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Mi sveglio verso le 10, la casa è vuota ci sono solo io e il rimbombo dei miei passi mentre stuzzico qualcosina e mi metto i miei soliti jeans neri e metto la felpa con il logo di superman, mi sta un pochino grande ma io la adodo per questo, non lo so mi fa sentire come se stessi indossando una felpa del mio papà solo un po' più piccola. Prendo il telefono e le chiavi al volo e mi dirigo a piedi verso l'ospedale, voglio solo passare un po' di tempo con mio fratello. Arrivo e chiedo a vari infermieri per trovare la stanza. Mia madre si è addormentata sulla sedia, mi fa molta tenerezza. Prendo una coperta che stava su un altra poltrona e gliela poggio sopra. Poi mi dirigo verso il mio piccolino, cazzo quanto gli voglio bene, litighiamo sempre ma non provate a levarmelo di torno eh. Comincio a parlare con lui, dicono che le persone che stanno in coma sentono quello che gli sta intorno.
Io: Ciao bro, ti ho sempre trattato come un ragazzo della mia età ma non mi accorgo che hai 8 anni meno di me. Voglio chiederti scusa, per tutte le catteverie che ti ho detto e che ti ho fatto, per tutte le volte in cui stavo ascoltando la musica tu mi venivi a chiedere una cosa e io ti scacciavo, scusa. Vorrei che tu fossi qui a ridere mentre faccio delle facce buffe invece di star attaccatto a quei fottutissimi tubi. George, ti prego svegliati, combatti questo mostro con il tuo piccolo corpicino da guerriero super saiyan. Fatti spuntare una spada di diamante di Minecraft e ammazza tutte queste brutte cose che ti stanno facendo male.
Sento dietro di me piangere, mi volto e vedo che quellla a piangere era mia mamma.
Io: Scusami ma se ti ho svegliato..
Mamma: No, non preoccuparti, sto bene.
Io: A me non sembra, ti prego vai a riposare a casa, fallo per me e per questo piccolo guerriero che mi è vicino.
Mia madre scoppia in lacrime e mi corre ad abbracciare.
Mamma: Grazie, grazie, non so cosa farei senza di te.
La porta di chiude, in quella stanza rimaniamo solo io e lui.
Sento la porta aprirsi..
X: Scusa, l'orario di visita è finito.
Infastidita mi alzo e mi siedo su una di quelle sedie che stavano lì fuori, chissà quanta gente ci si è seduta, chi ha ricevuto brutte notizie, chi ne ha ricevuto belle.. Decido di chiamare mio padre per farmi dare il cambio, mi ero dimenticata di una persona..
Io: Papo quanto ti manca che devo fare dei giri?
Papà: Sto salendo le scale.
Ah eccolo, lo abbraccio, non ho dimostrato tanto affetto a mio padre in questi ultimi anni, sono diventata troppo fredda con lui.
Io: Io vado papi.
Papà: Se vuoi ti accom...
Io: No grazie mi faccio una camminata.
Esco dall'ospedale e guardo l'orologio, mezzogiorno.
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Scrivendo questo capitolo mi sono emozionata, è uscito tutto dal mio cuore.

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