GRIEZMANN
-Antoine, sto venendo da te-
Nemmeno il tempo di risponderle che lei ha già attaccato. Presumo che Paul abbia detto tutto a tutti...infatti ho appena ricevuto una chiamata da parte sua:
-Ti prego, dimmi che Francesca sta venendo da te-
-No, perché?- Mento, so che ora la ragazza deve sbollire la rabbia e con lui tra i piedi non sarà facile.
-Ho detto a tutti che me ne torno allo United-
Sto in silenzio aspettando che continui.
-Francesca, già mezza alterata, mi ha chiesto il perché...-
-E...- Continuo io.
-Gli ho risposto che era per soldi, ma non è finita qui...-
-Sai, è difficile peggiorare la situazione dopo questo-
- E' possibilissimo invece...-
-Muoviti a parlare-
-Gli ho detto che per me la Juventus è stata come una lunga vacanza e che la mia vera casa è a Manchester-
Sono esterrefatto
-MA TI SEI RIMBECILLITO TUTTO D'UN TRATTO? MA TI SEMBRA NORMALE QUELLO CHE HAI DETTO?- Gli urlo al telefono-
-Lei ha detto che gli faccio schifo e che non vuole mai più vedermi sulla faccia della terra, poi è uscita di casa e ora è scomparsa. La stiamo cercando tutti ma non risponde. Leo è preoccupatissimo, ha detto che se entro due ore con la troviamo me la farà pagare cara-
-Ma è il minimo!!- Gli chiudo il telefono in faccia, ma poi scrivo a Bonni di non preoccuparsi, che mi ha chiamato e che ha detto sarebbe venuta qui da me. Poi l'ho pregato di non dire nulla a Paul, che era meglio farla sbollire. Lui mi ha ringraziato, ma poi mi ha detto di dire a Francesca, appena arrivata, di chiamarlo subito.
Dopo un'oretta decido di dirigermi all'aeroporto ad aspettarla: non potete capire come mi stia divorando l'ansia in questo momento.
Dieci minuti dopo lo speaker annuncia che il suo volo è atterrato ormai da qualche secondo e io mi alzo alla ricerca di quei bellissimi occhi color ghiaccio, ma li trovo solo qualche minuto dopo.
Lei è lì, immobile a una ventina di metri da me; io non distolgo lo sguardo da lei e lei fa lo stesso con me. Dopo secondi che sembrano anni, mi corre incontro e io la ospito tra le mie braccia: sta piangendo, sta singhiozzando ma inizialmente, egoisticamente, penso a quanto è bello saperla vicino di nuovo; ma mi riprendo subito.
-Piccola, non piangere, ora ci sono io-
-Mi sento usata, non puoi capire-
-Adesso vieni a casa mia e parliamo-
Raggiunta la macchina le apro la portiera: lei continua a singhiozzare e così inizio a parlare:
-Fra, so che forse al momento non sono la persona meglio indicata, che sono un idiota...-
-Sul fatto che sei un idiota hai ragione-
Ride tra le lacrime e non potrete mai capire quanto sia bella.
-Facciamo progressi, almeno hai sorriso. Comunque, se avrai mai bisogno di me, chiamami anche alle 2 di notte, prenderò un aereo e ti raggiungerò-
Mi sorrise, ma poi si rabbuiò nuovamente: cosa hai combinato Paul?!?
-Quasi dimenticavo! Bonni mi ha detto di dirti di chiamarlo appena atterrata. Ho detto a Pa...-
-Non. Pronunciare. Il. Suo. Nome-
Alzai un attimo le mani dal volante in segno di resa.
-Ti stavo dicendo: "l'innominabile" mi ha chiamato, ma gli ho detto che non sapevo dov'eri, pensavo che preferissi così, ma Bonni era così preoccupato che gli ho detto tutto facendogli promettere di non farlo sapere a P...quello li-
Rise quando dissi "l'innominabile" probabilmente sarà anche lei un'appassionata di Harry Potter: il mio preferito è "il principe mezzosangue"
-Scommetto che a qualcuno qui piace Harry Potter come a me- Le dico.
-Hai scoperto il mio segreto hahaha. Il mio preferito è il principe mezzosangue; peccato che Ron era più carino da piccolo, man mano che cresceva, con quelle occhiaie, sembrava sempre di più un drogato. L'unico che è rimasto sempre bello è stato Draco Malfoy- Intravedo che ha gli occhi sognanti e ammetto che sento un che di fastidioso nello stomaco.
-Hermione invece è diventata una gran bella ragazza- Le dico per stuzzicarla.
Lei si gira di colpo e mi gela con lo sguardo...BINGO! Poi mi tira un leggero pugno sul braccio.
-Ahia, ahia, che dolore, mi hai fatto malissimo. Ora tocca al bacio della bua- Faccio un sorrisetto.
-Ok, tu sei ossessionato, sappilo hahaha. Pensa a guidare se non vuoi che Leonardo venga qua e ti fucili-
-A casa non mi scappi però- Gli faccio l'occhiolino e lei diventa rossa.
Dopo una lunga chiamata saluta Leo e proprio in quel momento arriviamo a casa.
-Emm, Grizi, sapresti dirmi un hotel dove alloggiare? Sai, non era in programma che venissi- Gesticola con le mani.
-Certo! L'hotel si chiama casa mia-
-Cos...?- Fa una faccia confusa.
-Sei mia ospite per tutto il tempo che vuoi-
-Sicuro?-
-Sicuro certo-
Fa un piccolo sorriso.
-Sai, questa frase me la diceva sempre mio papà-
Ora siamo davanti a casa, ma io non la posso vedere così, non posso. L'abbraccio ed entriamo in casa.
-Non pensavo fossi così ordinato, Griezmann- Ride.
-In effetti neanche io lo sapevo- Rispondo facendola ridere ulteriormente.
Poi ecco, il silenzio di tomba e noi che ci guardiamo negli occhi. Mi avvicino ulteriormente finchè non siamo viso contro viso, tant'è che basterebbe un piccolo gesto per baciarla. Lei abbassa lo sguardo, ma io glielo rialzo:
-Guardami-
Mi sto perdendo nei suoi occhi.
-Spengo il volume quando parli perché se il mio cuore non riesce a fermarlo, trovo il modo di farlo. Per quanto ho provato a odiarti, non ci sono riuscita- Ammette non staccando nemmeno un secondo lo sguardo dal mio.
-Meglio così perché io non ho fatto altro che amarti per tutto questo tempo-
E detto questo la bacio.
ANGOLO AUTRICE
Pubblicato!!!!! Ho creato il gruppo e con tutta la felicità di questo mondo ho scoperto che non sono l'unica che deve essere ricoverata d'urgenza per tutte le figuracce che faccio. UN APPLAUSO A ME!!! Ora arriviamo alla parte triste, whatsapp a volte mi va e a volte no e non so il perché, quindi se non rispondo, non datemi per dispersa!! hahahaha
Saluti,
Francesca
STAI LEGGENDO
LA VITA E' UNA PAZZIA CONTINUA // Antoine Griezmann
FanficCosa non capisci della parola LEVATI?!? Sarò francese ma l'italiano lo parlo come fosse la mia lingua madre. Bene, allora levati. Ammisi esasperata dandogli le spalle. Lo sentii andarsene, ma prima mi sussurrò all'orecchio: Sicura vuoi che me ne v...