Ammetto che quando sentii quelle parole diventai rossissima, ma mi ripresi subito e gli dissi:
-Con me non attacca, sono già stata in questa situazione- In effetti lo ero già stata e probabilmente si poteva percepire la tristezza nella mia voce. Infatti lui se ne accorse.
-Se ne vuoi parlare e sfogarti, eccomi. Anche se non penso visto che è un argomento delicato...-
Sorrisi, si stava preoccupando per me e presi la mia decisione.
-Sai una cosa?-
-No-
-Io mi sento più vicina a te di moltissime altre persone che mi conoscono. Mi capisci al volo e, a parte per la scommessa, mi fai stare bene. Mi sembra giusto tu mi conosca. Però dopo tu mi parli di te. Ci stai?-
Sorrise e annuì.
-Allora; io sono nata in una piccola cittadina in provincia di Milano. Avevo una bellissima famiglia; non eravamo ricchi, ma eravamo felici. Come saprai anche tu: i soldi non danno la felicità. Quando dovevo iniziare la prima elementare ci trasferimmo nelle Marche per motivi a me ignoti. Il primo giorno di scuola mi sentivo un pesce fuor d'acqua: tutti avevano il proprio gruppo e io ero sola. Nel momento in cui mi sedetti il banco a fianco al mio venne occupato. Era un bambino che, impacciato, mi chiese se poteva sedersi. Io risi per la situazione buffa ma gli dissi che non c'erano problemi. Misi da parte la mia timidezza (perché a quel tempo ero timida) e gli chiesi il nome: si chiamava, e si chiama tuttora, Luca Vettori. Io gli risposi che mi chiamavo Francesca Gaiani e lui subito cominciò ad aprirsi con me. Sai, quando si è bambini si dice tutto. La vita non è complicata come quando si è adulti. Mi parlò del fatto che si era appena trasferito e che non conosceva nessuno. Mi ricordo come fosse ieri che lo zittii e gli dissi che anche io mi ero appena trasferita e gli chiesi se voleva diventare il mio migliore amico. Gli porsi la mano, ma lui invece mi abbracciò. Ti basta sapere che da quel giorno siamo sempre stati solo io e lui. Sapevo del suo sogno di diventare un giocatore professionista di pallavolo, oltretutto era anche il mio assieme ad entrare a far parte della Juventus. Io ho dovuto rinunciare qualche settimana fa perché sono diventata il secondo allenatore della mia squadra del cuore, ma continuo ad amare la pallavolo; lui invece poco prima dell'inizio delle superiori mi disse che ad una sua partita era venuto un osservatore del Modena e che lo volevano ma non sapeva se andare perché non voleva lasciarmi. Io praticamente lo obbligai ad andarci, non poteva rinunciare al suo sogno per me. Saremmo restati in contatto e così fu. Arrivata a 19 anni, ultimo anno di superiori, i miei genitori ebbero un incidente e rimasi sola. Non avevo fratelli, zii, nonni. Non avevo nessuno. Fu un periodo difficilissimo della della mia vita e divenni fredda e più sicura di me. Basta con la timidezza.. Luca mi disse di venire a stare da lui per un pò. Ci rimasi un mese, poi capii che i miei genitori non volevano questo per me. Ne parlai con Luca e lui, anche se triste, mi disse di inseguire il mio sogno. Mi trasferii a Torino, cominciai l'università, incontrai i giocatori della Juventus diventando subito loro amica e incontrai anche Davide...-
-Davide è...-
-Esatto è stata la prima persona di cui penso di essermi innamorata anche se non gli ho mai detto "ti amo". Penso che quella parola sia molto importante e bisogna essere sicuri dei propri sentimenti, probabilmente in cuor mio sapevo che qualcosa non andava-
Fece un mezzo sorriso.
-Dicevo: incontrai Davide il mio primo anno di università. Lui era sempre così gentile con me, mi faceva regali e mi faceva arrossire, cosa mai accaduta-
-Tranne adesso- sussurrai per non farmi sentire da Antoine che invece sentii benissimo e sorrise mostrando i suoi denti bianchissimi. Devo ricordarmi di lasciare ai miei pensieri certe cose.
-Comunque; mi ero presa una cotta per lui e lui dicava di amarmi. Ci siamo messi insieme e lo siamo stati per un annetto circa. Hai presente quando tutto sembra troppo bello? Ecco, era il mio caso. L'ho scoperto a letto con un'altra e mi ha detto che si frequentavano da ormai 5 mesi. Mi ha anche detto che non mi ha mai amato e che il suo obiettivo era solo conoscere i giocatori della Juventus e andare alle partita-
-Che stronzo- Mi disse Antoine.
-Esattamente. Da quel momento non mi sono più messa con qualcuno, i miei unici amici erano i calciatori, Luca e qualche suo compagno di squadra. Ho una paura tremenda di innamorarmi e i ragazzi fanno sempre di tutto per farmi conoscere qualcuno che possa piacermi-
-E ci sono riusciti?-
-Può essere, ma vedremo- Gli sorrisi. Il fatto che il ragazzo in questione fosse lui non glielo avrei mai detto.
-Ora tocca a te- Gli dissi.
-Ok, vediamo...-
Mi parlò della sua infanzia, del fatto che per inseguire il suo sogno era dovuto andare in Spagna e delle sue storie finite tutte male.
-Tutte le ragazze stavano con me perché sono "Antoine Griezmann il calciatore ricco dell'Atletico Madrid", non perché sono semplicemente Antoine Griezmann.
-E tu?- Gli chiesi.
-Io cosa?-
-Le amavi veramente? Oppure se sei innamorato?-
-Probabilmente non le amavo, mi piacevano e basta. Ora credo di sì, credo di essermi innamorato perché sento cose che prima non sentivo-
Poi aggiunse
-La vita continua anche senza di noi che siamo lontani ormai da tutte quelle situazioni che ci univano, da tutte quelle piccole emozioni che bastavano, da tutte quelle situazioni che non tornano mai. Perché col tempo cambia tutto lo sai e cambiamo anche noi-
-Anima fragile. Vasco Rossi. Io lo adoro, amo tutte le sue canzoni. Mi ci rispecchio- Dissi tutto sorridendo e guardando per terra per poi risollevare lo sguardo e tornare a guardarlo negli occhi.
-Questa canzone per me è molto importante. Mi ha sempre dato la forza di andare avanti anche quando era un momento in cui mi volevo fermare o tornare indietro. Tu non sarai mai te stesso perché, anche se non ce ne accorgiamo, quando il tempo passa porta via una parte di noi per poi aggiungerne un'altra-
-Hai perfettamente ragione. Solo che certe volte il tempo porta via la parte più bella di noi per poi aggiungerne una che farà soffrire qualcuno. Io, però, credo che il tempo una piccola parte di te la lasci, ma solo chi lo vuole veramente, solo chi capisce i propri errori può trovarla e sistemare tutto quello che si vuole-
Mi diede ragione e, visto che era mezzanotte passata, mi riaccompagnò all'hotel.
-Senti, visto che dopodomani devo ripartire e voglio salutarti, domani ti andrebbe di ritrovarci allo stesso posto alla stessa ora-
-Mi farebbe molto piacere, madame-
Ridacchiai ma poi lo abbracciai forte e lo ringrazia per tutto: per Luca e per la serata. Gli schioccai un bacio sulla guancia ed entrai nell'albergo.
"Ti prego, fai che non mi sia innamorata di lui" Mi dissi fra me e me mentre raggiungevo la mia stanza, ma tanto era inutile perché ormai era accaduto.
ANGOLO AUTRICE
Fine anche di questo capitolo. In questo capitolo ho scritto in parte cose vere e in parte totalmente inventate. Per esempio non mi sono mai trasferita e amo veramente Vasco Rossi (non prendetemi in giro hahaha).
Ci vediamo al prossimo capitolo!!
Francesca
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LA VITA E' UNA PAZZIA CONTINUA // Antoine Griezmann
FanfictionCosa non capisci della parola LEVATI?!? Sarò francese ma l'italiano lo parlo come fosse la mia lingua madre. Bene, allora levati. Ammisi esasperata dandogli le spalle. Lo sentii andarsene, ma prima mi sussurrò all'orecchio: Sicura vuoi che me ne v...