Il Primo Volo

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NARRATORE ESTERNO

Francesca era più emozionata di un bambino il giorno di Natale.

Passò l'intera giornata con Torres che le raccontò nei minimi dettagli tutto quello che successe la sera che dovevano andare al ristorante: inizialmente era molto imbarazzato ma poco dopo ci pensò Olalla a rompere il ghiaccio e cominciare a parlare di tutto e di più. Ad un certo punto lei non si era sentita molto bene e si era alzata dal divano, ma appena in piedi cadette nelle braccia di Nando che senza pensare la baciò e lei contraccambiò. Ora vuole assolutamente farla conoscere alla sua migliore amica, perché sì, per lui Francesca era la sua migliore amica. Dopo una lunga passeggiata Nando riaccompagnò la ragazza all'hotel.

-Quando dovreste partire?-

-Domani notte alle 11. Perché?-

-Almeno posso farti conoscere Olalla e salutarti-

-Va bene hahaha. Mi verrai a trovare a Torino?-

-Ovvio Bimba. Che razza di amico sarei se no?

Fece lui appoggiandosi una mano sul petto e facendo una faccia teatrale. Francesca rise e Nando la seguì a ruota.

-Senti un po...come va con Griezmann?-

-In c..che senso?-

La ragazza divenne rossa maledicendosi mentalmente.

-Ti svelo un segreto. A quella cena io e Olalla non saremmo venuti comunque perché io e i ragazzi della Juventus avevamo organizzato tutto per farvi riappacificare-

-Lui lo sapeva?-

-No hahaha-

-Perché lo avete fatto. Sai quante ne avrete prese se fosse andata male?-

-Io ti rispondo con un'altra domanda: Ti piace?-

La ragazza rimase una decina di secondi in silenzio non sapendo cosa rispondere. In quei secondi ripensò alla serata del giorno prima passata con Antoine e non riuscì a reprimere un sorriso. Solo allora capì.

-Oddio, hai ragione, mi piace, e anche tanto-

-Lo sapevo. A domani Fra, e buona uscita. Griezmann mi ha fatto una testa tanta perché non sapeva cosa mettersi hahaha-

Francesca fece un piccolo sorriso e diede appuntamento al suo amico al giorno seguente.

Rientrata in albergo andò a mangiare con i suoi amici per poi avvisarli dell'uscita serale; non mancarono le battutine  ma ormai Francesca ci era abituata.

Tornata in stanza fece una veloce doccia rilassante, si vestì con un normalissimo pantaloncino e una maglietta leggera e preparò la valigia per non farla il giorno dopo visto che aveva ancora qualche minuto. Finì proprio nel momento giusto e con le cuffiette alle orecchie raggiunse il parco del giorno prima, ma alla vista di quello che le se parò davanti agli occhi fece retrofront  e tornò all'hotel con le lacrime agli occhi.

Salì verso la sua camera e prese la sua valigia, ridiscese e incontrò nuovamente i suoi amici che non si spiegavano del suo veloce ritorno e soprattutto del bagaglio in mano della ragazza. Ormai le lacrime erano finite. Lei si fermò e freddamente, senza urla o pugni disse queste semplici parole:

-Questa è la mia vita. Non azzardatevi più a mettervi di mezzo alle mie decisioni. Date questa lettera ad Antoine quando arriva e non sognatevi nemmeno un attimo di aprirla-

Buttò le lettera in mezzo alla stanza e se ne andò non guardando in faccia a nessuno.

Nel frattempo Antoine, preoccupato del ritardo di Francesca, si diresse verso l'alloggio della squadra. Poco prima incontrò una sua ex che gli disse che lei non aveva mai smesso di amarlo, ma a lui più non importava perché era ormai innamorato di un'altra ragazza. Così questa lo baciò, ma il francese si staccò subito troncando completamente quella conversazione con la parola "FINE". La sua ex disse solo: "Va bene" e se ne andò con un sorrisetto strano sul volto. Tornando a noi: quando raggiunse l'alloggio, Paul gli prese il colletto e lo attaccò al muro.

-Cosa diavolo le hai fatto?- Ringhiò

-Nulla, non si è nemmeno presentata!-

Pogba gli diede la lettera e lui la lesse velocemente:

Mio caro Antoine,

sei solo uno stronzo infame. Prima mi fai credere che ti piaccio e poi ti ritrovo a sbaciucchiarti con una bionda rifatta.

Sono abbastanza vicina ad iniziare una guerra. Dio solo sa per cosa stiamo combattendo. Per ogni cosa che dico, tu dici sempre qualcosa in più. Perciò non ti lascerò avvicinare abbastanza da ferirmi. La prossima volta sarò più coraggiosa. Sarò la salvatrice di me stessa rimanendo saldamente in piedi. Non ti perdonerò più perché mi rovinerei e basta. Se era il tuo piano bene, ci sei riuscito, perché mi sono innamorata di te.

Ora me ne torno a casa ed è meglio per tutti. Vorrei odiarti ma non ci riesco.

Addio,

Francesca

-Cosa ca...Non può essere-

Disse solo questo lasciando cadere il foglio, permettendo agli altri di leggere il foglio intriso di inchiostro, e corse fuori per raggiungere la macchina e arrivare all'aeroporto prima che fosse tardi, non poteva perdere la ragazza di cui era innamorato per colpa del suo passato. Quando arrivò non fece neanche in tempo a chiedere a qualcuno che dall'altoparlante uscirono queste semplici, quanto taglienti parole:

-L'aereo diretto in Italia, a Torino è appena decollato-


ANGOLO AUTRICE

Va bene, capitolo corto; ma vi volevo lasciare con un ultimo capitolo prima di partire. Spero che non vi dimentichiate di questa fanfiction in questo periodo di assenza e nulla, buone vacanze.

Francesca

LA VITA E' UNA PAZZIA CONTINUA // Antoine GriezmannDove le storie prendono vita. Scoprilo ora