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Sofia iniziò ad avanzare, mentre io indietreggiai ad ogni suo passo.

Lei aveva dipinto un sorriso di vittoria e soddisfazione che io non sopportavo, anche se il mio corpo affermava l'esatto opposto.

Arrivai al limite del letto, dove mi ritrovai seduto, spaesato e impaurito.

La pantera, pronta all'attacco, mi afferrò delicatamente le spalle e si mise a cavalcioni su di me, che ero come un tronco d'albero, tanto ero teso.

Mi guardò un attimo negli occhi, poi domandò:"Come mai non sei rilassato e spontaneo?"

Non trovando risposta da parte mia, iniziò ad avvicinare il bacino al mio e a darmi un bacio a stampo sulle labbra.

"Tranquillo, ci penso io."

Maledizione, che mi stava facendo? Io non ero quel tipo di ragazzo, che se ne approfitta delle belle ragazze e che va a letto con la sua 'non-fidanzata'. Nei mie libri non funzionava così!

Le misi le mani sui fianchi per allontanarla, ma lei intese in modo diverso il mio gesto, e iniziò a muoversi e a dimenarsi, mentre con i denti mi mordeva le labbra.

Un gemito mi sfuggì di bocca e da quel momento non capii più niente: l'istinto maschile prese il sopravvento.

Iniziai a toglierle la canottiera attillata, che le fasciava i fianchi e il seno, in modo da farlo risaltare, e la lanciai via.

Poi lei afferrò la mia con una violenza tale che pensai l'avesse strappata.

Mi dedicai ai suoi skinny jeans grigio scuro e feci fatica ad aprire il bottone. Sofia, con pazienza, mi aiutò nell'operazione e si alzò per scalciare via l'indumento.

Mi prese per le mani per farmi andare verso di lei, così che poté continuare a baciarmi con foga, lasciando le sue mani sul mio petto.

Le dita scorsero lungo l'addome, per finire al limite della cintura, provocandomi dei brividi lungo tutto il corpo.

Senza accorgermene, mi trovai solo con i boxer e i pantaloni fra i piedi, che intralciavano i miei passi.

In un momento di lucidità mi fermai e, imbarazzato, ma costretto a farlo, dissi:"Sofia...io, emh...sono vergndjd."

Dissi l'ultima parola così piano, che lei non capì cosa le volessi dire:"Sei cosa? Non ho capito."

"Sono vergndjd" guardai per terra, mentre le mie dita giocavano fra loro.

"Non ho capito ancora, ma se intendi vergine, non ti preoccupare, lo sapevo di già."

Lei si avvicinò per continuare a baciarmi, ma io la respinsi appena.

"Cosa?! Come facevi a saperlo?!" domandai irritato.

"Beh, si capisce...non hai esperienza con le ragazze. E penso tu non ne abbia mai avuta una. Possiamo continuare ora?" sbuffò lei.

Io misi il broncio, proprio come i bambini, ma lei mi accarezzò una guancia e disse:"È anche per questo che mi piaci e che ti voglio come amico."

Sofia mi cinse la vita e la sua bocca carnosa cercò di fare pace con la mia, mentre la lingua sfamava la mia bramosia.

Con le mani le percorsi i fianchi, fino a trovare un pezzetto di stoffa, che delimitava il confine del piacere.

Cercai di aprire i gancetti, ma fu più difficile del previsto, tanto che Sofia mi diede delle indicazioni.

Alla fine glielo tolsi, e non potei essere più contento in vita mia di tale gesto: il suo seno prosperoso e caldo, restò sodo e non si abbassò di un millimetro.

Cavolo! Non aveva bisogno di nessun push-up, era perfetto così.

Lei si unì al mio petto e sentii i suoi capezzoli irriggidirsi.

La presi dal sedere, per poi passare alle cosce, cosicché poté circondarmi con le sue gambe muscolose e snelle.

La portai fin sopra al letto, per poi adagiarla lentamente sulle coperte.

La guardai intensamente e poi le afferrai le mutandine di pizzo nero, abbinato al reggiseno, e con lentezza tirai giù quel pezzo di stoffa, cercando di imprimere nella testa la mia prima volta.

Alla fine fu lei, impaziente, a liberarsene, per poi abbassare i miei boxer, ed esclamare un "Oh!" alla vista del mio amico.

Si alzò velocemente, prese un preservativo dal suo zaino, e mi aiutò ad infilarlo, mentre io studiavo ogni dettaglio, anche per ricordarmelo la volta dopo, se ce ne fosse stata...

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Fu il pomeriggio più bello della mia vita.

La mia prima volta, il mio primo orgasmo, la mia prima volta. Forse lo avevo già detto...

Alla fine dell'amplesso, rimanemmo sotto le coperte abbracciati, io a riprendere fiato, lei pronta per un altro round.

Mi ero appena messo sopra di lei per la seconda volta, quando sentimmo una voce.

"Ciao Stefano! Sei in casa?"

~Angolo autrice~

Ciao a tutti! Oggi, come regalo, doppio aggiornamento!!
Spero vi siano piaciuti questi due capitoli :)

Secondo voi dovrei continuare la storia? Vi sta piacendo?
Fatemelo sapere con commenti e stelline:3
Baci

Lisbeth♡

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