28.

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"Che persona può fare tutto questo? Come hai potuto sopportare una persona del genere, Ariel?"

Voltò il suo sguardo sconvolto verso Thomas.
In effetti anche lei si poneva questa domanda ma nessuno poteva risponderle. Lei stessa non si era accorta di che persona fosse Joe.

"Io non sapevo neanche che Joe fosse un assassino, non ne avevo idea. Sapevo che era stato coinvolto in qualche rissa ma non fino a questo punto, io sono sconv-"
"Rissa? Io sono finito in ospedale a causa di una rissa" rispose lui con tono curioso, voleva saperne di più
"Che ci facevi in mezzo ad una rissa? E quando è successo il tutto?"
"Ho solo difeso un mio amico ma alla fine ci sono andato fregato, solo io sono finito in ospedale. È successo circa una settimana fa, sulla Seattle-Washington DC."
"Non ci credo..."
"Ma è andata così, non avrei motivo per mentir-"
"Quando sono entrata in questo ospedale per la prima volta ho chiesto dove fosse ricoverato un ragazzo che era stato ferito in un incidente in moto su quell'autostrada, cercavo Joe. Mi hanno detto che era ricoverato in questa stanza ma devono essersi confusi con...te."
"È probabile..." disse Thomas abbassando la testa
"Quindi tu sei stato coinvolto nella stessa rissa di Joe, forse è stato lui a ferirti" disse mettendosi le mani in faccia
"Probabile anche quello. Mi hanno sparato al torace subito dopo che gli è stato ordinato"
"Mi spiace così tanto Thomas" disse singhiozzando
"Ora sto bene, tranquilla..." disse Thomas abbassando la testa
"Sicuro che è tutto apposto?" chiese lei appoggiadogli il braccio sulla schiena
"Potrei stare meglio. Ho perso una cosa durante tutto quel trambusto. Deve essermi scivolato quando mi sono appoggiato a te..."
"Parli del bracciale? Quello con la scritta Tommy?"
"Esatto, tu l'hai visto?"
"Sei fortunato." disse Ariel quasi ridendo con lui a ruota

Si alzò dal lettino e tirò il bracciale fuori dalla borsa, ritornò da Thomas e gliel'ho rimise delicatamente al polso.

"Grazie tante, Ariel. Davvero."
"Figurati. L'altro ieri eri su quel lettino" disse indicando il letto di Thomas "mentre ti stringevo la mano ho notato quel braccialetto, lì capii che ti chiamavi Tommy mentre Charlie diceva Tom"
"Si, quel giorno stesso è venuta una ragazza bionda a farti visita e ti ha chiamato in quel modo!" disse Charlie
"Deve essere mia cugina Jasmine" rispose Thomas
"Ma perché mi stringevi la mano?" continuò
"Ero curiosa di sapere cosa ti fosse successo, stringerti la mano è stato un gesto spontaneo. Suppongo tu abbia la mia età e vedere un ragazzo della mia età ridotto in quel modo su un lettino mi ha un po spiazzata. Avevi dei lividi davvero evidenti...ah li hai ancora." disse indicandogli la guancia
"Non fanno più male per fortuna..." disse fissandola
"Menomale" disse lei sorridendo

Thomas ricambiò il sorriso e si appoggiò sulla sua spalla, anche lui, come prima Ariel, guardando il nulla.

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