23.

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Fortunatamente sapeva già il numero della camera dove era diretta e non doveva chiedere a quella smorfiosa della reception.
Chissa per quale strano motivo non era stata ancora licenziata.
Raggiunse la camera 215, dove alla fine scoprì che non era davvero quella la camera di Joe, la smorfiosa della reception l'aveva presa in giro.
Vide Charlie appoggiato alla finestra, oggi sembrava più felice del solito.

"Ehi Charlie!" disse allargando le braccia

L'anziano si girò su se stesso e un sorriso gli spuntò sul suo volto corrugato.
Si avvicinò lentamente alla ragazza e la abbracció come se fosse sua figlia e lei come se fosse suo padre, quello che la ignorava e che non è mai stato presente.

"Ariel! Che piacere rivederti!"
"Anche per me è un piacere Charlie, come stai?"
"Benissimo! Un uccellino mi ha detto che hai ritrovato il tuo Joe e che ora lui sta bene!"
"Quell'uccellino ha ragione. Sono davvero felice!"
"Anch'io lo son per te, cara. Ma cosa gli è successo, se posso sapere?"
"È stato coinvolto in una rissa la notte in cui sparì e poi fu anche coinvolto in brutti affari con brutte persone, non pensavo che Joe avesse a che fare con quelle cose."
"Ho capito...mi dispiace Ariel. L'importante che ora sta bene, no?"
"Si ma dovrà darmi delle spiegazioni prima o poi."
"Vai da lui ora, avrà sicuramente bisogno di te!"
"Hai ragione, grazie Charlie"

I due si abbracciarono.
Il loro contatto fu interrotto da un enorme boato.

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