Ella si risvegliò beatamente. Sbadigliò stiracchiandosi consapevole di aver fatto un bellissimo sogno.
Adorava quella sensazione al mattino.
Aprì gli occhi e, solo quando si rese conto del luogo in cui si trovava, il sorriso le si spense. Si era completamente dimenticata. Di tutto.
Si tolse il lenzuolo da dosso e osservò i boxer di Edward che indossava.
Un brivido la percosse, consapevole che quell'indumento aveva tocca parti di lui così.. Così... Eccitanti.
Si alzò, andò in bagno a lavarsi il viso e andò in salone.
Si ricordò delle ultime parole che Edward la sera prima le aveva detto.
Doveva stargli lontano.
Ci sarebbe riuscita?
Si legò i capelli in uno chignon, per evitare di apparire come un leone.
Vide la sagoma di Edward proprio fuori nella veranda e, dato che lui non l'aveva ancora vista, si concesse qualche secondo per osservalo.
Poteva essere così bello anche di prima mattina?
Fumava una sigaretta e continuava a camminare avanti e indietro come se qualcosa lo stesse preoccupando e tormentando.
Ella non riusciva ancora a leggerlo, a capirlo. Era un foglio totalmente bianco ma che, proprio dietro, conteneva chissà quanti segreti.
Scosse la testa invasa all'improvviso dalla consapevolezza che tra lei e Edward c'era un abisso. Erano così diversi. Effettivamente si rese conto che tenersi lontana da lui era la cosa giusta.
Andò in cucina alla ricerca di un bicchiere. Lo trovò all'interno di un mobiletto e lo riempì d'acqua.
Non aveva per niente fame ma sentiva la gola secchissima.
Si guardò intorno e pensò che quella casa poteva essere davvero bella se fosse stata arredata meglio.
Sciacquò il bicchiere e proprio quando lo posò accanto al lavandino, Edward entrò in cucina.
-"Sei sveglia"-.
La sua voce la fece sobbalzare. Ringraziò il cielo per non averle fatto cadere il bicchiere.
-"Ehm si... Avevo bisogno di un bicchiere d'acqua"-. Biascicò, come a dover giustificare la sua presenza, lì, in cucina.
I loro sguardi non si erano ancora incrociati ed entrambi ne erano consapevoli.
Edward, la sorpassò e andò a cercare qualcosa in frigo.
-"Sei sicura che non vuoi un bicchiere di latte?"-.
Ella scosse la testa.
Perché era diventato all'improvviso premuroso?
Edward ricevette il messaggio e chiuse immediatamente l'anta del frigorifero.
Le si avvicinò ma, colto da una strana sensazione e dai ricordi della sera precedente, indietreggiò.
-"Devo andare a fare delle commissioni. Posso lasciarti da sola per qualche ora o mi combini dei casini?"-. Le disse, mentre frugava nelle tasche della giacca che si era da poco infilato.
Ella sgranò gli occhi e lo fissò confusa.
Lui ancora non si degnava a guardarla.
-"Cosa?! No! Ovvio che no! Io non ci rimango un secondo di più in questa casa! Mi vado a cambiare e mi riporti a casa mia!"-. Sapeva di apparire isterica, ma il solo pensiero di dover passare altre ore lì, così lontana dai suoi cari, la terrorizzava. E poi.. Non era stato Edward a dirle che doveva stargli lontano? Perché allora si ostinava a farla rimanere lì? Era facilissimo: bastava prende la macchina e riportarla a casa.