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Tornai a casa distrutto: non fisicamente, ma psicologicamente.

Cercai di non pensare al maledetto compito di storia, di cui non sapevamo neanche la natura.

Accesi la tele e iniziai a fare zapping, mentre ingurgitai delle lasagne già pronte, scaldate qualche minuto prima nel microonde.

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Mi svegliai, scattando sull'attenti, ma inciampai sul divano.

Il campanello continuava insistente con il suo fastidioso rumore.

"Arrivo!" sbuffai scocciato.

Una figura femminile fece capolino dalla soglia di casa, con un sorriso sul volto e un sacchetto di plastica in mano.

"Cineseee" urlò e, senza neanche salutare, andò in cucina.

"Ciao anche a te! Ma che ore sono?" mi diressi verso Mara, che stava preparando la tavola in cucina.

"Sono le 20. Non dirmi che stavi dormendo" mi sgridò, come se fosse mia madre.

"No, figurati! In effetti...sì" abbassai lo sguardo, colto in flagrante.

"Lasciamo stare. Oggi ti perdono perchè hai ricevuto la punizione peggiore che ci possa essere: Marchetti! Ora mangiamo, ho una fame!" disse, mentre tirava fuori le leccornie.

"Non c'è bisogno di mettere il coltello nella piaga...mi sto compatendo già da solo..." iniziai a mangiare, estasiato dal buonissimo sapore dei ravioli al vapore.

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La mattina seguente arrivai quasi tardi a lezione, però la professoressa mi fece sedere senza tante storie.

Cercai con lo sguardo Sofia: era in fondo all'aula, con i suoi lunghi e mossi capelli castani, che le ricoprivano una parte del viso.

Stava pasticciando il quaderno, forse stava disegnando.

Alzò gli occhi color cioccolato fondente su di me e mi sorrise beffarda.

Chissà quale scherzo mi stava preparando. Al solo pensiero mi vennero i brividi.

All'intervallo mi decisi a parlarle riguardo il compito di storia: lo avrei fatto a tutti i costi, non potevo abbassarmi la media.

La classe si stava svuotando e per poco non mi persi il mio obiettivo: stava per varcare la soglia della classe, diretta chissà dove.

"Sofia!" urlai, ma non si degnò nemmeno di voltarsi verso di me.

Ok, bisogna usare le maniere forti.

Allungai il passo e, una volta raggiunta, le afferrai il braccio malamente:"Senti, Sofia. Non me ne frega un fico secco se ti sto sulle palle e se tu sei una maleducata cosmica, ma almeno, quando ti chiamo, rispondimi!"

Le parole mi uscirono spontanee dalla bocca, forse con un tono duro ed autoritario, tanto che la signorina in questione mi domandò:"Cosa vuoi Lombardi? Non vedi che sto andando a mangiare?"

"Se vuoi andiamo insieme"

Ma cosa mi è saltato in mente? Stefano, ricordati che stai parlando con Sofia!

Lei sussultò e mi guardò di sottecchi.

"Va bene, seguimi" ordinò alla fine.

"Non darmi ordini" alzai gli occhi al cielo.

Ripetè le mie stesse parole, scimmiottandomi, e si diresse verso il bar della scuola.

Prese un ginseng e un pacchetto di biscotti al cioccolato, mentre io mi limitai ad un caffè.

"Allora? Cosa devi dirmi?"

"Vedo che la tua educazione rimane nei meandri più oscuri, se mai esistesse" dissi le ultime parole a bassa voce, ma lei mi sentì.

"Me ne vado, mi hai già rubato abbastanza del tempo" disse, offesa. O forse fingeva.

"No Sofia, scusa. Senti, siamo partiti con il piede sbagliato. Ti va di ricominciare?" domandai, pieno di buona volontà.

Mi sorrise dolcemente e ci stavo per cascare, quando ritornò il suo solito ghigno:"Ma anche no!"

"Ho capito che vinceresti sempre tu, quindi facciamola breve: puoi anche non parlarmi e calcolarmi, però devi fare con me il compito di storia. Per favore" la pregai.

Regola numero uno: mai pregare una donna, penserà di essere indispensabile.

Peccato che lei lo fosse, pensai quasi in lacrime.

Ci fu un attimo di silenzio, fin troppo.

Non era un buon segno, non se proveniva da Sofia.

"Va bene. Ma tu, in cambio, cosa mi dai?" domandò furbescamente.

Ecco...mi sembrava strano: con lei non bisognava dare nulla per scontato e tutto aveva un prezzo.

Aprii la bocca secca, sebbene avessi bevuto il caffè, ma non riuscii ad emettere alcun suono.

La campanella mi riportò con la testa a scuola.

La ragazza davanti a me si alzò e, senza salutare, si dileguò.

Le trattative erano ancora aperte e totalmente ignote.

~Angolo autrice~

Ciao a tutti! Siamo solo all'inizio di questa avventura, spero, però, che vi stia piacendo:)
Fatemelo sapere con commenti e stelline☆☆

Secondo voi cosa succederà? Cosa potrà mai offrire Stefano alla bella e difficile Sofia?
Baci e a presto!

Lisbeth♡

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