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Arrivati sotto casa mia scendo dal motorino e gli restituisco il casco.
Ale: Ehm, ci sentiamo dopo?
Leggevo l'imbarazzo nei suoi occhi, si vede che è un ragazzo che non porta tutti i giorni ragazze a casa col motorino.
Io: Si, certamente.
Ale: Ok, allora ci vediamo dopo signorina Santucci.
Come cazzo fa questo a sapere il mio cognome? Non è che è tipo uno stalker o ste robe qua, sembrava un tipo simpatico.
Ale: Oi, sei sbiancata, forse non dovresti lasciare il telefono nelle mani di uno sconosciuto di cui abbrevi il nome.
Che cogliona. Gli ho dato il telefono perché avevo paura che mi cadesse dalla tasca e sulla schermata di blocco ho scritto il mio nome e cognome in caso lo perdessi. Sono proprio una stupida.
Io: Grazie me ne ero dimenticata. Ciao Alessandro. Ti sta bene così?
Ridiamo insieme.
Non so per quale motivo al mondo io lo abbia fatto ma gli ho dato un bacio sulla guancia.
Siamo diventati rossi tutti e due, che stupida.
Ale: Eh io vado, ciao Lì.
Mette in moto il motorino e si allontana. Io urlo in modo che mi possa sentire
Io: Ah io abbreviavo i nomi eh?
Si gira e mi sorride e mi saluta con la mano.
Rientro a casa e mi butto sul letto ripensando a cosa era successo oggi.

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Non ho niente da dire ma fa figo avere lo spazio autrice.

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