , nonostante sia più piccolo devo ammettere che ha il suo fascino, riesco ad intravedere i suoi addominali sotto la maglietta bianca , ed è molto più alto di me. Annuisco indietreggiando.
- sei fidanzata?- continua mantenendo il suo sguardo fisso su di me; ma che cazzo di domande sono?
- no non lo sono- rispondo un po' irritata, speriamo che Emma torni presto
- magari possiamo vederci qualche volta, sei molto carina- sorride malizioso avvicinandosi sempre di più.
- Damiano! Non importunare le mie amiche! - lo rimprovera la sorella entrando nella stanza ; mi trascina fuori dalla cucina conducendomi su per le scale probabilmente in camera sua.
- scusalo ha quindici anni sono gli ormoni a parlare per lui- sorrido per ringraziarla. Passiamo il resto della giornata a parlare del più e del meno. Per uscire Emma mi ha prestato uno dei suoi vestiti, sinceramente secondo me è un po' troppo corto, ma la mia amica non mi ha permesso di toglierlo ; è un abito molto carino e allo stesso tempo abbastanza elegante, di un colore verde acqua acceso, mi arriva fino a metà coscia; la gonna e le spalline sono contornate da un leggero strato di pizzo nero. Sotto l abito invece delle mie amate converse Emma mi ha costretto ad indossare un paio di decolte nere scomodissime.
- sei uno schianto!- esclama guardandomi, molto probabilmente non si è ancora guardata allo specchio; il suo vestito a differenza del mio è più lungo e molto più semplice, le avevo proposto di fare cambio , ma ha detto " non se ne parla" ed è entrata di corsa in bagno per cambiarsi .
- manca solo un cosa- fruga un po nel armadio dal quale poi estrae una borsetta dello stesso colore del vestito.
- ecco adesso sei perfetta!-sorride orgogliosa di se detesta e del ottimo lavoro che ha svolto.
- andiamo ci stanno aspettando- la guardò confusa ma la seguo senza fare domande. Fuori dal grande cancello di casa sua è parcheggiata una BMW nera, la macchina ha i finestrini oscurati perciò non riesco a vedere chi ci sia dentro.
- ti muovi o no?- mi grida Emma aprendo lo sportello della BMV, vorrei risponderle che se riuscissi a camminare in modo decente potrei anche darmi una mossa, ed invece me ne sto zitta e mi sbrigo ad arrivare alla macchina. Saliamo. Io ed Emma siamo sedute dietro , davanti ci sono due ragazzi che non conosco.
- ciao fratellone - saluta la mia amica baciando il ragazzo seduto al posto di guida.
- ma quanti fratelli hai?- la domanda mi è sorta spontanea. I tre scoppiano a ridere, mi sento un po' in imbarazzo.
- tranquilla questo è l ultimo - afferma Emma ridacchiando.
- piacere io sono Jason- dichiara il ragazzo seduto al posto di guida;
- e lui è Nico un mio amico- entrambi mi fanno un cenno di saluto con la mano
- e tu come ti chiami dolcezza?- chiede Nico, odio i nomignoli ma penso che per stasera lascerò correre.
- Michela-
- piacere di conoscerti- rispondono in coro i due ragazzi, sto per aggiungere altro quando Emma ci interrompe :
- okay.... Basta presentazioni andiamo altrimenti faremo tardi e non riusciremo a trovare parcheggio- annuiamo e la macchina parte; il viaggio è tranquillo, parlando del più e del meno ho scoperto che sono dei ragazzi molto simpatici .
- scendete io vado a parcheggiare- annuncia Jason fermando la BMV davanti ad un enorme villa; già dal vialetto si sente la musica fin troppo alta per le mie orecchie, nel giardino c'è gente che non si regge neanche in piedi, si sente un terribile odore di alcool e vomito. Che schifo! Ci fermiamo davanti al ingresso per aspettare i ragazzi.
- ti piace?- mi chiede Emma sovrastando il volume della musica, annuisco perché se inizio ad urlare adesso la mia voce non arriverà a fine serata. I ragazzi ci raggiungono canticchiando le note della canzone che ha appena messo il dj.
- ti va di ballare?- mi domanda Jason, finalmente riesco a vederlo in faccia, è un bel ragazzo , capelli neri ,occhi verdi ed una mascella da fare invidia;
- certamente- entriamo dentro dove la musica è ancora più alta , ed iniziò a muovermi a ritmo; era tantissimo tempo che non mi divertivo così. Dopo un po' che stiamo ballando iniziano a farmi male i piedi , mi maledico mentalmente per aver permesso ad Emma di farmi indossare queste scarpe... Jason deve essersene accorto perché dopo un po chiede:
- vuoi sederti?- menomale
-magari!- cerco di abbozzare un sorriso quando mi conduce ad un tavolo con alcuni divanetti.
- finalmente!- esclamo troppo piano perché qualcuno possa sentirmi.
-vuoi qualcosa da bere?- chiede sorridendo
- si una vodka lemon  grazie- annuisce e lo vedo sparire tra la folla di gente che balla a ritmo di musica. Tra tutte le persone che ci sono riesco a distinguere una figura familiare che mi fissa, cerco di ricordare chi possa essere ma niente... Si avvicina ed a quel punto capisco chi è " Nick".
- non ti è bastato? Ne vuoi ancora?-  sputo acida quando lui si siede sul divano difronte al mio.
- no in realtà sono venuto a scusarmi!- rimango stupita non mi sembra tipo che si scusa tanto facilmente, con una ragazza poi.
- hai scelto proprio il momento giusto !- come sempre la mia ironia è alle stelle.
- comunque perché mai dovrei accettare le tue scusa?- mi osserva perplesso per un po' poi aggiunge:
-perché mi sono comportato da stronzo, e perché mi fanno ancora male le palle!- rido a quel affermazione.
- allora amici?- domanda guardandomi.
- amici- confermo anche se la cosa non mi convince più di tanto.
- vuoi qualcosa da bere?- forse potrei accettare e ubriacarmi, ma decido di rifiutare per il momento.
- no grazie ci ha già pensato un mio amico- dico indicando Jason che sta venendo verso di noi.
- capito... Allora vi lascio soli... Ci si vede in giro- dice prima di alzarsi e sparire tra la folla.
- chi era quello?- mi domanda Jason porgendomi il drink.
- uh... Nessuno, un ragazzo che ho preso a calci- sorride sorpreso.
- forse è meglio starti lontano- scoppiamo a ridere entrambi. Ne avrò bevuti venti, boh, dopo il quarto ho perso il conto... La mia idea di restare sobria è andata a farsi friggere, mi gira la testa, sto ballando senza scarpe perché mi fanno un male assurdo i pied, mando giù l ennesimo drink ; mi brucia la gola, vedo tutto sfuocato.
-devo uscire- grido al ragazzo che sta ballando difronte a me non ho la più pallida idea di chi sia ma vabbè . Mi fa male la testa e non so che fine abbiano fatto gli altri. Dopo essere caduta un paio di volte raggiungo l uscita, ed è ancora peggio non riesco a reggermi in piedi, mi siedo sulle scale, tiro fuori il cellulare e chiamo l ultimo numero.

Ho sbagliato e continuerò a sbagliareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora