Il mio Regalo

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-TANTI AUGURI!!- Sento dire da una voce conosciuta.

Proprio così, oggi è il mio compleanno.

-Zitto Bonucci, lasciamo dormire- Dico strascicando le parole e affondando ancora di più nel cuscino. Ripensando a quello che ho detto....mi metto a sedere alla velocità della luce.

-BONUCCI?!?!- Urlo ritrovandomi tutta la squadra davanti.

Rido e mi ributto giù coprendomi la testa con la coperta.

-Cos'è? Non sei felice di vederci?- Chiede Sami mentre tutti ridono per la mia reazione.

-Sai, è stato così rilassante senza di voi questo mese- Rispondo ricevendo degli sguardi maliziosi che percepisco subito.

-NO, NON IN QUEL SENSO- Ridacchiano

-Comunque di chi è stata l'idea di venire?- Si guardano tra loro.

-Emmm...tutti...- Dice circospetto Paulo.

-Ora però basta chiacchere, vestiti che si esce a festeggiare- A parlare è stato Patrice.

-Zio Pat, I love this game, ma ho sonno-

Sento qualcuno sbuffare e farmi cadere dal letto.

-Chi è stato?!- Mi alzo come una furia massaggiandomi  un fianco.

-Su su che ti è andata di culo, a me hanno buttato l'acqua congelata in faccia- Dice con una smorfia Mario.

-Tutti fuori che mi devo cambiare!- Indico la porta.

-Mmmm...no- Guardo malissimo Lemina.

-Oh, invece sì che uscite- Sento dire da dietro di me ritrovandomi quel bellissimo ragazzo dagli occhi oceano appoggiato allo stipite.

-Ci rovini tutto il divertimento Griezmann e comunque...poco geloso- Dice Bonny dirigendosi verso le scale assieme a tutta la squadra.

-Antoine, sta fermo lì un momento che ti devo parlare- Parlo.

Lui chiude la porta e si avvicina.

-Dunque...di chi sarebbe stata l'idea di venire qui?-

-Loro- Dice con voce tremolate.

Comincio a girargli attorno ed abbasso sempre più il tono di voce.

-Sicuro diable?-

-S..sì-

Mi fermo dietro di lui, mi avvicino all'orecchio e gli sussurro:

-Non puoi mentire a me. Grazie-

Si gira e mi bacia...un bacio decisamente poco casto.

-Ora fuori che mi cambio- Gli do un veloce bacio a stampo ed ecco che quando apre la porta tutti quegli scemi dei miei amici cadono come fossero dei birilli.

-Mai insegnato che non si origlia?- Sono tutti rossi come dei pomodori e non riesco a trattenere le risate.

-Bhe...tu non ci hai detto che ti sei fidanzata- Ok, quella rossa sono io ora, ma anche Antoine non è da meno e gli risponde lui.

-Emm... bhe... ecco... noi non stiamo assieme-

Che silenzio imbarazzante... A interromperlo fu Juan che, agitando le braccia per aria, dice:

-No, ok, io me ne vado-

Tutti escono e io finalmente mi cambio...Già, noi non siamo fidanzati...


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Sono le 23.30. I ragazzi sono dovuti andare via alle 19. Già mi mancano. E' stato una giornata straordinaria.


Ora sono sulla collinetta con Antoine.

-Bhe, credo sia arrivato il momento del mio regalo- Mi porge la mano per aiutarmi ad alzarmi.

-Hai già fatto tanto portando i miei amici qua- Gli accarezzo la guancia.

-Quello lo avrei fatto comunque, piccola-

Arrivati dall'altra parte della collinetta mi copre gli occhi.

-Ok, siamo arrivati- Sussurra e toglie i palmi.

-Mi..mi hai regalato un telescopio? E' il mio sogno fin da quando sono bambina. E' il regalo più bel...-

-Aspetta, prima cercami questa stella. Queste sono le coordinate. Voglio raccontartene la storia-

Annuisco silenziosamente e la trovo velocemente. E' stupenda.

-Allora, questa stella mi accompagna da sempre che sono qui a Madrid (N.A. so che la luce non dura anni, ma noi faremo finta di sì hahaha). E' sempre stata la più brillante nel cielo e quella a cui ho affidato costantemente i miei pensieri e la mia vita. Certe volte ci parlavo ad alta voce, come se fosse una vecchia amica, anzi, io la considero come una vecchia amica: ero felice? Lei era lì e brillava. Ero triste? Lei era lì e brillava. Ero deluso? Lei era lì e brillava. Insomma, lei c'era sempre e so che ci sarà sempre. Quando mi hai raccontato dei nomi alle stelle mi sono incuriosito e ho scoperto che quel puntino di luce non ha nome, anzi, non aveva nome: ora si chiama Francesca Gaiani-

Sorrido e piango allo stesso momento. Aveva realizzato il mio sogno!

Gli salto addosso e lui perdendo l'equilibro cade.

Siamo, di nuovo faccia a faccia, occhi contro occhi, in silenzio.

"Forza Fra, diglielo ora, è il momento giusto" Penso.

Prendo un respiro.

-Ti amo. Antoine- Lui sembra sorpresa, ma poi sorride.

-Ti amo anche io, Francesca-

Dette questo mi bacia.


ANGOLO AUTORE

Chiedo infinite volte scusa per la mia assenza.

PERDONO, PERDONO, PERDONO!

Perlomeno i risultati a scuola si stanno vedendo!!!!!!!!!!!!!!!

Un abbraccio,

Francesca



LA VITA E' UNA PAZZIA CONTINUA // Antoine GriezmannDove le storie prendono vita. Scoprilo ora